La Liguria è al settimo posto in Italia per mortalità dovuta a Cirrosi e Tumore del fegato. La causa principale è l’elevato consumo di alcol: secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità in questa regione 1 uomo su 4 e una 1 donna su 10 consumano alcol in modo pericoloso per la salute. Ecco perché l’ASL3 ha messo a punto un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) sull’encefalopatia epatica nel paziente cirrotico presentato all’evento del 16 febbraio organizzato con il contributo non condizionante di Alfasigma S.p.A.
L’encefalopatia epatica è una grave complicanza della Cirrosi e si manifesta in modo più o meno rilevante. Nello specifico è una grave problematica neurologica che subentra quando il fegato smette di svolgere una delle sue funzioni più importanti: la detossificazione.
Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale messo a punto dall’ASL3 identifica le raccomandazioni per la gestione del paziente con Cirrosi Epatica mediante il coinvolgimento attivo dei Medici di Medicina Generale, dell’attività ospedaliera, trapiantologica e degli infermieri. È necessario, infatti, ridurre i numeri troppo alti in Liguria: i casi stimati di Cirrosi Epatica sono 5.100, che nel 60 per cento dei casi è probabilmente causata dall’alcol. La patologia causa circa 400 morti all’anno e rappresenta la prima causa di trapianto di fegato in Liguria. L’Encefalopatia Epatica, grave complicanza della cirrosi, rappresenta la causa più frequente di ricoveri impropri e dopo una dimissione, il 50 per cento dei pazienti si ricovera nuovamente per gli stessi motivi entro 90 giorni.
“Abbiamo sviluppato – spiega Luigi Carlo Bottaro, Direttore Generale della ASL3 di Genova – il nuovo modello applicando i principi della “medicina di condivisione” che pone al centro del percorso i bisogni e le istanze del paziente, dei familiari e delle Associazioni, che, insieme al Servizio Sanitario, rappresentano i cardini dell’intero sistema di cura. Abbiamo potuto realizzare questa iniziativa grazie alla grande esperienza nel settore delle malattie epatiche che, abbinata alla profonda conoscenza del territorio, ci consente oggi una più adeguata gestione del paziente affetto da Cirrosi Epatica. Una patologia che, come tutte le malattie croniche, incide fortemente sulla qualità della vita del malato e della sua famiglia”.
“I punti di forza di questo Percorso sono rappresentati da una gestione multidisciplinare del paziente, una stretta collaborazione con l’organizzazione trapiantologica, l’introduzione di un metodo innovativo per la formazione e il sostegno della famiglia ed in particolare dei caregiver – sottolinea Gianni Testino, Primario SC Dipendenze ed Epatologia dell’ASL3 e Presidente della Società Italiana di Alcologia (SIA)-. Sarà infatti introdotta all’interno del reparto un caregiver formale: “una figura che gestisce la formazione e il sostegno dei familiari ma soprattutto rappresenta ‘un ponte’ fra la famiglia e il team medico-infermieristico. I risultati preliminari ci dicono che si assiste ad una significativa riduzione del sovraccarico emozionale e organizzativo del familiare caregiver e soprattutto si riducono a percentuali minime i casi di ricoveri impropri”.
I numeri cirrosi epatica in Italia: La prevalenza della Cirrosi Epatica a livello nazionale è dello 0,3%, e rappresenta la settima causa di morte in Italia. Complessivamente si registrano circa 200.000 casi di cirrosi e circa 33.000 casi di tumore del fegato mentre più di 21.000 sono i decessi all’anno causati dalla Cirrosi e dal tumore del fegato globalmente considerati. Di questi, l’80 per cento dei decessi per malattia del fegato e il 60 per cento per cirrosi epatica sono causati dall’alcol. Il tumore del fegato rappresenta infine la terza causa di morte oncologica.