Dopo due anni a cavallo tra burocrazia e lavori di ristrutturazione, il 27 maggio di quest’anno, il Parco delle Rimembranze di Carpi ha cambiato look con l’inaugurazione dello ‘Chalet 3.0 al Parco’. Malgrado i mesi di fermo, i vincitori del bando, già titolari dello Chalet 3.0 di Piazza Garibaldi non si sono persi d’animo. Oltre a riqualificare l’area del Parco, la realizzazione del locale rientra nel programma regionale Fesr 2021-2027, approvato dalla Commissione Europea con un contributo al ‘Sostegno all’imprenditoria femminile e allo sviluppo di nuove imprese femminili’.
"Abbiamo aperto da poco più di due settimane – racconta la titolare, Simona – e siamo soddisfatti del riscontro positivo dei clienti e dell’entusiasmo che stiamo ricevendo. La scommessa nata due anni fa è riuscita: con l’apertura del locale il parco ha preso luce e vita. Vedere le persone che ci raggiungono a piedi o in bicicletta è bellissimo: abbiamo fatto di tutto perché i clienti riescano a godersi al meglio la cornice spettacolare che offre la natura".
Se il parco delle Rimembranze è stato inaugurato nel 1925 per commemorare i Caduti della Prima Guerra Mondiale, l’immobile nel quale sorge lo Chalet 3.0 è stato edificato nel 1963 e presenta una struttura del tutto particolare, che ha ispirato il logo del locale. "Il logo – spiega la titolare – svela qualcosa dell’anatomia dell’edificio che, senza la ripresa di un drone, sarebbe impossibile immaginare. La struttura è composta da cinque esagoni uniti tra loro, che attualmente corrispondono a bar, cucina e tre sale adibite al pranzo e alla cena. Si trattava di una forma così particolare, che abbiamo aperto un contest nazionale per la creazione del logo, ricevendo più di 300 proposte in nove giorni. Alla fine, ha prevalso l’idea del favo, che raggruppa una serie di celle esagonali e restituisce bene la filosofia di Chalet 3.0, che da sempre vuole esprimere condivisione e interazione".
Gli stessi arredamenti dello Chalet sono stati pensati per riprendere la natura del parco. "L’idea degli arredamenti – prosegue la titolare – è nata quasi per caso. Inizialmente, nessuna tra le proposte ci convinceva, poi un giorno, mentre eravamo seduti al centro della sala, abbiamo guardato fuori: in quel momento ci è venuta l’ispirazione e abbiamo deciso di creare un continuum spazio-temporale tra l’ambiente interno e quello esterno del locale".
Ecosostenibilità, gastronomia e convivialità: bastano tre parole per anticipare che cosa aspetta i clienti che si recano nel ristorante aperto per pranzi, aperitivi, cena e dopocena. "Cerchiamo di promuovere uno stile ecosostenibile – chiarisce la titolare – a partire dai tovaglioli che forniamo ai clienti, realizzati da bottiglie di plastica recuperate attraverso lavorazioni a basso impatto ambientale che le trasformano in fibre per i tessuti della tavola. Per quanto riguarda la convivialità, all’esterno abbiamo adibito strutture che consentono di rilassarsi nel verde del parco, come il dehors delimitato da una staccionata, un’area coperta da una struttura in legno per pranzare riparati dal sole, e ancora, un salotto a cielo aperto con sdraio per aperitivo e dopocena. All’interno, si trova il bar con una vetrata che affaccia sul parco e tre sale accoglienti".
Venendo al menu, il ristorante è specializzato nella carne, e oltre alle più classiche fiorentina, tagliata di manzo e di diaframma, serve una serie di tagli pregiati, esposti nella cella di frollatura per il dry aging della carne. Oltre alla carne, spazio alla cucina locale con primi della tradizione e con gnocco fritto e salumi, senza tralasciare le soluzioni vegetariane, vegane e i menù rivolti alle compagnie più numerose. Infine, la cantina dei vini permette di scegliere tra una quarantina di etichette.
"Progetti futuri? Stiamo continuando ad ampliare la gamma dei nostri prodotti a marchio Chalet 3.0 e vogliamo organizzare un calendario di eventi e sinergie con il parco" conclude la titolare Simona.