ALBERTO LAZZARINI
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Cso festeggia 25 anni Bruni: "L’agricoltura si è evoluta e la ricerca è oggi fondamentale"

Il presidente riflette sul rapporto tra questo settore chiave per l’economia ferrarese e il mondo universitario, non solo locale "Mattarella a Ferrara? Una prova del valore del nostro ateneo" .

Cso festeggia 25 anni Bruni: "L’agricoltura si è evoluta e la ricerca è oggi fondamentale"

di Alberto Lazzarini

La visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Università di Ferrara avviene nel segno dell’innovazione e della ricerca scientifica e anche, osserva con orgoglio Paolo Bruni, nel mese in cui si festeggia il venticinquesimo di Cso Italy che su questi temi e valori ha fondato la sua attività e la stessa esistenza. Presidente Bruni, è una ricorrenza importante non solo per voi di Cso Italy…

"E’ così. Questo quarto di secolo ha dimostrato quanto fu giusta la decisione di privatizzare un servizio che era pubblico e che aveva fatto il suo tempo. Cso venne fondato da 17 produttori, passati oggi a 70, operativi in 15 regioni (all’inizio erano tre). Si tratta delle organizzazioni economiche più strutturate che rappresentano grandissima parte del mondo dell’ortofrutta. E si svilupperà ancora. Il 28 aprile festeggeremo la ricorrenza con una bella iniziativa nel Ridotto del teatro comunale".

Come giudica il ruolo dell’agricoltura oggi?

"Il suo ruolo si è modificato negli anni. Nella nostra provincia, ad esempio, non vediamo più una distesa di frutteti ma altre colture e aziende di assoluta avanguardia: da Bonifiche Ferraresi a Conserve Italia, tecnologie avanzatissime con droni e satelliti che hanno preso il posto di vanghe e aratri. I vivai (Salvi, Mazzoni, Zanzi) sono punti di riferimento nazionali e internazionali". Centrale, appare, il rapporto con l’università…

"Certo. Per troppi anni scuola e atenei da un lato e mondo del lavoro dall’altro hanno seguito strade diverse. Ora il quadro è cambiato anche perché la ricerca è divenuta indispensabile per il mondo della produzione mentre occorre incrementare fortemente gli stage in azienda per preparare subito i tecnici. Si sta insomma modificando in senso decisamente positivo la dinamica della formazione nel rapporto università-lavoro. Lo stesso Cso Italy lo scorso anno ha realizzato un’importante ricerca con la facoltà di economia del nostro ateneo in merito alla forte distorsione dei prezzi dovuta al covid e alla guerra in Ucraina".

Nel frattempo è in atto, necessaria, la transizione ecologica. "Anche per noi i temi dell’ambiente e della sostenibilità sono centrali ma occorre il realismo delle tempistiche per adattare gli obiettivi alle potenzialità produttive. Voglio dire che occorre dare tempo agli agricoltori di trovare le soluzioni giuste, anzitutto attraverso la ricerca e grazie anche al mondo universitario. Se, insomma, piove poco e se si rinuncia agli antiparassitari, bisogna trovare "armi" nuove. Se non facciamo così corriamo il rischio di essere invasi da produzioni extraUe che non obbediscono a queste norme".

Mattarella a Ferrara: un successo del nostro ateneo?

"E’ la prova del riconoscimento a questa istituzione. Unife ha compiuto grandi passi. Centinaia di studenti popolano la nostra città e la ringiovaniscono: è importante, anche dal punto di vista economico".

Lei ha incontrato, a Ferrara, altri presidenti della Repubblica? Che ricordi conserva?

"Sì, ricordo Ciampi nel 2002. Approfittando dell’amico (oggi europarlamentare ndr) De Castro che era stato suo collega ministro, riuscii (con il presidente della provincia Dall’Acqua) a dibattere a lungo con lui dei temi dell’agricoltura. Qualche anno dopo incontrai anche Giorgio Napolitano, nella sede della Cassa di Risparmio. Nelle vesti di presidente di Confcooperative provinciale ma anche delle cooperative agricole nazionali, dopo la riunione ufficiale lo affiancai nella discesa dello scalone della banca per salutarlo. In quel momento il fotografo del Carlino scattò una foto che poi fu pubblicata nella prima pagina nazionale. C’è chi ironizzò a lungo, ovviamente… ".