Giorgia De Cupertinis
il Carlino: 140 anni di storia

L’etica della Cassa di Ravenna: “L’avvenire si deve costruire sulle basi della solidarietà”

Il presidente Antonio Patuelli sottolinea l’importanza della stampa nell’educazione finanziaria: “Il Carlino è il giornale della mia terra, un punto di riferimento per la cultura nazionale”

In alto, Antonio Patuelli, presidente del gruppo bancario La Cassa. Sotto, un momento dell’inaugurazione del Museo Byron e del Risorgimento che trova spazio oggi all’interno di Palazzo Guiccioli, nel cuore di Ravenna

In alto, Antonio Patuelli, presidente del gruppo bancario La Cassa. Sotto, un momento dell’inaugurazione del Museo Byron e del Risorgimento che trova spazio oggi all’interno di Palazzo Guiccioli, nel cuore di Ravenna

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Antonio Patuelli, presidente della Cassa di Ravenna Spa, quest’anno il Resto del Carlino festeggia il suo 140esimo anniversario. Qual è secondo lei il ruolo dell’informazione nei territori?

“I 140 anni del Resto del Carlino rappresentano un importante evento per la cultura e per l’informazione: da sempre il Carlino è un rilevante punto di riferimento culturale nazionale con delle punte di particolarissimo rilievo. Non a caso Benedetto Croce, insigne filosofo e storico, allora anche ministro della Pubblica Istruzione del quinto governo di Giovanni Giolitti, quando venne a Ravenna per il sesto centenario della morte di Dante, prima si fermò a Bologna per incontrare gli amici del Carlino. Anche ora la visita al Carlino è uno degli incontri culturali di maggiore interesse”.

In un periodo in cui i media attraversano trasformazioni radicali, questo anniversario cosa rappresenta in termini di resilienza e innovazione nel mondo dell’informazione?

“La carta stampata è una delle forme dell’informazione e della cultura e deve essere connessa e integrata dalle altre forme tecnologiche in modo che l’attività culturale e informativa del giornalismo possa ottenere il massimo dell’accessibilità e dell’attenzione”.

Qual è, secondo lei, l’importanza della collaborazione tra banche e media, specialmente a fronte di una sempre più crescente attenzione ai temi economici?

“Molto forte è l’attenzione del mondo bancario all’informazione stampata e nelle altre forme tecnologiche. Lo impongono l’economia e la concorrenza in un mercato aperto e regolato come quello innanzitutto europeo. Ma lo impone anche il costante dovere e l’impegno all’educazione finanziaria e al risparmio che può meglio svilupparsi con l’aiuto dei giornali e degli altri mass media”.

Cosa ha significato per lei seguire questo giornale nel corso degli anni? C’è un ricordo a cui è particolarmente legato?

“Il Carlino è il giornale della mia terra: il più forte ricordo che da sempre è impresso in me è quello del mio nonno materno, Luigi Baroncelli, che leggeva ad alta voce in famiglia gli articoli di Giovanni Spadolini negli anni della sua lunga e prestigiosa direzione, commentandoli e approfondendoli di ragionamenti. Da quegli anni mi crebbe anche l’interesse e poi la passione culturale e civile per la Costituzione della Repubblica e il diritto costituzionale, leggendo soprattutto i commenti di Silvano Tosi, il professore fiorentino che Spadolini coinvolse per approfondire le tematiche di rilevo istituzionale”.

Una lunga storia caratterizza anche La Cassa di Ravenna, le cui radici risalgono al 1840. In che modo i valori fondanti sono rimasti coerenti nel tempo, pur adattandosi ai cambiamenti economici e sociali?

“La Cassa di Ravenna Spa conserva dalla sua nascita nel 1840 i valori etici e culturali che ne ispirano le attività e che poi sono stati aggiornati in particolare con il magistero economico e morale di Luigi Einaudi, governatore della Banca d’Italia, e dei suoi successori. Infatti la Cassa di Ravenna è nata a tutela del risparmio e con finalità anche di solidarietà che ora vengono in particolare sviluppate dalla benemerita Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Questo 2025 è anche il 185° compleanno della Cassa di Ravenna che festeggiamo con un ottimo bilancio e con assai elevata solidità patrimoniale. Inoltre stiamo iniziando già a prepararci in modo adeguato al bicentenario della Cassa di Ravenna”.

Guardando al futuro, invece, quali sono le principali sfide che La Cassa di Ravenna dovrà affrontare nei prossimi anni?

“Costruiamo l’avvenire sempre memori dei principi e della nostra storia, organizzandoci per fornire sempre a ciascuno, di volta in volta, la piena libertà di scegliere in che modo effettuare le singole operazioni bancarie o parabancarie, tramite gli strumenti delle più avanzate tecnologie o con rapporti diretti personali con le filiali. Le quali, ovviamente, oltre alle attenzioni e alle sensibilità umane, utilizzano le più nuove tecnologie che ci vengono efficientemente fornite dal CSE, l’importante centro consortile di tecnologie e consulenze, con sede a San Lazzaro di Savena (Bologna) che effettua cospicui e continui investimenti per l’innovazione e per la tutela della riservatezza dei dati che è un altro fondamentale obbligo bancario”.

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