"Vogliamo imprese più competitive"

Mammi, assessore dell’Emilia Romagna: "Le aiutiamo ad investire grazie ai fondi del Psr". Sul tavolo centinaia di milioni

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di Lorenzo Frassoldati

Assessore Alessio Mammi, tutti chiedono innovazione in agricoltura. Facciamo il punto sui bandi Psr dell’Emilia Romagna e le risorse disponibili per le imprese?

"L’obiettivo che la Regione si è data è garantire la sicurezza e la qualità alimentare per i cittadini, tenendo insieme produttività e sostenibilità e garantendo reddito per le imprese e posti di lavoro. Stiamo lavorando per aiutare le imprese sugli investimenti necessari ad aumentare efficienza e competitività. Abbiamo bisogno di accompagnare le imprese agricole e agroalimentari, e lo stiamo facendo attraverso i 408 milioni di euro stanziati dal Psr di Transizione 2021-22 per la Regione Emilia-Romagna, che sono già messi a bando per il 90%. La Regione sta supportando il comparto produttivo agricolo e agroalimentare con oltre 600 milioni l’anno tra Psr, Pac e Ocm".

Si sta rivedendo la cimice, insetto killer per la nostra frutta. Recentemente il mondo agricolo ha lamentato che il Ministero non dà via libera all’immissione per il 2022 degli insetti utili…

"Su nostra sollecitazione, il Ministero della Transizione ecologica ha dato il via libera all’immissione per il 2022 della vespa samurai, l’insetto antagonista della cimice asiatica. Attendevamo da tempo questo via libera, perché si stanno delineando i primi risultati della lotta biologica alla cimice".

Emilia-Romagna leader nelle produzioni a denominazione d’origine Dop e Igp. C’è in giro una proposta di revisione della Commissione Ue del regolamento europeo in materia. Rischiamo qualcosa?

"Le Dop e le Igp sono un grande patrimonio economico, sociale e culturale della nostra Regione. La nuova legislazione europea verrà gestita da una persona molto competente come l’onorevole Paolo De Castro, che sta lavorando per una legislazione moderna e ambiziosa, che valorizzi il ruolo dei Consorzi e sappia tutelare le nostre produzioni, contrastando le pratiche di contraffazione e l’italian sounding, soprattutto sui mercati elettronici. Stiamo lavorando sulla promozione dei nostri prodotti, che sono sicuri e di qualità: con il presidente Bonaccini, siamo stati negli Stati Uniti per inaugurare il Fancy Food, la più importante fiera agroalimentare d’oltreoceano e supportare le nostre imprese sul mercato americano".

La pera è uno dei prodotti più in crisi, ormai da anni. La Regione sta andando in soccorso con un piano da 2,3 milioni di euro: basterà?

"Quello della pera è un settore che ha avuto grandi problemi, ma siamo convinti che abbia ancora tanti margini di crescita ed è per questa ragione che abbiamo messo in campo il progetto di rilancio della pera Igp con la nascita di UnaPera, che premia l’aggregazione dei produttori per il rilancio della produzione. Abbiamo stanziato 2,3 milioni di euro per rilanciare la pera Igp dell’Emilia-Romagna e siamo disposti a trovare nuove risorse per mantenere questa importante produzione ortofrutticola".

Lo scorso anno la produzione agricola in Emilia-Romagna ha segnato un +8%, raggiungendo quota 4,5 miliardi di euro. In crescita anche l’occupazione: +82mila addetti nei campi, con un +13% rispetto al 2019. A metà 2022 che previsioni si possono fare? Saranno confermati questi valori?

"I numeri ci dicono che siamo in una fase positiva per l’agricoltura nel nostro territorio. Allo stesso tempo abbiamo bisogno di sostenere le imprese, che stanno perdendo competitività e reddito per via dei costi energetici e dei materiali. La produzione lorda vendibile della Regione Emilia-Romagna si attesta a 4,5 miliardi di euro sul 2021, con un +8% rispetto al 2020, e le proiezioni sul 2022 sono del +16%. Ciò significa che supereremo i 5 miliardi di euro, il dato più alto di sempre: dobbiamo provare a difendere questi risultati, anche in un momento complesso come quello che stiamo vivendo a causa degli effetti della guerra in Ucraina".

Il Green Deal dell’Europa punta con forza sul biologico con l’obiettivo del 25% delle superfici entro il 2030. L’Emilia-Romagna sta già attorno al 15%. Con la crisi in atto si parla di rimodulare, se non sospendere, gli obiettivi europei anche sul taglio del 50% degli agrofarmaci. Lei che dice?

"Avrei preferito un anno in più di transizione con la precedente Pac, anche per fare una oggettiva analisi d’impatto sulla nuova che andrà in vigore. Ora, a maggior ragione dopo il Covid e la guerra in Ucraina, serve garantire la sicurezza alimentare. Dobbiamo supportare le imprese con le risorse necessarie perché aggancino la transizione ecologica e digitale".