E poi c’è lui. O meglio non c’è, nel senso che in campo non ci va, ancora, e lavora per recuperare dal gravissimo infortunio subito a Verona che a lui ha tolto Euro2024 e al Sassuolo le chances di salvezza, intatte fino a quando Domenico Berardi non si è accasciato, al Bentegodi, per consegnarsi poi all’operazione che gli ha ricostruito il tendine d’Achille. Ma già oggi vale la pena cercare di capire che tipo di scenari si aprono, per lui e per il Sassuolo? Parte nel corso della sessione estiva di mercato? Parte a gennaio dopo che, auspicabilmente, avrà aggiunto qualcosa di suo al campionato dei neroverdi che comincia senza di lui? Resta per l’ultima stagione, e cercare quella serie A dove immaginiamo voglia comunque tornare?
La certezza è che oggi non ci sono certezze, dal momento che le variabili in gioco sono diverse. La prima riguarda il suo recupero e le tempistiche ad esso legato. La seconda che il Sassuolo, che ha scoraggiato possibili acquirenti con richieste importanti (fino a 40 milioni, la cifra chiesta da Carnevali alle ‘pretendenti’) e lo ha blindato per tempo (il contratto di Berardi, firmato nel 2022, scade nel 2027 e vale circa 3 milioni l’anno di ingaggio, tra fisso e bonus) adesso per farlo partire dovrebbe abbassare di parecchio le sue pretese e l’impressione è che non ne abbia gran voglia. La terza che Berardi in B, vista la caratura del giocatore, sarebbe un paradosso. Felice per Grosso, che disporrebbe di un asset fondamentale, meno felice per lui, che già la stagione scorsa era stato vicinissimo all’addio.
Situazione in divenire, quindi, ed inevitabilmente ingarbugliata: prendere Berardi oggi, per qualsiasi squadra, è un rischio e forse solo sul finire del mercato, qualcuno si deciderà a correre, ove il recupero proceda come deve. Diversamente si va a gennaio e chissà che da qui ad allora Beradi non possa aggiungere qualcosa al Sassuolo che cerca il ritorno in serie A.