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Calcio

Fossombrone, una piazza felice. Giovani e grinta per salvarsi ancora

È l’unica realtà della provincia di Pesaro e Urbino. Nel Dna un centrocampo a chilometro zero e grande solidità

Fossombrone, una piazza felice. Giovani e grinta per salvarsi ancora

È l’unica realtà della provincia di Pesaro e Urbino. Nel Dna un centrocampo a chilometro zero e grande solidità

Pisciolini

Legame stretto con il territorio e i tifosi, un centrocampo a chilometro zero, una gestione virtuosa. Solo il Fossombrone rappresenterà la provincia di Pesaro e Urbino in serie D. Potrebbero essere questi i tre macro-temi per descrivere la società che si appresenta a iniziare la sua seconda stagione consecutiva in serie D, ma con l’onere e l’onore, quest’anno, di essere l’unica società a rappresentare il territorio del nord delle Marche in questo campionato, in un girone che, come dicono gli esperti, sarà uno dei più competitivi ed entusiasmanti tra i nove, con squadre blasonate come Ancona, Sambenedettese, L’Aquila e altre e tanti derby pronti a infiammare le tifoserie.

A tal proposito Fossombrone, comune di circa novemila abitanti, è sicuramente tra le piazze più piccole nel girone F ma come spesso accade sono proprio questi i luoghi dove inventiva, progettualità e spirito di iniziativa fanno la differenza. Infatti in questi anni la scalata del sodalizio azzurro, guidato dal presidente Marcello Nardini e dal direttore generale Marco Meschini, è stata sempre costante portando la Forsempronese a essere una corazzata in Eccellenza prima e una cenerentola in serie D poi, con la strepitosa conferma e salvezza della stagione scorsa. Ora, come ha sempre affermato la società, l’obiettivo è quello di strutturarsi per mantenere la categoria, il tutto però, senza venire meno a quello che è l’obiettivo più importante e cioè avere i conti a posto. Ovviamente per competere in certe categorie e a una certa quota il budget è importante, ma in questi anni il Fossombrone ha dimostrato che non è la sola cosa che conta anche se, come sempre detto sia dal presidente sia dal dg, nuovi ingressi di soci o investitori sono sempre ben accetti all’unica condizione che siano per il bene della società, del territorio e dello sport e non per motivi personalistici.

Dunque idee e progettualità sono stati richiesti anche al direttore sportivo Pietro D’Anzi (ex della Vis Pesaro, ndr) al quale è stata affidata la costruzione della rosa. Società e ds che sono partiti appena terminato il campionato dalla riconferma del condottiero di Fossombrone e cioè mister Michele Fucili al quale quest’anno è richiesto di ripetere lo stesso compito della passata stagione, ovvero la salvezza. Il tutto parte però dal lavoro da effettuare con i giocatori in una rosa che non ha subito scossoni ma che a differenza dello scorso anno, dove era stato confermato in blocco l’organico che aveva ottenuto la promozione dell’Eccellenza, quest’anno ha dovuto fare i conti con alcuni addii importanti come quelli di Gianluca Marcantognini, Enrico Rovinelli, Domenico Germinale, Tommaso Battisti e di altri giovani che dopo essere stati valorizzati hanno spiccato il volo verso altri campionati e piazze. D’Anzi e la società non sono rimasti immobili piazzando colpi di esperienza come Antonio Broso e Nigel Kyeremateng in avanti, di rilancio come il portiere Andrea Bianchini, con trascorsi in Lega Pro, e di prospettiva, con un centrale difensivo dai piedi da centrocampista come Enrico Giunchetti proveniente dall’Urbino che si è giocato la promozione in serie D. A questi vanno aggiunti i tanti giovani che il diesse ha visionato e sui quali scommette.

Il vero grande lavoro è però stato forse quello di aver confermato l’intero blocco del centrocampo che per la società e il Fossombrone territorio è il vero fiore all’occhiello con il quartetto Riccardo e Leonardo Pandolfi, Giovanni Bucchi e Massimo Conti che sono tutti del posto. A questo centrocampo a chilometro zero non è da dimenticare che poco più avanti, sulla trequarti, tornerà appena ristabilito dall’infortunio il capitano Lorenzo Pagliari, la perfetta personificazione del legame che c’è tra i tifosi, il territorio e la squadra. Il gruppo del Botty Club da anni segue ovunque i ragazzi.