Di quattro marchigiane ne sono rimaste solo due. L’estate ha dimezzato le nostre squadre di C, con i problemi societari dell’Ancona che hanno fatto seguito alle retrocessioni di Recanatese e Fermana. La Vis Pesaro si è salvata per un soffio, l’Ascoli è tornata in terza serie dopo nove anni di B con la proprietà che per forza di cose ha dovuto ridimensionarsi. Con queste premesse è difficile pensare a campionati di vertice, anche se poi l’ultima parola spetta sempre al terreno di gioco. E se la Vis infarcita di giovani si è tirata su dopo una brutta prima partita, l’Ascoli di Carrera ha fatto intravedere buoni segnali sin da subito. Le incognite bianconere però restano tante: l’ambiente è spaccato e gli ultras, in protesta contro l’attuale società, hanno deciso di disertare le partite in casa per seguire la squadra solo in trasferta. Il tanto auspicato cambio di proprietà in estate non è mai avvenuto e la sensazione è che solo risultati oltre le aspettative e qualche avvicendamento nell’organigramma societario possano ricompattare l’ambiente. La Vis di Stellone ha scelto di puntare sulla linea verde e prima di ogni cosa vorrebbe evitare quello che è successo la scorsa stagione, quando la salvezza è arrivata all’ultimo secondo dei playout. E’ difficile in ogni caso vedere formazioni nettamente favorite ai nastri di partenza, forse un gradino sopra alle altre c’è la Torres che l’anno scorso si è dovuta arrendere soltanto di fronte a un inarrestabile Cesena. Non mancano però squadre con il blasone: oltre all’Ascoli, ci sono infatti le varie Perugia, Pescara, Spal e Ternana. In campionati così incerti la sorpresa è dietro l’angolo. Speriamo che abbia i colori marchigiani.
CalcioL’estate ha dimezzato le Marche