GIORGIA DE CUPERTINIS
il Carlino: 140 anni di storia

Emil Banca nella storia: "In due piccole parrocchie il via a un lungo percorso"

Il presidente Galletti ribadisce l’impegno per la crescita del territorio "Prendiamo i soldi dall’Emilia e a lei li restituiamo. Forte senso di comunità".

Il presidente Galletti ribadisce l’impegno per la crescita del territorio "Prendiamo i soldi dall’Emilia e a lei li restituiamo. Forte senso di comunità".

Il presidente Galletti ribadisce l’impegno per la crescita del territorio "Prendiamo i soldi dall’Emilia e a lei li restituiamo. Forte senso di comunità".

Gian Luca Galletti, presidente di Emil Banca, quest’anno il Resto del Carlino festeggia i suoi 140 anni. Un lungo viaggio attraverso la storia di una Nazione e del territorio...

"Il Carlino è un bene di Bologna. Lo è insieme ai suoi monumenti, alle sue strade: è un pezzo importante per la città e per tutti coloro che ci abitano, grazie alla sua presenza così prolungata, ma soprattutto grazie a un’informazione buona e capillare, che è quella che i cittadini più apprezzano. È fondamentale, infatti, saper raccontare il territorio e lo spirito che lo anima, in tutte le sue sfumature. Anche le piccole realtà o le piccole storie nascondono sempre un valore profondo: persino quelle che possono all’apparenza sembrare banali, sono in realtà l’essenza della comunità e meritano voce. Ma non solo".

Cos’altro?

"Centoquarant’anni sono sinonimo non solo di resilienza, ma anche di capacità. Capacità, ad esempio, di interpretare i cambiamenti: più di una volta, nel corso di questi anni, l’informazione ha subìto delle trasformazioni, ma il Carlino è stato capace di innovarsi e rinnovarsi, rimanendo fedele ai suoi valori e alla sua comunità, restando al passo con i suoi lettori. Questa è la forza del giornale, cioè modificarsi senza mai dimenticare l’importanza della propria identità: non si tratta soltanto di un quotidiano che racconta e descrive quello che accade, ma è diventato lui stesso protagonista della storia di Bologna, attraverso una minuziosa informazione e la promozione della cultura dei territori in cui opera".

Ad esempio?

"Anche noi, come Emil Banca, portiamo avanti una serie di iniziative importanti con il Carlino. Una, ad esempio, è ‘Nelle valli Bolognesi’, un giornale che da ormai quindici anni viene distribuito insieme al quotidiano, dove sono raccontate le bellezze delle nostre montagne, descrivendone luoghi e percorsi. Così come siamo sponsor di ‘Cronisti in classe’, un progetto che permette di arrivare nelle scuole e formare i più giovani. Sono aspetti di grande e significativa importanza per la comunità".

Che ruolo riveste, oggi, l’informazione?

"Fondamentale e prioritario. Leggere il giornale permette di rimanere informati e di conoscere esattamente ciò che avviene sul territorio. Oggi come oggi i canali di informazione sono cresciuti di numero – pensiamo anche solo alla parte digitale – ma allo stesso tempo la carta rimane ancora uno strumento valido e importante. Per questo è un bene affiancare le diverse tipologie. Inoltre, la carta è fondamentale anche per chi non è solito utilizzare la rete, e penso che nonostante tutte le evoluzioni, abbia ancora un lungo futuro davanti".

Ha qualche ricordo ‘speciale’ con il nostro quotidiano?

"Ricordo che negli anni Novanta, non andavo mai a letto prima di mezzanotte perché mi dovevo fermare all’edicola Carella per comprare il Carlino. Questo succedeva anche se andavo a cena fuori, e magari uscivo dal ristorante alle 23,30: aspettavo comunque mezz’ora prima di tornare a casa, perché volevo andare in edicola e comprare il giornale".

Una lunga storia è anche quella che caratterizza Emil Banca: centotrent’anni.

"Sì. Una storia che comincia nel 1895, in due parrocchie: una a Gualtieri e l’altra a Baricella, due piccoli comuni. Allora il credito nasceva per dare possibilità ai contadini, agli agricoltori, di avere un sostegno per la loro attività. Poi, nel corso degli anni e dei decenni, il mondo finanziario è sicuramente cambiato in profondità, ma la nostra anima è rimasta la stessa, con l’obiettivo di mantenere sempre al centro la comunità: noi prendiamo i soldi dall’Emilia e li restituiamo all’Emilia. Parte degli utili che guadagniamo dall’attività finanziaria li ridistribuiamo al territorio sottoforma di contributi alle associazioni sportive, di volontariato, culturali, sociali. Insomma, promuoviamo il territorio e manteniamo un rapporto diretto con la comunità: la nostra forza, infatti, è il legame con il territorio che fa parte, realmente, della nostra identità. Per i 130 anni, in occasione della nostra assemblea a maggio, organizzeremo una festa con sorprese molto interessanti. Poi, due eventi nel corso dell’anno, uno a Gualtieri e uno a Baricella, ma anche un grande convegno alla fine dell’anno. Il 2025 sarà quindi molto coinvolgente per la comunità".

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