MARIATERESA MASTROMARINO
Bologna Top Ten

Una città sempre in fermento. Sportivi e appassionati di lettura. Bolognesi campioni di benessere

La partecipazione elettorale conferma il forte interesse dei cittadini nei confronti dei beni pubblici

La partecipazione elettorale conferma il forte interesse dei cittadini nei confronti dei beni pubblici

La partecipazione elettorale conferma il forte interesse dei cittadini nei confronti dei beni pubblici

Indice di lettura, sportività, clima e librerie. Bar, cinema e ristoranti. Poi, spettatori, aree protette, palestre, piscine e centri per il benessere e stabilimenti termali. Copertura con la rete Gigabit, accessibilità ai servizi essenziali, partecipazione elettorale, spesa dei Comuni per la cultura e amministratori comunali con meno di 40 anni. E soprattutto come viene valutata l’offerta culturale sotto le Due Torri. Questi gli indicatori che delineano la sesta tappa della classifica del Sole, dal titolo ‘cultura e tempo libero’.

In questa graduatoria intermedia, Bologna è risultata tredicesima, perdendo quattro punti in classifica rispetto al 2023, quando è rientrata nella top ten, sedendosi al nono gradino. La moderata flessione penalizza la nostra città d’arte, che resta comunque tra le prime venti città più virtuose, preceduta da Perugia a 536,70 punti e seguita da Bergamo a 529,70.

Bologna di punti ne totalizza ben 531,80. A favorire la città dei Portici Unesco sono alcuni sottoindicatori, come il numero di spettatori medi per spettacolo, considerando quindi gli ingressi a questi eventi. Questa voce ci posiziona ottavi, con un numero di spettatori pari a 106, decisamente superiore alla media italiana che è di 67,75. Si ferma a qualche centesimo di differenza Milano, con 105,80, ma siamo superari da Venezia con 112,90. Ottavo posto anche per un altro capitolo fondamentale, quello dell’attività fisica e motoria: l’indice di sportività, valutato sulla media dei punteggi in base a trentasei parametri, con un risultato di 1,69, mentre la prima è Bergamo a 2,14.

Passiamo al comparto della politica, analizzando il sottoindicatore della partecipazione elettorale espressa in percentuale: Bologna qui è nona con 60,80%, supera la media che è di 49,78% ed è pari a Modena con lo stesso punteggio, poco inferiore rispetto all’ottava Reggio Emilia al 61%. Prima è Firenze con 65,10%.

Continuiamo sulla scia della politica, con i fari puntati sulla spesa dei Comuni per la cultura, parametro che ci colloca 38esimi. Per gli amministratori comunali under 40, invece, siamo 53esimi con 24,10% sul totale. Scivoliamo dal 36esimo posto del 2023 quando il totale era il 28%. Per le amministrazioni digitali, invece, siamo 21esimi, mentre l’indice di accessibilità ai servizi essenziali ci colloca alla postazione 65. Per la copertura con la rete Gigabit, le famiglie servite sono il 63% e finiamo sul gradino ventinove. L’offerta cuturale, considerando gli spettacoli ogni mille abitanti, fa rientrare Bologna nelle prime trenta migliori città, più precisamente al 26esimo posto in classifica. Sono 70,5 gli spettacoli ogni mille abitanti, mentre nel 2023 erano 64,45. Nonostante la discesa di quattro punti in questo sottoindicatore, l’offerta culturale è cresciuta. Siamo sessantatreesimi per il numero di librerie ogni centomila abitanti, ma è interessante il dato dell’indice di lettura: qui sediamo al gradino 13 con un numero di copie ogni cento abitanti di 17,30. Una bella partita per Bologna, che può ancora spingere il piede sull’acceleratore.

Mariateresa Mastromarino