Alfasigma è tra le principali aziende del gruppo di industrie farmaceutiche a capitale italiano. SI tratta delle cosiddette Fab 13, secondo l’etichetta attribuita loro dal centro studi Nomisma. Nel 2020 hanno fatturato 12,5 miliardi di euro con 44.500 addetti e oggi prevedono 3 miliardi di investimenti in ricerca e sviluppo nei prossimi 3 anni
Il convegno “Il ruolo sociale e strategico dell’industria farmaceutica italiana. Ricerca scientifica, innovazione, sviluppo e occupazione” organizzato dalle imprese farmaceutiche a capitale italiano, aderenti a Farmindustria, ha presentato questi numeri da “sballo” delle FAB13.
Farmaceutica, asset strategico Il settore farmaceutico è un asset strategico per l’economia Italiana: il Governo Draghi ha meritoriamente inserito tra i suoi obiettivi l’incremento degli investimenti nel settore, ma alcune azioni politiche contraddittorie – se confermate - porterebbero ad una penalizzazione dell’industria farmaceutica nazionale, che determinerebbe una ulteriore dipendenza italiana dall’estero: limitazioni nella misura del Patent Box; indebolimento della privativa industriale con il DDL sulla Concorrenza che permetterà il rimborso di specialità equivalenti prima della scadenza brevettuale; la revisione del prontuario con il criterio della sovrapponibilità terapeutica; alterazione dei canali distributivi regionali a scapito in particolare delle imprese nazionali.
Peraltro l’incremento dei costi delle materie prime ed i rincari dell’energia, che determinano onerosità produttive fuori controllo, non possono essere compensati con la variazione del prezzo finali dei prodotti che, a differenza di altri settori industriali, essendo farmaci sono imposti e regolati.
FAB13, ruolo di traino per l’economia All’interno del settore farmaceutico Italiano che produce 34 miliardi annui di farmaci da esportare, le FAB13 si distinguono avendo sedi e stabilimenti produttivi in Italia. Ben 1,2 miliardi di investimenti annui sono effettuati nel nostro Paese e le imposte versate in Italia sebbene il 70% delle vendite siano estere. Con l’occupazione garantita dalle FAB13 l’economia nazionale si giova di una filiera integrata di competenze e business unici nel mondo, sviluppati in decenni e consolidati in asset oggi più che mai strategici. La stessa crisi pandemica ha sottolineato l’importanza di avere produzioni e ricerca in Italia.
Sedi e fatturato Oltre ad Alfasigma, dislocata su Bologna, Pomezia, Alanno, Sermoneta e Milano, con oltre 1500 dipendenti vi sono altre dodici aziende a capitale italiano, con sedi e produzioni in Italia:
Abiogen Pharma (Pisa); Angelini Pharma (Ancona); Chiesi Farmaceutici (Parma); Dompé farmaceutici (Milano); I.B.N.Savio (Pomezia); Italfarmaco (Milano); Kedrion (Lucca); Menarini (Firenze); Molteni (Firenze); Mediolanum farmaceutici (Milano); Recordati (Milano); Zambon (Milano).
Export, occupazione e investimenti Il mercato estero rappresenta il 70% delle vendite, laddove la media dell’industria farmaceutica si ferma al 40% circa. Nel 2020 l’occupazione complessiva è stata di oltre 44.500 unità, cresciuta a livello generale di quasi 1.000 unità (+2,2%) nonostante la crisi. In termini occupazionali, l’impatto complessivo sul sistema economico è di oltre 60mila addetti.
Nel periodo 2010-2020 sono stati investiti 8,5 miliardi di euro: nel 2020 la cifra complessivamente stanziata dalle FAB13 è oltre i 1,2 miliardi di euro di investimenti in ricerca e sviluppo.
Le stime di investimento nei prossimi 36 mesi raggiungono quasi i 3 miliardi di euro.