MARIATERESA MASTROMARINO
Bologna Top Ten

Selenella e l’agricoltura 4.0: "Tecnologia fondamentale per colture efficienti e sane. Consumi idrici al minimo"

Il Consorzio patata italiana di qualità è ormai un colosso da 40 milioni di fatturato annuo. Il presidente Cristiani: "Vogliamo offrire un prodotto di qualità sempre maggiore" . .

Massimo Cristiani, presidente di Selenella, Consorzio Patata Italiana di Qualità, fa il punto sulle prospettive del settore

Massimo Cristiani, presidente di Selenella, Consorzio Patata Italiana di Qualità, fa il punto sulle prospettive del settore

Massimo Cristiani, presidente di Selenella, Consorzio Patata Italiana di Qualità, come si è concluso l’anno appena trascorso?

"Il 2024 è stato un anno di consolidamento dei valori che caratterizzano la filiera e che ci distinguono sul mercato. Abbiamo messo a punto strategie produttive, di commercializzazione e marketing ancor più mirate, che porteremo avanti nel 2025. Il nuovo piano di comunicazione sta già dando ottimi risultati: basti pensare alle nostre 700 mila visualizzazioni su TikTok. Tra le partnership prosegue con soddisfazione quella con il Bologna calcio, con iniziative come ‘Sin dall’inizio Forza Bologna’, pensate per le nuove generazioni con l’intento di valorizzare una cultura legata al mondo dello sport e della sana alimentazione". Quante realtà rappresentate? "Selenella è una realtà associativa che rappresenta 10 soci, ovvero una organizzazione di produttori, due cooperative e sette commercianti privati, a cui fanno capo 320 imprenditori agricoli distribuiti sul territorio nazionale, prevalentemente in Emilia-Romagna, per un totale di 60 mila tonnellate di patate di alta qualità prodotte e oltre 40 milioni di euro di fatturato".

Quando nasce la vostra storia?

"Nel 1990 un gruppo di produttori e commercianti si riunirono nel ’Consorzio per la patata tipica di Bologna’ con l’intento di mettere a frutto il patrimonio di esperienze di un territorio che, sin dall’Ottocento, si era distinto per l’eccellenza nella coltivazione della patata. Fu intrapreso così un percorso di innovazione e differenziazione per valorizzare al massimo il prodotto. In partnership con associazioni di produttori, cooperative e realtà commerciali e distributive fu chiamata a contribuire alla realizzazione del progetto anche l’Università di Bologna che, tra le prime, ospitò in Italia nei propri terreni il tubero proveniente dal nuovo mondo. Con l’obiettivo di offrire un prodotto sempre migliore ai consumatori, da questa collaborazione nacque il progetto Selenella, la patata importante fonte di selenio. Da diversi anni il consorzio ha cambiato nome in Consorzio Patata Italiana di Qualità, per rendere più chiara e trasparente la missione che si propone, ovvero italianità ed eccellenza qualitativa".

Qual è la componente che vi ha permesso di diventare un pilastro nel settore e di rimanere sempre competitivi?

"Al centro della filosofia del brand abbiamo posto l’attenzione verso la filiera produttiva, la protezione dell’ambiente e della sua biodiversità e la continua innovazione, anche nelle politiche di differenziazione del prodotto. Profonda competenza in materia di coltivazione, lavorazione, vendita e marketing, derivanti dall’esperienza e dalla volontà di soci e produttori, ci consentono di migliorare e innovare costantemente in termini di qualità e sostenibilità del prodotto".

Ci sono dei nuovi progetti per il 2025?

"Anche grazie al lavoro di ricerca e di innovazione agronomica, intendiamo affinare ulteriormente le nostre strategie di produzione e commercializzazione. Le prospettive sono buone: stiamo terminando le semine nell’areale siciliano e programmando una campagna con buone previsioni, anche per carote e cipolle la cui pianificazione è sempre più dettagliata per non avere rotture di stock".

L’attenzione alla sostenibilità ambientale quanto è fondamentale nel vostro lavoro?

"È indispensabile. Tecnologie all’avanguardia ci permettono di aumentare la produzione agricola e ottenere il massimo dalle coltivazioni anche in termini qualitativi: raccogliendo e analizzando tutti i dati provenienti dal campo, grazie a una rete di sensori e al know how degli agronomi, il Consorzio si è posto l’obiettivo di aumentare la produzione riducendo gli sprechi, l’impatto ambientale e i costi per le aziende agricole. La produzione di patate, carote e cipolle, inoltre, trae dall’impiego dell’agricoltura 4.0 altri vantaggi quali la prevenzione più efficace dalle malattie, l’efficienza delle colture, risparmio e un uso più razionale delle risorse, in particolare quelle idriche".

In che modo garantite la sostenibilità economica?

"Il Consorzio si impegna per garantire la sostenibilità economica della filiera convinto che solo un’agricoltura sostenibile, sul piano ambientale, economico ed etico, possa consentire una produzione di qualità, garantendo un’alimentazione sana e preservando le risorse naturali".

Come vi impegnate nella lotta al cambiamento climatico?

"Il disciplinare del Consorzio prevede che Selenella venga prodotta con tecniche di Produzione Integrata che riducano al minimo l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi. Il consumo di acqua è particolarmente limitato, grazie all’utilizzo di impianti ad alta efficienza e previsioni meteo geolocalizzate che consentono irrigazioni mirate. A sostegno della propria Mission, il Consorzio ha chiesto e ottenuto la prestigiosa certificazione Epd, Environmental Product Declaration, in riferimento alla Patata Classica Selenella".

Mariateresa Mastromarino

10 oratori online10 online