GIUSEPPE MAROTTA
Calcio

Rozzio, il fedelissimo: "Riconfermarsi è difficile"

Il capitano è in granata da nove anni. "Campionato impegnativo, perché non abbiamo più l’entusiasmo della neopromossa"

Paolo Rozzio, 32 anni, è di nuovo il capitano della Reggiana. Da nove anni indossa colori granata, con 199 presenze e 11 reti. Nella scorsa stagione, memorabile il suo gol al volo al Barbera di Palermo. Ha appena avuto la seconda figlia con la compagna Ilaria

Paolo Rozzio, 32 anni, è di nuovo il capitano della Reggiana. Da nove anni indossa colori granata, con 199 presenze e 11 reti. Nella scorsa stagione, memorabile il suo gol al volo al Barbera di Palermo. Ha appena avuto la seconda figlia con la compagna Ilaria

Sarebbe sufficiente dire che questa sarà per lui la nona stagione in granata, e 9 anni di fila con la stessa maglia non li fa più nessuno: Paolo Rozzio (32 anni) è ancora il capitano della Reggiana. "Cambia il vento ma noi no", verrebbe da dire. Lui è sempre lì. In granata dal 2016 ben 199 presenze condite da 11 reti e da promozioni e retrocessioni: ci ha presentato così l’imminente stagione.

Paolo Rozzio, di ritiri reggiani ne ha visti. Questo com’è stato?

"Un po’ diverso dall’anno scorso. Non ci siamo risparmiati, ma rispetto al 2023 abbiamo fatto meno chilometraggio, mentre mister Viali ha scelto di farci rompere il fiato il più possibile con tante amichevoli. Abbiamo lavorato bene, Toano e la sua gente sono sempre fantastici".

Ogni anno attorno a lei cambia tanto: gente che arriva, gente che va. A che punto è l’amalgama del gruppo?

"Non c’è ancora, sarei un ipocrita se dicessi che siamo già una squadra, ma è normale. Siamo in fase di costruzione, è periodo di mercato. La cosa che non manca, però, è l’applicazione nel lavoro sia dei nuovi che dei vecchi. La sinergia arriverà".

La domanda da un milione di euro è sempre la stessa: il campionato sarà più impegnativo dello scorso?

"Per me sì. Lo scorso anno c’erano squadre super come le tre che sono andate in A, Parma, Como e Venezia. Anche quest’anno ce ne sono di forti, e va anche detto che anche per noi la situazione sarà differente".

In che senso?

"Da neopromossa paradossalmente è più facile avere entusiasmo e volevamo riscattarci dalla retrocessione del ’21. Al secondo anno in B cambia, il fascino della novità viene un po’ a mancare: riconfermarsi è sempre difficile. Anche per questo dovremo essere più bravi".

Benissimo fuori casa, malissimo in casa. Nessuno si spiega il rendimento dello scorso anno.

"Esatto, però ci è dispiaciuto far godere poco i tifosi in casa. Tra l’altro ci siamo salvati in casa col Modena: a pensarci è una follia. Non mi era mai capitato far così tanta fatica in casa, tra l’altro i nostri tifosi non ci hanno mai messo pressioni, anzi".

William Viali è il mister di questa stagione. Differenze con gli altri allenatori avuti?

"Fare paragoni non mi piace: ogni persona ha le sue caratteristiche e da ogni mister ho preso qualcosa".

Giocherete a quattro in difesa. C’è chi dice che lei a tre giochi meglio…

"Cambia poco. Per ora difendiamo a quattro e impostiamo a tre, il calcio si evolve. Quando arrivai nel 2016 si giocava a quattro: è indifferente, alla fine i principi sono gli stessi".

L’esordio ufficiale è già arrivato in Coppa col Genoa: 1-0 ligure, ma avete fatto bene.

"Vero, siamo soddisfatti. Premetto che c’è tanto lavoro da fare, ma ci siamo rivisti a video e ci siamo mossi bene nonostante fosse inizio agosto".

A proposito di Marassi: la Serie B regala grandi trasferte. Quale attende di più?

"Genova è incredibile. Ho giocato praticamente in tutti gli stadi di questo torneo: Bari è immenso, ma devo dire che a Cesena è sempre bello giocare per la vicinanza delle tribune dal campo. Anche Frosinone ha queste caratteristiche".

A giugno è diventato papà per la seconda volta: la notte si dorme?

"Ormai io e la mia compagna Ilaria siamo rodati (sorride, ndr): un paio di sveglie la notte le abbiamo a prescindere. Bianca ha tre anni, ma Diana ha quasi due mesi, è piccolina. Quando nacque Bianca fu tutto una novità, ora con la seconda siamo più rodati. Non c’è soddisfazione sportiva paragonabile alla gioia dei figli".

Fuori dal campo ci sono altri progetti?

"Devo fare la tesi per la laurea triennale in psicologia, ma c’è tempo, magari farò la discussione a fine stagione. Dopo la laurea penserò ad una magistrale, e nel mentre sto capendo quando tuffarmi nel corso da direttore sportivo".