Impianti a pieno ritmo, Cimone da record

Il meteo favorevole e le tecnologie all’avanguardia hanno permesso un inizio di stagione sciistica anticipato. “Presenze a livelli pre Covid”

Sciatori al Cimone e, in alto a destra, il presidente del Consorzio Luciano Magnani

Sciatori al Cimone e, in alto a destra, il presidente del Consorzio Luciano Magnani

Un inizio di stagione da record per il Cimone, che dopo anni di difficoltà legate alla scarsità di neve, quest’anno può finalmente sorridere. Le abbondanti nevicate di inizio dicembre, unite alle basse temperature, hanno permesso l’apertura anticipata di tutti gli impianti, inaugurando quella che si prospetta come una delle stagioni più promettenti degli ultimi anni.

“Siamo riusciti ad aprire tutti gli impianti il 12 dicembre e da quel giorno abbiamo lavorato senza interruzione”, sottolinea con soddisfazione Luciano Magnani, presidente del Consorzio Cimone. “Questo ha permesso di far ripartire tutto l’indotto con largo anticipo rispetto alle stagioni precedenti”.

Un risultato reso possibile non solo dalle favorevoli condizioni meteorologiche, ma anche dalla lungimiranza del Consorzio che negli anni ha investito in tecnologie all’avanguardia per l’innevamento artificiale.

Il moderno impianto garantisce uno strato di neve tra i 40 e i 50 centimetri, sufficiente non solo per le piste ma anche per i collegamenti strategici tra Cimoncino, Lago della Ninfa, Passo del Lupo e le Polle. Un vantaggio competitivo che ha permesso al comprensorio di distinguersi da altre località dell’Appennino, costrette invece a chiusure intermittenti. A favorire l’efficienza dell’innevamento programmato è stato anche l’ottobre particolarmente piovoso, che ha rimpinguato le falde acquifere, risolvendo il problema della scarsità d’acqua che aveva caratterizzato le stagioni precedenti.

Il Cimone si conferma meta privilegiata per le famiglie, grazie a una politica dei prezzi che lo rende competitivo rispetto alle più blasonate località alpine. “Abbiamo contenuto gli aumenti degli skipass – spiega Magnani – e questo, unito ai costi più accessibili per maestri di sci, rifugi e alberghi, ci rende particolarmente attrattivi in un periodo di crisi economica. Senza contare il risparmio su autostrada e carburante rispetto alle destinazioni alpine”.

L’importanza strategica del comprensorio è stata sottolineata anche dalla recente visita del neopresidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, accompagnato da due assessori e dai consiglieri regionali modenesi. “La montagna si è sentita valorizzata – commenta il presidente del Comprensorio –. La Regione ha confermato il proprio impegno nel sostenere il turismo d’alta quota e le spese di funzionamento degli impianti”. Sebbene sia prematuro tracciare un bilancio definitivo, i numeri parlano chiaro: arrivi e incassi hanno già raggiunto i livelli record della stagione 2018-2019, pre-pandemia.

Una ripresa che testimonia la resilienza del settore e l’efficacia delle strategie adottate dal Consorzio. Le sfide non mancano: il Consorzio sta lavorando a stretto contatto con le amministrazioni locali per ottimizzare la gestione del traffico nelle giornate di punta.

Ma con l’avvio delle settimane bianche scolastiche e le previsioni meteorologiche favorevoli, il Cimone si prepara a vivere quello che potrebbe rivelarsi uno dei suoi migliori inverni degli ultimi anni.

Paolo Tomassone