
Massimiliano Ossini ad Ascoli
Ballando con le stelle. E sotto le stelle. Massimiliano Ossini, ascolano ormai d’adozione (e vocazione familiare), s’arrampica tra le eterogenee pareti della vita: quelle della tv spettacolo e quelle della montagna altrettanto spettacolare. Una tv di formazione ed educazione: all’alta via e all’estetica dell’assoluto delle vette. Microfono e ormai iconico volto di ’Linea Bianca’ in onda su Mamma Rai, ha il vizio di non smettere i panni dell’alpinismo dopo che i led delle camere sono spenti. Anzi, li reindossa e s’arrampica per i sentieri delle ormai ‘sue’ Marche.
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Ma che accidente c’entrano, Ossini, le Marche con l’alpinismo?
“C’entrano eccome. La forza delle nostre zone è questa. Che le montagne di questa porzione d’Italia sono accessibili a tutti. Non ci sono verticali così imponenti come nelle Alpi. Ma c’è possibilità di salire, provare l’ebbrezza della vetta e la bellezza che rappresentano”.
Belle e possibili...
“Assolutamente. Penso ai Sibillini, senza nulla togliere alle altre. Sono un misto di aereo e panoramico. L’esperienza lassù è un qualcosa di unico”.
Poi, almeno nelle alte Marche, c’è il detto: ’Sì, belle le montagne qui. Ma se fossero in Emilia-Romagna sarebbero più fruibili’. Che ne dice? Sia sincero...
“L’Emilia-Romagna ha avuto la bravura e l’arguzia di sfruttare l’immagine della riviera e di accostarla alle sue montagne. Ma sono posti diversi dai nostri”.
In che senso?
“Che i picchi marchigiani non sono stati eccessivamente sfruttati turisticamente. Quindi chi sale quassù trova un ambiente anche intatto e, perciò, anche più selvaggio e affascinante”.
Ma forse meno valorizzato?
“Ovvio che certi posti così affascinanti e rudi vanno colti nella loro essenza, con un turismo, come si dice oggi, sostenibile”.
Lei che idea avrebbe?
“Strutture, anche se poche, costruite con razionalità e cura. Anche perché in molti casi chi decide di intraprendere un itinerario sui nostri monti non trova strutture aperte”.
Concretamente che farebbe?
“Si potrebbe creare un sistema d’accoglienza che dia lavoro a ragazzi e ragazze del posto, con il desiderio di stare nella propria terra madre. E’ giusto che chi compie questa scelta sia gratificato. Si creerebbe un vero e proprio presidio per i territori montani, con le sue genti”.
Un ritorno alle origini. Meglio: un ripopolamento di queste montagne marchigiane.
“Assolutamente sì. Il commissario per la ricostruzione post-sisma ha introdotto nel suo piano la ricostruzione dei rifugi”.
Il problema è la situazione attuale.
“Bisogna fare presto. Per creare i presupposti”.
Senta un po’: come marchigiano ormai a tutti gli effetti vuole spiegare al resto del mondo che dalla mattina alla sera, in queste latitudini, si può passare dalla spiaggia alla neve nello stesso giorno?
“Certo. Con ’Linea Bianca’, in Calabria, si vantavano di avere piste da sci che davano sul mare. Gli ho spiegato che da noi, nelle Marche, è la stessa cosa”.
Le è mai capitato di stare al mare e in pista in poche ore?
“Come no! Da San Benedetto al Vettore o a San Marco, e poi al monte Girella, che è quasi Ascoli, è questione di poco. La mattina fai scialpinismo nei canali dei Sibillini e la sera vai a fare il bagno al mare. Avviene in primavera inoltrata. E se uno è bravo, ci scappa anche una cena di pesce. Le Marche sono uniche”.
Vallo un po’ a raccontare ai marchigiani...
“Al resto d’Italia, direi: ’Trasferitevi nelle Marche. Qui si vive bene’”.
Spot non male da Pesaro ad Ascoli.
“Nel 2025 è la migliore delle scelte. E la migliore delle scelte è la qualità della vita, la salute fisica e psicologica. Che abbatte la spesa sanitaria e rende le persone felici”.
La felicità è lassù anche secondo lei, vero?
“Assolutamente. La montagna è terapeutica”.
Facciamo un gioco. Lei è ad Ascoli. Ha tra le mani il volante. Che direzione prende, mare o monte?
“Monte. Il mare mi piace. Ma lassù...”.
Che vetta la affascina di più nelle Marche?
“Il monte Bove Nord. D’inverno è commovente. Stupisce. E poi il Pizzo del Diavolo. Con le guide alpine di Linea Bianca, eravamo estasiati davanti a quel bastione”.
Che sport predilige sulle vette di casa?
“Scialpinismo e corsa, tutto con le dovute assicurazioni, ovvio”.
Che sensazioni prova?
“Scivolo per creste, col paesaggio che cambia e mi entusiasma. Le Marche sono meravigliose. Le vivo con il cuore. In cima è un’estasi. Col mare vicino. E sai che lassù, sopra di te, ci sono solo le stelle”.