La volontà di aiutare, di perseguire la salute pubblica, la forza di non girarsi dall’altra parte di fronte alle difficoltà e la consapevolezza di poter fare la differenza.
Queste le principali motivazioni che hanno spinto Alfasigma a collaborare con Banco Farmaceutico, offrendo il proprio supporto in seguito al terremoto che lo scorso febbraio ha duramente colpito Siria e Turchia.
Banco Farmaceutico e il Fondo per le Emergenze Farmaceutiche
Banco Farmaceutico nasce nel 2000, quando un gruppo di giovani farmacisti riconosce e sente la necessità di rispondere ad un problema allora sottovalutato: la necessità di accedere a farmaci e medicine di chi, vivendo situazioni difficili, non se li può permettere. Con questa consapevolezza Banco Farmaceutico raccoglie e recupera medicinali da donatori e aziende per consegnarli ad oltre 1.900 realtà assistenziali che si prendono cura delle persone in difficoltà, mettendo in relazione differenti soggetti – fra cui case farmaceutiche e farmacie – con un unico virtuoso scopo: offrire il proprio aiuto a chi ne ha bisogno.
A partire dal 2017, Banco Farmaceutico è impegnato in progetti di cooperazione internazionale, consegnando farmaci alle popolazioni povere e alle realtà assistenziali di paesi come Afghanistan, Libano, Niger, Libia, Kosovo, Gibuti, Somalia, Venezuela e Sud Sudan, ai quali, in seguito alla calamità sismica, si sono aggiunte Siria e Turchia. Da marzo 2022 è, inoltre, sostiene la popolazione ucraina, alla quale ha inviato quasi 20 milioni di euro di beni sanitari.
A fronte di tale esperienza, ha istituito il Fondo per le Emergenze Farmaceutiche, al fine di rispondere al bisogno urgente in caso di conflitti, pandemie o calamità naturali, in Italia e all’estero, attraverso la costituzione di una riserva di beni sanitari disponibili nell’immediato e mobilitabili entro 24 ore, al quale molte aziende del settore, fra cui Alfasigma, hanno aderito. «Da sempre attenta ai fabbisogni delle comunità, Alfasigma ha deciso di aderire al progetto istituito da Banco Farmaceutico volto all’ istituzione del Fondo Emergenze Farmaci, alla cui realizzazione ha contribuito anche l’associazione di riferimento Federchimica Assosalute – spiega Adelaide Raia, CHC Italy BU Director di Alfasigma – Riteniamo che questo progetto risponda perfettamente alla nostra visione di azienda che mette al centro dei propri obiettivi il perseguimento della salute pubblica, investendo nella ricerca e nello sviluppo di nuovi farmaci, nonché nella promozione dell’accesso equo ai trattamenti medici»
L’aiuto a Siria e Turchia
A seguito del forte terremoto che lo scorso 6 febbraio ha colpito il territorio e le popolazioni di Siria e Turchia, Alfasigma ha deciso di contribuire supportando l’attività di Banco Farmaceutico, contribuendo con una donazione di farmaci per aiutare e dare assistenza alle persone colpite.
Con l’aiuto di Alfasigma e di altre organizzazioni e aziende, è stato inviato tramite la comunità di Sant’ Egidio, un nuovo carico di beni umanitari destinato alle regioni terremotate: 158.845 euro di antibiotici, disinfettanti, antinfiammatori, integratori, antipertensivi, diuretici, cardiovascolari, antidiabetici, gastroprotettori e antipiretici, in tutto 23.960 prodotti.
La cooperazione fra aziende e organizzazioni umanitarie è stata fondamentale per la riuscita del progetto, come riconosce Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus, che ha affermato «Se, anche nel caso della donazione alle popolazioni colpite dal terremoto in Siria e in Turchia, siamo riusciti a intervenire, è perché si è costituita attorno a Banco Farmaceutico una vera e propria filiera del dono; non si tratta di semplici sostenitori, ma di un gruppo di soggetti che hanno assunto nel proprio modello di sviluppo finalità solidali e benefiche in maniera strutturale. Si tratta di aziende – ma soprattutto delle persone che le guidano e che lavorano al loro interno – che hanno a cuore il bene della comunità in cui operano e della sostenibilità. Le ringraziamo di cuore, perché ci consentono di fare il nostro lavoro, garantendoci i beni sanitari per le persone in difficoltà, sia in Italia, sia nel mondo».