Mister Viali, dopo il primo “check-in” della Coppa Italia adesso si inizia a fare sul serio con il campionato: quali sono le sensazioni dopo oltre un mese di lavoro alla Reggiana? Si aspettava un ambiente così appassionato?
"È stato un percorso di preparazione positivo, ma pensare di fare tutto bene e avere trovato l’amalgama a un mese dall’inizio degli allenamenti sarebbe presuntuoso da parte nostra. Il test con il Genoa è stato importante, c’era bisogno di una partita vera prima di iniziare il campionato, ma ora dobbiamo continuare a lavorare. L’ambiente lo avevo già percepito molto appassionato vivendo da avversario lo stadio di Reggio Emilia, ma conoscere questa città e il suo territorio nel corso del ritiro è stata una piacevole sorpresa. C’è grande calore attorno alla squadra".
Quali sono le situazioni (tattiche e motivazionali) che crede che il gruppo abbia già assorbito meglio e quali sono invece quelle sulle quali c’è più da lavorare?
"Per assimilare nuovi concetti è sempre necessario del tempo, ma sto trovando grande disponibilità da parte del gruppo. Dobbiamo lavorare sulla capacità di alzare il livello della qualità della nostra partita. La squadra ha già ben interiorizzato l’idea di avere coraggio contro ogni avversario e di credere profondamente in quello che fa, nei suoi principi e nel modo di metterli in campo".
È molto complicato fare dei pronostici con il mercato ancora aperto ma è anche vero che, in base ad alcuni investimenti, ci sono almeno 5/6 squadre che partono nettamente davanti alle altre. Che campionato si aspetta, dunque nel complesso, e dove si può collocare la Reggiana?
"La Serie B è un campionato imprevedibile, che si rivela sempre combattuto ed emozionante. Tanti valori sono ancora da determinare, ma si distingue già un gruppo di squadre pronto a combattere per i primi posti contando sull’esperienza maturata nella categoria e sulla struttura di rose importanti con calciatori di alto livello. Noi faremo il nostro percorso, avendo chiaro che il primo traguardo da raggiungere è quello di confermare la categoria".
L’anno scorso sono arrivate appena tre vittorie in casa ed essersi salvati con uno ‘score’ interno così scarno è qualcosa che ha del miracoloso. Insomma, la salvezza della Reggiana passerà molto dalle prestazioni interne e il ‘Città del Tricolore’ dovrà essere un fattore, concorda?
"Come ho detto, ho riscontrato fin dai primi allenamenti in città e poi nel ritiro a Toano un ambiente molto coeso e determinato. Reggio Emilia è molto legata alla Reggiana, questo lo si respira vicino al centro sportivo e sono sicuro di potermi attendere lo stesso allo stadio. Le nostre prestazioni e il nostro piglio, quello di una squadra che non mollerà mai e non avrà paura dell’avversario, dovranno creare un’alchimia fra tifosi, squadra e società che possa farci fare il salto di qualità. Dovremo avere un atteggiamento nel quale la nostra gente si rispecchierà, creando empatia fra tutte le componenti".
Chiudiamo con qualche curiosità personale, su di lei si sa pochissimo. Sappiamo solo che ha debole per le Harley Davidson…
"Per dieci mesi all’anno io vivo solo di campo. Nel mio caso la passione per la moto me la godo solo qualche giorno a giugno, poi per il resto dell’anno non posso coltivarla. Ho un carattere abbastanza schivo, non mi piace apparire in pubblico ma quando sono nel lavoro e dentro la partita sono abbastanza focoso, è una mia caratteristica".