ANDREA BONZI
Bologna Top Ten

Matteo Lepore: "Tram, avanti con i cantieri. E la città sarà più sicura"

Infrastrutture, il sindaco: "Tempi rispettati, avremo fino a 900 operai in strada". E difende ’Città 30’: "Zero pedoni morti nel 2024, continuiamo così". Sulla classifica del Sole 24 Ore: "Abbiamo ancora una buona qualità di vita".

Infrastrutture, il sindaco: "Tempi rispettati, avremo fino a 900 operai in strada". E difende ’Città 30’: "Zero pedoni morti nel 2024, continuiamo così". Sulla classifica del Sole 24 Ore: "Abbiamo ancora una buona qualità di vita".

Infrastrutture, il sindaco: "Tempi rispettati, avremo fino a 900 operai in strada". E difende ’Città 30’: "Zero pedoni morti nel 2024, continuiamo così". Sulla classifica del Sole 24 Ore: "Abbiamo ancora una buona qualità di vita".

Sindaco Matteo Lepore, la città perde posizioni nella classifica del Sole 24 Ore, ma resta comunque nella top ten, prima fra le aree metropolitane. A cosa si deve questa resilienza?

"È un risultato importante, frutto di anni di lavoro e impegno. Bologna ha dimostrato di essere una città che sa affrontare le sfide, e lo confermano i cinque primi posti negli ultimi vent’anni. Ovviamente, gli indicatori del Sole 24 Ore cambiano, quest’anno ci si è focalizzati su tensione abitativa e questioni sociali. Bologna è una città che investe da tempo in politiche di welfare efficaci, riuscendo a mantenere una buona qualità della vita anche per le fasce più vulnerabili della popolazione. Questo è un punto di forza che ci permette di restare competitivi".

A livello economico, c’è la grande spinta del turismo, ma ci sono anche famiglie in difficoltà e prezzi che continuano a salire. Come si può mitigare questa dinamica?

"L’aumento dei costi, in particolare per quanto riguarda l’abitare, è un tema nazionale, quindi le politiche del governo sono decisive in quest’ambito. A livello locale, stiamo lavorando per garantire un supporto concreto alle famiglie, agli anziani e a chi vive in difficoltà. È necessario un intervento mirato anche sul mercato delle locazioni, con politiche di sostegno per le famiglie e iniziative che possano alleviare il peso degli affitti".

Il tema casa, appunto: costi sempre più alti e cittadini sempre più poveri. Il piano casa è una soluzione a lungo termine, forse troppo lontana. Che fare fino ad allora?

"Il tema dell’abitare è una priorità assoluta, e dovrebbe esserlo anche per il governo, che non mette risorse adeguate. A Bologna, abbiamo investito 220 milioni di euro nella realizzazione di alloggi, utilizzando anche debito ’buono’. Intanto lavoriamo sullo sfitto, la Fondazione per l’Abitare ha l’obiettivo di reperire tra le 500 e le mille abitazioni sfitte da rimettere sul mercato a canone concordato. Un’iniziativa innovativa, che parte con 4 milioni di dotazione finanziaria, grazie a fondi europei, e qualche centinaio di appartamenti. è una scommessa che speriamo porti buoni risultati nel medio periodo"

Sugli affitti brevi cosa si può fare?

"Anche qui bisogna muoversi con una normativa nazionale, che possa ad esempio permettere ai sindaci di limitare il fenomeno in alcune zone, magari con licenze che possano essere rinnovate ogni cinque anni"

Bologna città di cantieri. Basta poco, un appuntamento fieristico, un ritardo nei lavori di un’arteria, o un bus che si mette di traverso e il traffico va in tilt. I bolognesi fatiano a spostarsi ogni giorno.

"Stiamo cercando di completare i lavori il più velocemente possibile, e siamo nella tabella di marcia. Abbiamo 500 operai al lavoro che diventeranno 900 entro fine anno, il nostro obiettivo è finire i cantieri del Tram entro il 2026. I disagi ci sono, ma stiamo cercando di mitigarne l’impatto"

Lei ha recentemente tirato le somme del primo anno di Città 30. Un provvedimento molto controverso...

"Il nostro obiettivo era ridurre il numero di vittime sulla strada e siamo riusciti a centrarlo. Non c’è stato nessun pedone morto, in città, nel 2024, era dal 1991 che non accadeva. Ora dobbiamo riuscire a fare lo stesso con ciclisti e automobilisti, ci sono ancora margini di miglioramento".

Controlli in strada, però, non se ne vedono. E i critici fanno notare come la velocità media più rallentata sia dovuta allo slalom nei cantieri piuttosto che al rispetto di Città 30. Cosa risponde?

"I dati sono positivi: c’è stata una riduzione del 13% degli incidenti, sono morte 49 persone in meno dell’anno precedente. E i cantieri non c’entrano: il calo si è visto soprattutto nelle arterie radiali come via Massarenti e via Murri, dove non ci sono lavori in corso ma sono stati messi i bolloni e gli avvisi della Città 30".

Un punto di forza nella classifica è quello dell’istruzione, università in primis. Come si risolve la dicotomia tra studenti e residenti, che chiedono più tranquillità?

"Bologna è una città della conoscenza, con una grande offerta culturale e universitaria. È una città che vive anche di notte, e, sul tema della convivenza tra studenti e residenti abbiamo fatto passi avanti come in piazza Aldrovandi. L’obiettivo è garantire che Bologna sia un luogo vivibile per tutti".

Sicurezza: che tipo di miglioramento vi aspettate in piazza XX Settembre? Non c’è il rischio che il degrado si sposti?

"La sicurezza è una delle mie priorità. Ho trasferito da poco le deleghe all’assessora Matilde Madrid, entro la fine dell’anno arruoleremo un centinaio di vigili urbani. In piazza XX Settembre contiamo di migliorare la situazione, ma il nostro obiettivo non è spostare il problema: tra le priorità c’è anche la Bolognina, con un gruppo di lavoro che si ritrova ogni due settimane per trovare soluzioni".

Qualche settimana fa Bologna è stato teatro di guerriglia urbana, con la novità della partecipazione di giovani immigrati di seconda e terza generazione. C’è un rischio ’banlieue’ a Bologna?

"Quello che è successo sabato 11 gennaio è molto grave. Abbiamo denunciato l’accaduto, chiederemo i danni e stiamo cercando di individuare i responsabili. È importante che questi giovani non cadano nelle mani di chi vuole strumentalizzarli. Per quanto riguarda il rischio ’banlieue’, non credo che Bologna sia in questa condizione. Però dobbiamo lavorare molto sulla prevenzione. È un lavoro continuo, che coinvolge le forze dell’ordine, le scuole e la comunità. Bologna deve rimanere una città in cui i diritti umani sono rispettati, senza creare divisioni".