
Joey Saputo, presidente del Bologna FC durante Bologna BFC vs AS Monaco, 4° round della Chanpions League 2024-25, partita allo stadio Renato Dall'Ara di Bologna (BO), il 5 novembre 2024
Vedi alla voce: amore. Non può esistere termine migliore per definire quella manciata di giorni del maggio 2024 in cui Bologna si è svegliata con la sua squadra di calcio di nuovo in Europa. E che Europa: la Champions League, la coppa più prestigiosa da cui i rossoblù mancavano da sessant’anni esatti, ovvero da quando vincendo l’ultimo scudetto si guadagnarono il diritto a partecipare all’allora Coppa dei Campioni. In mezzo a quel Bologna di Bulgarelli, Haller e Nielsen e questo di Calafiori, Ferguson e Zirkzee è cambiato il mondo. Ma non l’attaccamento dei tifosi rossoblù alla squadra della loro città. Dopo una stagione esaltante, la squadra guidata da Thiago Motta agguanta il traguardo più ambito e inatteso la sera dell’12 maggio: il giorno prima i rossoblù hanno sbancato Napoli, la sera di domenica la Roma cade in casa dell’Atalanta e dà la qualificazione aritmetica al club che Joey Saputo, dieci anni prima, ha ripescato dalla serie B con la promessa di rifarlo grande e di renderne i tifosi di nuvo orgogliosi come tanto tempo prima.
Vedi alla voce: amore, appunto. Perché dopo i festaggiamenti di rito in piazza la notte del 12 maggio, dieci giorni dopo Bologna si veste a festa per celebrare i suoi eroi rossoblù. La parata che parte dal Dall’Ara e arriva fino a piazza Maggiore è un tripudio di affetto che coinvolge 40mila bolognesi di ogni età ed estrazione sociale. E che fa commuovere più di uno tra giocatori, staff e dirigenti che, poche ore prima, hanno incassato dal sindaco Lepore un altro premio altrettanto prestigioso: il Nettuno d’oro.