VALERIO
Bologna Top Ten

Bologna resta in top ten. Ora guida le grandi città. Anatomia di un primato

Tante luci e spigolature: cosa va protetto e cosa si può ancora migliorare. Civismo, senso comunitario e accoglienza per resistere alla gentrificazione.

Baroncini

I numeri dicono molto più di mille parole. Ergo? Bologna prima grande città d’Italia per qualità della vita secondo l’attesa classifica del Sole 24 Ore; Bologna ancora nelle prime dieci città del Paese, dunque con un calo rispetto all’anno passato; Bologna che si attesta ancora a una dimensione europea, per servizi, economia e con un miglioramento sul delicato fronte della sicurezza; Bologna quindi al top, ma con una prospettiva unica per l’anno che verrà: sapere di potersi migliorare.

In queste pagine vi racconteremo tutto questo e analizzeremo ragioni di un successo ormai decennale e ombre di uno sviluppo che a volte travolge abitabilità, comodità, mobilità. Mi l’umanità, vero pilastro della civitas petroniana. Il simbolo di tutto resta, con l’italica metafora che ci azzardiamo di riproporre, il calcio: Bologna è da Champions League e lotta ancora per la Champions League, ma stare fra i grandissimi non è semplice. C’è spazio per le vittorie da record come quella contro il Borussia Dortmund, ma ci sono tante lezioni da imparare.

Le potenzialità però sono grandissime: mai, anni fa, avremmo potuto immaginare un ruolo pivotale nel turismo italiano ed europeo; mai si sarebbe potuto immaginare un pantagruelico mercato immobiliare che, con sé, porta anche le oblique e sinistre presenze non solo della gentrificazione, ma a volte della speculazione; mai avremmo potuto pensare, allo stesso tempo, a un balzo in avanti nel contrasto alla criminalità, da sempre croce della comunità.

Tornando al calcio, la partita contro il Borussia ha dimostrato quanto sia stato efficace il dispositivo ideato dal questore e dalla prefettura e, con la collaborazione delle altre forze dell’ordine, del Comune e dei commercianti (oltre che con l’aiuto e la pazienza dei cittadini), Bologna abbia saputo tramutare un rischio in un’occasione vincente.

Il nostro indimenticato e indimenticabile Cesare Sughi, nel 2020 commentava così il primo posto di Bologna nella stessa classifica: "E adesso? Come se la caverà, trovando Bologna al primo posto della classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle città italiane, chi non ha mai risparmiato critiche alla nostra amministrazione? Io penso che si debba ragionare senza reticenze sul significato d’insieme della risalita della città dalla tredicesima posizione fino al vertice assoluto. Di sicuro, per cominciare, ha molta ragione il sindaco quando indica una delle principali ragioni del successo nella resilienza, cioè nella capacità di adattarsi e di reagire di volta in volta al mutare delle sfide imposte dall’anno della pandemia. In altre parole, il sistema-città ha tenuto, poggiando su un tessuto ad alto valore civico, in cui hanno avuto un ruolo decisivo l’associazionismo e il volontariato di base".

Cesare aveva e ha, perché ci piace parlarne al presente, ragione. Con queste graduatorie, che danno indicazioni ma non sono la Bibbia, con questi numeri che restano numeri ma hanno pur sempre un valore, viene premiata la città del civismo, del senso civico, comunitario, accogliente, frutto di una generosità complessiva e completa. E’ il tessuto sociale di Bologna, quello di cui parlavamo spesso nei ‘Cattivi pensieri’, che poi erano buoni e mai scontati. Ha scritto Banana Yoshimoto, romanziera giapponese delicata: "Nelle città senza mare chissà a chi si rivolge la gente per ritrovare il proprio equilibrio". Bologna, che il mare non l’ha, riesce a dare un equilibrio con la sua pianura e le sue torri, il continuo dialogo tra l’alto e il basso, il ‘lamentoso’ bolognesismo che punta sempre al meglio e la capacità tutta emiliana di risolvere i problemi. La gente lo sa, sa che questo equilibrio si può trovare prima di tutto nella comunità, che è il nostro vero orizzonte. Non a caso questa è la città dei portici, del Liber Paradisus, la città di Irnerio e del Medioevo che ancora oggi si respira. Nonostante le fragilità, nonostante le trasformazioni imposte dalla società e dalla globalizzazione. Benvenuti a Bologna top ten. E ora immergetevi con noi in questo mare.

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