Massimo Pandolfi
Massimo Pandolfi
il Carlino: 140 anni di storia

Francesco Acquaroli: “Ora le Marche sono un modello. Turismo, infrastrutture e sanità: così la nostra regione è cambiata”

Il governatore sottolinea un dato: “Siamo primi in classifica per l’utilizzo dei fondi europei”. E sui prossimi obiettivi aggiunge: “Vado avanti per completare il grande lavoro fatto dal 2020”

Francesco Acquaroli presso il nuovo cantiere dell'ospedale a Civitanova Marche

Francesco Acquaroli presso il nuovo cantiere dell'ospedale a Civitanova Marche

​​​​​​Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche: il Carlino compie 140 anni, lei ha festeggiato qualche mese fa i 50. Ha ricordi speciali che la legano al nostro giornale?

“Uno sì, indimenticabile: nel settembre 2020, quando abbiamo vinto le elezioni, andai in edicola e trovai nella prima pagina nazionale la fotografia gigante del sottoscritto che festeggiava con Giorgia Meloni. Bellissimo”.

Lo speciale sui 140 anni del Carlino

Come sono cambiate le Marche dal 2020, cioè da quando lei è presidente?

“Sono migliorate, sotto molti aspetti, anche perché abbiamo saputo sviluppare un senso di squadra che crea energie positive. Il nostro lavoro poggia su un modo diverso di rapportarsi al territorio, attraverso dialogo e concertazione con tutti”.

Qualche esempio concreto?

“La nuova legge sul governo del territorio che era vecchia di oltre 30 anni; i cantieri di infrastrutture strategiche come Guinza e Pedemontana; i nuovi ospedali. Stanno per partire i cantieri a Pesaro e Macerata ed è in fase di progettazione quello di San Benedetto del Tronto; abbiamo recentemente inaugurato l’ospedale dei Sibillini ad Amandola e inaugureremo quello di Fermo, abbiamo sbloccato il cantiere del Salesi e quello dell’Inrca è in fase avanzata.

La sanità è un team caldo...

“Quello che manca, non solo nelle Marche ma in tutta Italia, è il personale. Non riusciamo a sostituire i medici di medicina generale che vanno in pensione e manca personale interessato a lavorare nella continuità assistenziale e nell’emergenza-urgenza. Questo genera chiaramente un mancato filtro che rischia di appesantire le liste di attesa e le strutture ospedaliere. Dobbiamo rafforzare il territorio perché la sanità va costruita lì; territorio che in passato era stato depotenziato”.

La cosa che l’ha resa finora più orgoglioso?

“Siamo la prima regione per l’utilizzo dei Fondi Europei. Prima eravamo ultimi in classifica o, al massimo, sotto la metà. Ora siamo un modello italiano”

Le tre cose più belle fatte?

“Il lavoro avviato sui territori colpiti dall’alluvione, per la messa in sicurezza e per restituire tranquillità alle famiglie e alle imprese che hanno vissuto momenti drammatici. Così come anche la ricostruzione post sisma che finalmente può dirsi pienamente avviata. E poi, tornando alla sanità, la riforma che fa già vedere i suoi primi effetti, pur essendo ancora in fase di attuazione. Infine le infrastrutture: abbiamo agito con una determinazione e una forza senza precedenti sia per sbloccare cantieri fermi da decenni che per avviare opere fondamentali”.

Cosa serve subito e cosa serve a lungo termine?

“La nostra regione deve conservare l’autorevolezza istituzionale che ci sta permettendo di affrontare tutti i nodi risolti negli anni e fare la differenza. Fra 30 anni deve restare una regione all’avanguardia, conservando la capacità produttiva che ci distingue”.

Lei è in scadenza...

“In scadenza, ma non scaduto, lo dico sorridendo! Si voterà presumibilmente a settembre..”

Si disse: Acquaroli lascia, va a Roma a fare il ministro...

“No, mi ricandido! Credo che il lavoro che abbiamo iniziato merita di essere portato avanti e completato”.

Cosa farà in questi mesi per convincere i marchigiani a rivotarla?

“Racconterò loro quello che abbiamo costruito, quello che stiamo facendo, la visione che abbiamo creato e li farò riflettere sul fatto che tutto quanto oggi sembra normale, fino a qualche tempo fa non lo era. Quello che oggi ci sembra scontato è qualcosa di straordinario, rispetto agli anni di amministrazione che mi hanno preceduto. Le Marche non sono mai state così centrali”.

Turismo, altro nodo cruciale: Marche cresciute anche lì?

“Sì, la crescita è costante, siamo a livelli record mai raggiunti in passato. Siamo una una regione che trova sempre più interesse su tanti circuiti turistici. Rafforziamo l’immagine delle Marche mettendo in vetrina il potenziale reale della nostra regione: penso all’enogastronomia, alla cultura, al paesaggio, al clima, alla sicurezza, ai borghi, al turismo balneare, allo sport, alla montagna, al cicloturismo e così via. Abbiamo tantissimo da raccontare”.

Tornando alle Infrastrutture: cosa promette?

“Continueremo a lavorare sulle due direttrici Fano-Grosseto e Salaria, bisogna completare la Pedemontana, potenziare l’Aeroporto, il Porto, l’A14 nel tratto Sud delle Marche, arrivare all’Alta Velocità”.

Il suo avversario sarà Matteo Ricci: vuole dirgli qualcosa?

“Matteo Ricci è una persona che sicuramente ha dimostrato il suo valore in tutti questi anni, però siamo agli opposti, e non solo per l’appartenenza politica. Spero possa essere una campagna elettorale corretta in cui ci confronteremo sui temi che interessano la nostra regione”.