
La Ferrari Sf-25 con al volante Charles Leclerc durante i primi test stagionali a Maranello: la Scuderia Ferrari è stata fondata nel 1929
Da quel 14 febbraio 1946, quando all’interno del fascicolo nazionale compare per la prima volta la pagina locale del Resto del Carlino di Modena, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. La sede della redazione era in via Farini e il primo responsabile fu Ostilio Lucarini. Oggi le pagine sono diventate molte di più, la grafica si è rinnovata, i temi sono molto diversi e la carta ha ’sposato’ in toto la rete creando un solido e inevitabile connubio che sta traghettando l’informazione sempre più verso il digitale. Come scrisse nel 1996 Giorgio Corzolani, responsabile del Carlino Modena dal 1992 al 1997, “la grande sfida che dobbiamo raccogliere sta nel cercare di dare un’identità, una visibilità alle tante città che oggi si chiamano Modena”. Una sfida difficile ma anche entusiasmante che noi affrontiamo quotidianamente, forti di un grande passato che ci consente di avere radici radicatissime nel territorio ma lo sguardo rivolto a un futuro che è già presente.
Lo speciale sui 140 anni del Carlino
Un patto forte quello del Carlino con il suo territorio, un patto che dura da 140 anni e che si rafforza di giorno in giorno con l’ascolto e la presenza costante h24 anche sui nostri canali digitali. Perché non è importante come si veicola l’informazione, è importante prima di tutto veicolarla sempre, perché l’informazione di qualità e fatta da professionisti è una garanzia di libertà. I nostri lettori lo sanno e sanno che sulle nostre pagine c’è sempre stato e sempre ci sarà spazio per tutte le opinioni. Siamo qui da 140 anni (e ci rimarremo) per raccontare, per ascoltare, per dare voce ai cittadini e per ‘bacchettare’ – per usare un termine caro al nostro Sandrone– i potenti di turno. Il Carlino è soprattutto un giornale di grandi battaglie, che racconta dando spazio alle diverse posizioni ma prendendo anche la sua posizione, crescendo insieme ai lettori. Perché è un legame davvero molto forte quello che unisce il nostro quotidiano ai modenesi e il patto di lealtà con chi ci sceglie ogni giorno non è mai cambiato e mai cambierà. Infatti c’è chi definisce il nostro giornale proprio “uno di famiglia”. Questo siamo e questo vogliamo continuare ad essere, con franchezza e rispetto.
Negli anni il modo di fare informazione è cambiato radicalmente cosi come sono cambiati i mezzi per divulgare quando accade sotto casa o nel mondo: ora c’è la carta, c’è la rete che attraverso telefonini e pc rende tutto fruibile in un attimo. Ecco perchè proprio nei momenti più bui, soprattutto a livello locale, i giornali hanno assunto un ruolo davvero fondamentale, quasi un rifugio, una guiida. E la memoria corre subito a quel terribile 2012, forze uno degli anni più duri e difficili che i modenesi hanno dovuto affrontare: il sisma di maggio ha distrutto mezza provincia e noi abbiamo raccontato quella tragedia partecipando anche alla ricostruzione, facendoci parte attiva della rinascita. Così come, nel luglio del 2017 abbiamo condiviso forse uno degli esenti più incredibili che la città ricordi: il Modena Park di Vasco Rossi.
Una provincia, quella modenese, abituata a convivere con le eccellenze, una terra che ha saputo inventare l’Aceto Balsamico, la Ferrari e le mitiche figurine Panini, che ha saputo portare il Belcanto nel mondo con Luciano Pavarotti e Mirella Freni, che nello sport, per un lungo periodo, ha avuto più di una squadra di calcio in serie A (Modena, Sassuolo e Carpi), che ha distretti economici unici e fondamentali per il Pil nazionale (biomedicale nella Bassa, cermica a Sassuolo, alimentare in pianura con Inalca e le ciliege di Vignola, tessile a Carpi con la moda, tanto per citarne solo alcuni). E non possiamo dimenticare l’enogastronomia e i tanti super chef stellati – come Massimo Bottura – che con i loro piatti realizzati rigorosamente con prodotti locali portano sotto la Ghirlandina migliaia di turisti e tantissime superstar. Tutto questo e molto altro ancora continueremo a raccontarlo come abbiamo fatto per 140 anni.