
Alcide De Gasperi in una immagine di repertorio.
Il 2 giugno 1946 gli italiani furono chiamati alle urne per scegliere tra Monarchia e Repubblica. Con 12 milioni e 700mila voti contro 10 milioni e 700mila, l’Italia voltò pagina, avviando la sua nuova era repubblicana. Il Resto del Carlino seguì con attenzione l’evento, raccontandolo con articoli e reportage. Il titolo del 3 giugno evidenziava l’importanza del voto: “L’Italia sceglie il suo destino. Affluenza record alle urne”. Il quotidiano sottolineò la partecipazione popolare e il ruolo storico del suffragio universale, che per la prima volta coinvolse anche le donne.
Lo spoglio si concluse il 10 giugno, con la proclamazione della vittoria repubblicana. Il Resto del Carlino descrisse la reazione di Bologna, tra cortei e bandiere tricolori, e riportò le parole di Alcide De Gasperi: “Oggi nasce una nuova Italia, costruita sulla volontà del popolo”. Anche Palmiro Togliatti salutò il risultato come un atto di giustizia dopo anni di dittatura. Di contro, Umberto II, il ’Re di Maggio’, accettò con amarezza il verdetto, lasciando il Paese per l’esilio.
Il quotidiano dedicò ampio spazio alla nascita dell’Assemblea Costituente, incaricata di redigere la Costituzione della Repubblica Italiana, entrata in vigore nel 1948.
L’esito del referendum segnò una svolta epocale. Con la fine della monarchia, l’Italia intraprese un nuovo cammino di ricostruzione e rinnovamento. Nei giorni successivi, il Resto del Carlino continuò a raccontare l’entusiasmo e le sfide della giovane Repubblica, testimoniando la nascita di un’Italia libera e democratica.