
La platea a Palazzo Re Enzo per le celebrazioni dei 140 anni de il Resto del Carlino (FotoSchicchi)
Bologna, 27 marzo 2025 – Il Resto del Carlino ha festeggiato, a Palazzo Re Enzo, i suoi primi 140 anni di vita raccogliendo l'abbraccio di Bologna, la città dove è nato e dove ha sempre avuto la sua base, coprendo anche l'Emilia-Romagna e le Marche.
La direttrice Agnese Pini, il vicedirettore Valerio Baroncini e l'editore Andrea Riffeser Monti hanno incontrato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il presidente della Regione Michele de Pascale e il sindaco Matteo Lepore, il sottosegretario all'editoria Alberto Barachini, insieme ad artisti, musicisti, imprenditori e scrittori, per una festa alla quale hanno partecipato molte espressioni della città.
In traguardo dei 140 anni, ha sottolineato Andrea Riffeser Monti presidente di Monrif, la società editrice del giornale, "non rappresenta solo la storia di un giornale, ma anche di un intero Paese. Quanta vita è cambiata in 140 anni". Un traguardo che però pone il giornale di fronte alle sfide del futuro, anche perché, è stato il suo commento, "le istituzioni e i governi di tutto il mondo non sono stati capaci di gestire questo far west digitale".
"Chi ha vissuto e lavorato a Bologna - ha detto il ministro Piantedosi - non può non sentirsi onorato di essere stato invitato: il Resto del Carlino è qualcosa di più di un giornale, è un'istituzione per Bologna e l'Emilia-Romagna e per tutte le aree che copre".
Il legame fortissimo con la città è stato sottolineato anche dal sindaco Matteo Lepore. "Credo che un giornale come il vostro - ha detto - sia un pilastro della democrazia. Noi vi dobbiamo amare perché noi dobbiamo amare la nostra democrazia".
La serata di oggi ha inaugurato le celebrazioni di questi 140 anni, che andranno avanti per tutto il 2025. Ci sarà nei prossimi mesi un tour nelle città di Emilia-Romagna e Marche, saranno poi organizzate visite guidate in redazione, ci saranno eventi nei teatri e una mostra fotografica.
Per raccontare la lunga storia nel nostro giornale, inoltre, è disponibile un sito ufficiale dedicato, che contiene anche la timeline di prime pagine attraverso la storia del nostro Paese e del mondo, gli eventi e le iniziative sul territorio: ilrestodelcarlino.it/140anni.
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Francesca Ragazzi, editorial content di Vogue Italia, il cantautore Nek e l'attore e comico Giuseppe Giacobazzi sul palco con il vicedirettore Valerio Baroncini. "Carlino e Vogue è la storia di un'amicizia. Il nuovo oggi è anche contaminazione tra editori e progetti condivisi. Un pensiero da portare nel nome del noi e meno del tu", ha detto Ragazzi.
"Sin da quando sono immigrato qui a Bologna, perché io sono romagnolo, da subito il Carlino è entrato a far parte della nostra famiglia. Ho avuto la fortuna di poter conoscere da vicino come viene fatto il giornale. Sono stato direttore per un giorno", ha raccontato Giacobazzi. "E di nuovo lo sarai, così come lo sarà Filippo, in occasione di questi 140 anni", è intervenuto Baroncini.
"Il giornale ha sempre seguito anche i miei passi - ha detto Filippo Neviani, in arte Nek - Auguro al giornale di avere l'entusiasmo di scrivere con verità perché la verità ci rende liberi".
Enrico Brizzi, uno degli scrittori più noti e amati di casa nostra, ha portato sul palco un reading in cui ha riletto 'Dio salvi Bologna' in cui racconta la vita e l'orgoglio di un bambino figlio degli anni Ottanta. "Il Carlino è la casa di tutti - ha detto, ricordando Pier Vittorio Tondelli che scrisse sulle nostre pagine -. Da bambino capivi che non eri più un cinno piccolo quando la nonna ti mandava a comprare il Carlino".
Alla domanda della direttrice Pini “Siete preoccupati per i dazi e soprattutto per la situazione internazionale attuale con le minacce sia a est che a ovest. Quanto siete pessimisti e ottimisti”, Valentina Marchesini: “Non possiamo nascondere che è una situazione spiacevole e pericolosissima, ma per anagrafe devo essere ottimista. Sarebbe bello provare a cogliere delle opportunità, cioè non chiuderci e provare a fare alleanze, essere Europa anche a livello imprenditoriale. Le nostre aziende se sono da sole sono piccole, siccome il teatro è il mondo o noi ci facciamo forza insieme e il vostro media ci può aiutare in questa alleanza”.
Diego Della Valle: “Quello che possiamo fare noi è quello di fare il nostro. Pensare a cosa si può fare per la propria azienda e cosa si può fare tra le aziende. Una delle poche strade che abbiamo è quella di fare cose che accadono veramente e non avere l’alibi che non si possono fare”.
"Ho letto il Carlino per la prima volta insieme al giornale Stadio, a 7 anni. Vorrei ricordare tre persone importanti: Edmondo Berselli grande scrittore e amico, Marco Leonelli, un amico vero e un grande direttore, Leo Turrini, il giornalista più competente della Ferrari. 140 anni: la forza del Carlino è stata quella di seguire sempre la cronaca, la politica e le vicende drammatiche che questo territorio ha vissuto ma sempre con obiettività. Ha dimostrato che si può fare giornalismo senza alzare la voce in un paese così litigioso". Questi alcuni ricordi sul giornale del presidente di Italo, Luca Cordero di Montezemolo.
Poi parlando di politica internazionale, alla domanda della direttrice Pini sulla possibile preoccupazione legata ai dazi: "Sono molto preoccupato per la situazione di oggi nel mondo. Spero che ci sia adesso questa ubriacatura americana, ma ho la sensazione che poi nell'interesse dello stesso Paese e degli Stati Uniti si tornerà un po' indietro su tutti questi dazi. Io ho questa convinzione", ha detto Cordero di Montezemolo. "La preoccupazione che ho dei dazi non è tanto nel fatto che automaticamente ci sarà un aumento dei prezzi. Ci sarà una difficoltà per i prodotti italiani, ma non solo. Credo che il vero imprenditore italiano oggi, quello che rischia soldi propri, si troverà di fronte al rischio di un rallentamento degli investimenti. Questo mi preoccupa perché l'innovazione, gli investimenti, guardare avanti è fondamentale per un imprenditore".

"Il Carlino diventava spesso l'ultima scusa per non andare a letto. Io e i miei amici eravamo tra i primi a leggere il giornale, ci ha fatto molta compagnia. Il Carlino è un grandissimo amico delle famiglie e non solo. Vedo il giornale spesso nelle mazzette di amici che stanno a Milano, significa che il giornale ha fatto un gran lavoro" sono le parole di amicizia e incoraggiamento di Diego Della Valle, presidente del gruppo Tod's.
"Mi viene una foto di quando avevo 4/5 anni e sono nascosta dietro alle pagine. Mi raccontano che ero una grande appassionata di cronaca nera. Mi toglievano il giornale, ma sicuramente la leggevo sul Resto del Carlino. Il secondo ricordo è della prima intervista che mi fecero. Lavoravo in azienda da pochi anni e spoilerai per la prima volta il fatto che avrei voluto fare il vostro mestiere. Il Carlino è il diario di tutti noi, ci racconta tutti i giorni, dal globale al locale. Credo che sia un media che ci ha accompagnato e dovete accompagnarci nel think global". Sono le parole di Valentina Marchesini, membro del cda di Marchesini Group.
Politica estera, debolezza dell’esecutivo, premierato. Sono questi i temi che ha affrontato Augusto Barbera, professore emerito di Diritto costituzionale all’Alma Mater e già presidente della Corte costituzionale, che alla cerimonia per i 140 anni del Carlino a Palazzo Re Enzo ha dialogato con il vicedirettore Valerio Baroncini, che fu suo studente. "Non è possibile che un governo si divida sulla politica estera – ha detto Barbera facendo riferimento alla linea sull’Ucraina – e lo dico indipendentemente dal fatto se abbia ragione Salvini o il resto del governo". Ma dove nasce la debolezza dei governi italiani? "Nasce perché la nostra Assemblea costituente – ha aggiunto il giurista –, dopo aver raggiunto una mirabile sintesi tra i valori delle due grandi formazioni, quella socialcomunista e quella cattolico democratica, ha hanno dato vita a un sistema di governo volutamente fragile per paura di dittature". Infine, il premierato: "Fin dal 1983 si sono alternate le commissioni per modificare la Costituzione, ma non si è arrivati a nulla in un eterno gioco dell’oca. La riforma dell’attuale governo è figlia di un compromesso, quindi indigeribile, ma il principio è giusto. Il governo deve avere un responsabile che detta la linea e, se serve, la impone".
Il presidente delle Marche, Francesco Acquaroli, nel suo video messaggio: "Quella del Resto del Carlino è una storia che si coniuga tantissimo con la nostra regione dove avete avuto e continuate ad avere un ruolo importante nella capacità di raccontare le nostre bellezze ed eccellenze e la nostra capacità manifatturiera. Mi piace ringraziare voi e tutti i collaboratori, perché insieme raccontiamo la storia di una regione che ha voglia di emergere. Avremo occasione di celebrare anche nelle Marche questi 140 anni. Quando nasceva il giornale l'Italia era giovanissima e ora la nostra Italia si è trasformata radicalmente: è curioso che tutto sia cambiato sotto gli occhi vigili di qualcuno che dopo 140 anni è ancora qua a raccontare quello che quotidianamente facciamo".
Sul palco col vicedirettore del Carlino Valerio Baroncini, il presidente dell'Emilia-Romagna Michele de Pascale e commissario straordinario di Governo alla ricostruzione, Fabrizio Curcio. "Oggi abbiamo costruito e ringrazio, oltre alla presidente del Consiglio anche il commissario Curcio, - è un passaggio dell'intervento del governatore - una farfalla delicatissima, che è un terreno di corretta e leale collaborazione istituzionale da tutti i comuni coinvolti fino al Governo. Vale per gli eventi del '23, fino a quelli del '24. Abbiamo la necessità di guardare al futuro, avendo un piano certo di finanziamenti per mettere in sicurezza il territorio e dobbiamo farlo insieme. Credo che i cittadini non abbiamo sopportato gli scontri, sono interessati ai fatti e dobbiamo dimostrare di saperlo fare assieme".
Il commissario Curcio: "Quando parliamo di rischio idraulico-idrogeologico è un tema che ben si integra con l'attività ordinaria. Quello che si sta cercando di fare è quello di mettere in piedi un sistema rispondente alle necessità dei cittadini, ma anche che sia pluriennale e proseguibile nell'ordinario. Lo sforzo che stiamo facendo è quello di mettere insieme l'ordinario e lo straordinario".
"La prima volta che comprai il Resto del Carlino fu quando a Roma si sparse la voce che sarei andato a Bologna", racconta il cardinale e presidente della Cei, Matteo Maria Zuppi in un video messaggio. "Da allora è una grande compagnia che mi aiuta a capire questa realtà a cui sono legato e a scoprire tanti pezzi che diversamente mi sarebbero sconosciuti. Dobbiamo imparare tutti ad ascoltare chi non fa notizia. Credo sia lo sforzo comune che dobbiamo fare per capire la bellezza, la complessità e la gioia della nostra comunità", ha concluso.
“Chi ha vissuto e lavorato a Bologna non può non sentirsi onorato di essere stato invitato: il Resto del Carlino è qualcosa di più di un giornale, è un'istituzione per Bologna e l'Emilia-Romagna e per tutte le aree che copre. È uno strumento di libertà, perché è stato ed è il principale strumento di informazione della cittadinanza".
Così il ministro degli Interni Matteo Piantedosi. “Le zone rosse le istituii per la prima volta quand’ero prefetto di Bologna, poi le ho riproposte a livello nazionale da ministro degli Interni - continua -. Sono molto apprezzate, sia da un punto di vista numerico sia da un punto di vista di percezione. Continueremo in questa direzione anche nei mesi futuri: è un metodo che funziona". E ancota: "Sull’immigrazione è indubitabile che l’Europa si sta convertendo alle posizioni italiane. Un’impostazione pragmatica condivisa da quattordici Paesi Ue, anche d’ispirazione diversa. Per quanto riguarda l’Albania siamo a buon punto per riattivare le funzioni dei centri di rimpatrio. I tempi? Aspettiamo la decisione della Corte di giustizia europea entro giugno o luglio". “Sull’immigrazione è indubitabile che l’Europa si sta convertendo alle posizioni italiane. Un’impostazione pragmatica condivisa da quattordici Paesi Ue, anche d’ispirazione diversa. Per quanto riguarda l’Albania siamo a buon punto per riattivare le funzioni dei centri di rimpatrio. I tempi? Aspettiamo la decisione della Corte di giustizia europea entro giugno o luglio“.
Sulle fibrillazioni interne alla maggioranza di governo soprattutto in tema di politica estera il ministro Piantedosi rassicura: “C’è una ricchezza di posizioni, ma alla fine il governo è unitario e coesa. E la tenuta dell’esecutivo non è in discussione. La ricchezza di posizioni, comunque, riguarda anche l’opposizione".

La scrittrice Silvia Avallone è salita poi sul palco e ha ringraziato la città di Bologna per averla supportata nello studio e nel suo lavoro. Ha poi letto uno stralcio di un dialogo tra una giovane detenuta minorenne dell'istituto penale minorile del Pratello e un'assistente sociale che la segue. "Leggere è fondamentale", ha poi detto, rispondendo a una domanda della direttrice Pini. "Noi siamo il nostro linguaggio e le nostre parole. Se impariamo solo il linguaggio della violenza e del cinismo, il futuro si formerà solo su quello. L'attenzione verso l'emarginazione, la giustizia sociale, me l'hanno data proprio i libri. Il libri ci chiedono una cosa politica: esci da te ed esci dal tuo orticello".
Un tuo ricordo e un tuo omaggio a Bologna? Le ha chiesto Agnese Pini. "Sono arrivata a Bologna perché era la città della libertà. Se volevi osare e diventare te stesso dovevi venire qua, perché qui non ci sono pregiudizi ma occasioni", ha risposto Avallone. "Il futuro ce lo siamo presi grazie al diritto all'istruzione", ha poi concluso.
"Il Resto del Carlino ha significato e significa per questo territorio molto, ha raccontato i fatti e la cronaca senza troppe chiacchiere, con uno spirito liberale. Tante sono state le edizioni straordinarie che hanno fatto la storia di questo quotidiano, ma anche gli scoop. Ho letto di quando un giornalista raccontò l'accensione delle luci a Sidney da Bologna da parte di Guglielmo Marconi", così Alberto Barachini, sottosegretario con delega all’informazione e all’editoria. E ancora: "Papa Francesco dice consumate le suole delle scarpe e ciò significa avvicinare la notizia e l'informazione utile al cittadino. Credo che chi dice che oggi il quotidiano sia superato abbia torto. I quotidiani orientano il dibattito pubblico e politico. Dobbiamo difendere i contenuti creativi, il diritto d'autore - che abbiamo fatto e stiamo facendo con un disegno di legge. Abbiamo creato una fattispecie del reato del deepfake. Credo che soltanto chi ha avuto un grande passato possa avere un grande futuro. Quindi tanti auguri", ha concluso Barachini.

"Oggi in questi tempi non si può non amare un giornale di carta", ha detto Matteo Lepore, sindaco di Bologna, invitato sul palco. "Credo che il Carlino vada amato, perché non è facile fare un giornale di carta di questi tempi. Credo che oggi fare il vostro mestiere sia difficile, ma anche una grande responsabilità", ha aggiunto dialogando con la direttrice Pini e il videdirettore del Carlino Valerio Baroncini. "Credo che il giornalismo sia un pilastro della nostra democrazia. Vi dobbiamo amare perché dobbiamo amare la nostra democrazia".
"Vi ringrazio per il vostro lavoro, anche perché siete stati accanto all'amministrazione di Bologna in tanti momenti, come i premi, il dibattito sullo ius soli, il cyberbullismo e infine l'alluvione. Avete fatto anche delle inchieste, vedere giornali che fanno inchieste non è affatto scontato", ha concluso.

"E' un grande onore e orgoglio poter festeggiare insieme a voi questi 140 anni del Resto del Carlino", ha detto la direttrice Agnese Pini, aprendo la cerimonia. "Un traguardo che non è solo la storia di un giornale, ma di un intero paese. Un giornale portato sempre avanti con passione, rigore e spirito di innovazione", ha affermato Andrea Riffeser Monti, presidente e amministratore delegato Gruppo Monrif. “Il nostro impegno ora è quello di tutelare la crescita delle nuove generazioni, offrendo contenuti dettagliati e sintetici, senza rinunciare alla qualità e all’etica. Quello che è mancato negli ultimi anni da parte delle istituzioni e dei governi di tutto il mondo è capire come gestire il far west digitale che si è creato - ha continuato -. E’ necessario rendere obbligatoria l'identificazione per perseguire chi pubblica false informazioni”. “In questi 140 anni il Resto del Carlino ha saputo evolversi affrontando le trasformazioni della società con spirito critico”.
“L’impegno ora - ha proseguito - è quello di tutelare le nuove generazioni assicurando contenuti dettagliati e sintetici, senza rinunciare alla qualità e all’etica”. Il suo pensiero va poi a tutti i dipendenti: “La passione di questo gruppo si riflette nel prodotto”.

“La data del primo numero del Carlino in edicola è il 21 marzo 1885. E’ uscito il primo giorno di primavera, questa parola ne contiene un’altra, vera. Verità. Questo ci chiedono i lettori. E non c’è verità senza libertà. Non sono parole scontate, è una responsabilità pesante portarle avanti anche nell’ambito della sfida delle nuove tecnologie”, afferma la direttrice Agnese Pini.

E' iniziato a Palazzo Re Enzo, nel cuore di Bologna, l'evento per il 140esimo anniversario de il Resto del Carlino. Il primo numero del giornale è uscito il 21 marzo 1885 (ma il primo numero è datato 20 marzo 1885 dal giorno di chiusura degli articoli in redazione): nell’editoriale si proponeva u
conoscere i fatti e le notizie, senza fronzoli retorici e inutili divagazioni". Venne fondato da Cesare Chiusoli, Alberto Carboni, Francesco Tonolla e Giulio Padovani.