Ricordati che devi soffrire. Non c’è bisogno di scomodare film o citazioni letterarie: questa frase la Vis ce l’ha impressa nel suo Dna. Tantopiù dopo una salvezza miracolosa come l’ultima e adesso che affronta il suo 43° campionato di serie C, il 22° nella cosiddetta terza serie. Qui, tranne un paio di stagioni, ha sempre dovuto lottare con il coltello tra i denti. E sarà così anche stavolta: lo ha detto l’avvio di campionato, lo fa capire la qualità della concorrenza. Un obiettivo, la società realisticamente se l’è dato: soffrire meno. Ed è solo una piccola variazione sul tema. La stupenda vittoria sull’Arezzo autorizza a sperare. D’altra parte, se la natura non fa salti, anche la storia ha i suoi tempi. Per cercare di cambiare status, occorre progredire un passo alla volta. Non solo come prima squadra. Per questo la società ha investito molto sulle strutture e sul settore giovanile. Il nuovo centro sportivo di Villa Fastiggi, al servizio anche della prima squadra, sarà pronto per fine anno. Intanto decine di ragazzi già possono usufruire della foresteria in un hotel sul lungomare acquisito dal presidente Mauro Bosco.
A livello tecnico, l’investimento più importante è stato fatto su Roberto Stellone: contratto fino al 2029 per il mister della salvezza e per il suo staff. Organico in larga parte rivoluzionato: 14 giocatori nuovi, che diventano una ventina se aggiungiamo i ritorni e i rientri dai prestiti. Solo una dozzina i confermati. Quello di Marcelo Orellana, tra cartellino e ingaggio, l’acquisto più costoso e intrigante. Davide Bove e Luca Paganini portano un contributo di esperienza, dai tanti prestiti, in particolare quelli del Venezia, si attende un contributo di freschezza e qualità. Così come dai ragazzi che la società ha richiamato all’ovile, pronti per il salto in C. Non tutto è filato liscio nella campagna acquisti-cessioni. Obiettivi della prima ora sono saltati. Ed è saltato in dirittura pure l’affare imbastito in dirittura di mercato con il Cosenza per lo scambio Riccardo Zoia-Pietro Martino. Con i tanti esuberi si è dovuti arrivare alla risoluzione di contratto. E ci si è ritrovati all’avvio del campionato con una rosa extra-large (33 elementi) bisognosa di sfoltimento, essendo state riempite tutte le caselle sia nella lista dei calciatori professionisti (23 elementi), sia nel tetto dei prestiti (8).
Si tratta del settimo campionato di fila in Serie C per la Vis, sesto per la gestione Bosco. Una continuità senza precedenti nella storia biancorossa. Che annata attende la Vis? Per capirlo servono alcuni elementi: aver recuperato alla causa giocatori importanti come Manuel Di Paola e Joel Obi (molto in ritardo), aver rodato i ragazzi debuttanti, che hanno inevitabilmente pagato l’impatto con la categoria; ed essersi confrontati almeno con alcune delle possibili rivali per la salvezza. L’impressione è che ci sia più qualità rispetto alla scorsa stagione ma che non tutte le lacune siano state colmate. Poi c’è il pubblico: si è partiti con il capitale di entusiasmo del clamoroso playout vinto contro la Recanatese, il mercato e il debutto non lo hanno alimentato, la campagna abbonamenti è partita tra i mugugni e ha portato numeri solo di poco superiori a quelli della scorsa stagione. Ma c’è tutta una stagione davanti. E basta niente per riaccendere la fiamma. Come è successo, d’improvviso, al Benelli, in una notte di settembre piena di gol e spettacolo.