JACOPO GOZZI
Cultura 

Bulaggna, artigiani della pasta fatta in casa

A Cortile la produzione è come si usava un tempo: niente macchinari, tutto a mano. "Gli strumenti? Mattarello ed essicatoio"

Bulaggna ha il volto di Roberta, sotto tortellini e una lasagna verde

Bulaggna ha il volto di Roberta, sotto tortellini e una lasagna verde

"Cucinare è un gesto d’amore". Bastano poche parole per riassumere l’essenza profonda di Bulaggna Pasta Fresca, un progetto nato poco più di un anno fa a Cortile di Carpi, grazie alla passione e alla dedizione della titolare Roberta. A partire da settembre, questa realtà artigianale ha ricevuto il primo importante riconoscimento ed è ufficialmente nel registro Eccellenze Italiane 2024-2025. Negli ultimi mesi, Bulaggna Pasta Fresca ha riscosso un successo crescente, attirando sempre più clienti dai dintorni di Carpi, Modena e Reggio Emilia. Tuttavia, la storia del pastificio è nata quasi per caso.

"Ho lavorato nella ristorazione per 32 anni – racconta la titolare – e ho sempre preparato pasta fresca. Vivendo in campagna, possiedo diverse galline che producono tante uova ed ero in difficoltà perché non sapevo mai come utilizzarle tutte. Un giorno ho avuto un’illuminazione e ho deciso di trasformare la mia passione in un’attività artigianale". Con il supporto del marito, Roberta ha trasformato il piano terra della loro casa in un laboratorio artigianale, dando vita a Bulaggna Pasta Fresca. Il nome si ispira a un’espressione del celebre chef Bruno Barbieri, che riferendosi alla sua città natale affermò: "Bulaggna è sempre Bulaggna". Roberta, che ha radici sia carpigiane che bolognesi, ha voluto così rendere omaggio alla tradizione del capoluogo emiliano, adottando una filosofia semplice ma autentica capace di esaltare l’artigianalità e la qualità della cucina emiliana. Gli strumenti del mestiere sono, rigorosamente, mani, mattarello ed essiccatoio. "Utilizziamo solo prodotti del territorio – spiega la titolare – e tutto ciò che vendiamo viene preparato a mano. Portiamo personalmente la pasta ai nostri clienti, preparando tutto il giorno prima della consegna o la mattina stessa, senza mai congelare nulla. Ormai i più affezionati lo sanno bene e prenotano con qualche giorno di anticipo, così posso organizzarmi al meglio".

Il menù è un vero omaggio alla tradizione emiliana più pura. "Mi ispiro principalmente alla tradizione bolognese – racconta Roberta – con piatti classici come le lasagne verdi bolognesi e i tortellini: a tal proposito, pur essendo a Carpi, ho scelto di non preparare i cappelletti per mantenere un’identità precisa. I miei piatti includono anche tortelli verdi, tortelli di zucca e balanzoni, una pasta ripiena poco conosciuta ma preziosa della tradizione bolognese, il cui ripieno è composto da ricotta, mortadella, noce moscata, sale e pepe. Preparo anche cannelloni e rosette".

Oltre ai classici intramontabili, anche una serie di offerte stagionali. "A seconda del periodo – sottolinea la titolare – propongo una serie di specialità diverse. Ad esempio, attualmente, fino all’11 novembre, è in corso la promozione di San Martino che include piatti come le lasagne di Halloween con zucca e salsiccia, o una versione autunnale con broccoli, pancetta, porri e sfoglia gialla". Oltre ai riconoscimenti ufficiali, il lavoro meticoloso di Roberta è particolarmente apprezzato da tanti clienti. "Riceviamo tantissimi complimenti, sia pubblicamente sulla nostra pagina che in privato, ma uno in particolare mi ha colpita profondamente. Un signore mi ha scritto: ‘Questi tortellini sono da biblioteca universitaria di Bologna’. Questo commento mi ha toccato nel profondo, perché fare i tortellini così piccoli richiede una precisione estrema, e non tutti riescono a cogliere l’impegno e la cura che ci mettiamo. Sapere che il nostro lavoro è apprezzato a questo livello mi riempie di orgoglio". "Un’altra volta – conclude Roberta – un ristoratore di Bologna mi disse: ‘Chi fa la pasta fresca come te, ormai, o non c’è più o non ce la fa più con le mani’. Anche questo commento è stato molto importante: per me non è tanto una questione economica, quanto il piacere di portare la tradizione direttamente a casa delle persone".