Rebus formazione Tra incognite e ’jolly’

Lovato e Odenthal compensano in difesa le partenze di Ferrari ed Erlic. In attacco rimane l’incognita Laurienté: l’analisi reparto per reparto

Rebus formazione Tra incognite e ’jolly’

L’attaccante Armand Laurientè e, sopra, Matteo Lovato

di Stefano Fogliani

Il campionato comincia, ma il cantiere resta aperto. E avanza, tra qualche inevitabile incognita di cui farà giustizia il mercato, una condizione fisica e mentale ancora da ‘limare’ e quell’idea che, almeno fino al 30 agosto – data che ‘chiude’ le trattative estive – le sembianze del Sassuolo non saranno defintive. Le sue scelte, tuttavia, Fabio Grosso sembra averle fatte, e se è vero che altre immaginiamo ne farà, su alcune si può ragionare considerandole se non definitive, quasi. A partire dal modulo, più flessibile di quanto ci si potesse aspettare da un tecnico che tutti presentavano come un ‘paladino’ del 4-3-3.

"Non conta il modulo, conta il modo", ha detto Grosso in più occasioni, dando spessore all’assunto con più variazioni sul tema, che hanno visto i suoi neroverdi anche con la mediana a due e la difesa a tre, oltre che con due esterni e un trequartista in appoggio ad una punta centrale. Vediamo tuttavia, reparto per reparto, cosa si può riassumere di quanto visto fin qua.

IN DIFESA.

Lovato e Odenthal compensano abbondantemente le partenze di Ferrari ed Erlic, mentre Romagna – sempre in campo in precampionato – è un jolly che fin qua ha confermato la sua affidabilità.

Quarto possibile centrale Miranda, centrale difensivo nato nel vivaio neroverde che la B l’ha già fatta a Catanzaro, e Piccinini di complemento. Quattro, a occhio, dovrebbero bastare per ‘coprire’ la batteria centrale, e un alto poker, Grosso, lo gioca sugli esterni. A destra Toljan e Missori, a sinistra Doig e Pieragnolo ma occhio anche a Paz. Colombiano, classe 2002, due stagioni a Perugia, dove il Sassuolo lo aveva prestato nell’estate del 2022, gli hanno fatto fare esperienza e chissà che non venga utile.

IN MEDIANA.

E’ il reparto neroverde meglio assortito, sia perché l’addio di Henrique è stato metabolizzato con l’arrivo di Caligara, sia perché la struttura della scorsa stagione garantisce al reparto esperienza ed affidabilità. In Obiang e Racic come in Boloca e soprattutto in Thorstvedt che, se davvero resta, per la categoria è un lusso. Qualcosa potrebbe aggiungere Kumi, che dalla Primavera campione d’Italia è stato stabilmente aggregato alla prima squadra, ma fossimo in voi terremmo d’occhio soprattutto Luca Lipani, talentino classe 2005 che il Sassuolo acquistò l’estate scorsa dal Genoa. L’anno scorso si è fatto notare facendo la spola tra Primavera e prima squadra, e questa può essere la sua stagione.

IN ATTACCO

Bajrami e Volpato a destra, Laurientè (finchè c’è) a sinistra garantiscono quello che serve sulle corsie esterne, dove presto dovrebbe rivedersi anche D’Andrea o, nel caso dei primi due, permettono anche variazioni sul tema del trequartista. Al centro, invece, Mulattieri – suo il primo gol ‘ufficiale’, in Coppa Italia, del Sassuolo 2024/25 – prova a riannodare se stesso, dopo pochissimo spazio trovato l’anno scorso, alla sua miglior stagione in carriera, ovvero quella che lo ha visto protagonista – 12 gol – con il Frosinone di Grosso che vinse il campionato di B nel 2022/23.

Dietro di lui sgomitano Moro, rientrato da La Spezia, e Flavio Russo, che la stagione scorsa ha trascinato, con 24 gol in 35 presenze, la Primavera del Sassuolo allo scudetto.