L’Ascoli prova a ripartire tra le indelebili ferite inferte dalla retrocessione e il tentativo di riconquistare una piazza quasi interamente sfiduciata. A distanza di dieci anni esatti dall’ultima occasione lo storico club di corso Vittorio Emanuele torna a fare i conti con quella tanto esecrata serie C. A tracciare un solco netto tra il prima e il dopo è stata la fatidica serata del 10 maggio quando, nonostante la triste vittoria per 2-1 sul Pisa, il Picchio fu costretto a fare ugualmente i conti con l’inevitabile condanna. Il triplice fischio finale diede vita prima all’ennesima furente contestazione, poi a una delle guerriglie più feroci mai avvenute all’esterno dello storico Del Duca. La rabbia e il dolore di un’intera tifoseria sfociarono in una serie di selvaggi tafferugli capaci di generare un bilancio pesantissimo. Da lì in avanti non è stato più possibile ricucire i rapporti tra il popolo bianconero e l’attuale proprietà romana capitanata da Massimo Pulcinelli, noto imprenditore alla guida di Bricofer.
La successiva trattativa per la cessione delle quote azionarie al gruppo bergamasco Metalcoat, dopo aver lasciato un po’ tutti col fiato sospeso per circa due mesi, è definitivamente sfumata a fine luglio con l’uscita di scena del gruppo bergamasco. Ecco così che in fretta e furia l’Ascoli si è dovuto ugualmente preparare all’imminente nuova stagione, nonostante i seri problemi economici che attanagliano da tempo i conti della società con i vari milioni di debiti in essere e una nuova programmazione che oggi si fa chiaramente fatica a sviluppare. A salvare la stessa iscrizione all’attuale campionato di C è stato l’intervento di alcuni imprenditori locali sollecitati dal sindaco Marco Fioravanti. Di fronte a tutto ciò gli ultras e gli altri gruppi del tifo organizzato hanno deciso di prendere una posizione netta per continuare la protesta a oltranza nei confronti del patron e dei vertici dirigenziali.
In tutte le gare casalinghe gli ultras diserteranno il Del Duca per seguire la squadra solo in trasferta. Almeno per ora. Ma questa situazione non sembra aver generato ripercussioni sull’amore e sulla passione degli ascolani. Infatti, si è passati dai 3.324 abbonati dell’ultima annata ai 2.473 ottenuti di recente. Segno di quanto la piazza ci tenga. E nella prima gara casalinga contro la Pianese c’erano al Del Duca oltre cinquemila spettatori. Però, tornare allo stadio per tutti, sarà possibile solo se Pulcinelli accoglierà la richiesta di ‘fare piazza pulita’ mandando a casa le figure e i dirigenti protagonisti del fallimento gestionale e sportivo dell’Ascoli. Eventualità che attualmente il patron non sembrerebbe intenzionato a porre in essere.
Infine, ma non ultimo in ordine di importanza, c’è tutto il discorso legato alla rivoluzione forzata dell’organico messo nelle mani del tecnico Massimo Carrera. Il compito di allestire una rosa competitiva è stato affidato al nuovo direttore sportivo Emanuele Righi che però ha dovuto fare i conti con le esigue risorse economiche messe a disposizione. Il reparto che fin dalle prime battute è sembrato sprigionare numeri degni di nota è stato l’attacco costruito attorno all’esperto centravanti Simone Corazza, arrivato dal Cesena salito in serie B. Negli altri reparti invece si è cercato di intervenire a più riprese per sistemare le cose. Quale sarà il ruolo del Picchio in questo campionato potrà dirlo soltanto l’inesorabile legge del campo.