
Bologna, 25 marzo 2025 – Le ultime frontiere della ricerca da un lato, fra realtà aumentata e tecnologia 3D, e l’eccellenza dei professionisti del Policlinico Sant’Orsola dall’altro.
Leggi anche: Parkinson, nuovo studio rivoluzionario
Un connubio vincente contro un tumore che, partito dalla mascella, aveva presto invaso tutta la parte destra del volto di un paziente: orbita, naso, seni paranasali e base del cranio. Il risultato, dopo un intervento durato 14 ore, sono state tre protesi personalizzate, realizzate con diversi materiali, grazie alla pianificazione chirurgica virtuale. Una ricostruzione “di alta precisione”, che fino a pochi anni fa sarebbe stata impensabile, soprattutto in una parte del corpo – il volto – ad alto impatto sociale e clinico altissimo.

“Il problema era grande e la nostra risposta lo è stata altrettanto – spiega il professor Achille Tarsitano, direttore della Chirurgia Maxillo Facciale dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola –. Dopo avere eliminato la malattia abbiamo ricostruito le strutture ossee con un intervento complesso e all’avanguardia. In questo caso demolire, senza avere la possibilità di una contestuale ricostruzione di alta precisione, avrebbe significato mutilare il viso sia dal punto di vista estetico che funzionale”. Non solo: “Abbiamo affiancato alle protesi personalizzate – continua Tarsitano – un trapianto di alcune componenti utilizzando l’osso della fibula (che si trova nella gamba, ndr) del paziente. Il tutto grazie alla collaborazione fondamentale dei colleghi della Chirurgia plastica guidati dal dottor Federico Contedini”.
Un’impresa all’avanguardia
Quello messo a segno dal Policlinico Sant’Orsola, dunque, è un tipo di intervento che fino a qualche anno fa sarebbe stata difficile anche solo da immaginare. “Per la chirurgia maxillo-facciale l’uso delle tecnologie 3D e della realtà aumentata ha rappresentato una nuova frontiera- illustra Tarsitano -. Il progetto di ricerca su questa tematica è nato all’interno del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna. In virtù dei positivi risultati ottenuti, è stato possibile trasferire la tecnologia nella pratica clinica –. Oggi riusciamo a proporre ai pazienti soluzioni che rispettano fedelmente la figura di partenza. Questo è estremamente significativo perché stiamo parlando del volto”.
Altra cosa da sottolineare, il paziente, di nome Massimiliano, ha avuto brevissimi tempi di ripresa: dopo cinque giorni dall’intervento ha ripreso a parlare e dopo soli 12 giorni ad alimentarsi normalmente. La vista è rimasta inalterata e dopo 15 giorni dall’intervento era a casa. Oltre alla chirurgia non sono previste altre terapie e quindi si può considerare guarito. Sta seguendo terapie di riabilitazione mirate, compresi esercizi di logopedia.

La testimonianza di Massimiliano
“Il tumore è comparso per la prima volta 10 anni fa, allora era impossibile fare qualcosa di diverso dalla chirurgia conservativa – racconta Massimiliano – a ottobre è tornato per la terza volta: mi è stato proposto quindi di agire in modo più aggressivo grazie alle protesi e alle nuove competenze. Sono molto grato ai professionisti e non solo ai chirurghi: al Sant’Orsola mi sono sentito a casa tutto il tempo. Per me è stato fondamentale: ho subito un intervento durato 14 ore e sono stato ricoverato due settimane. Oggi mi riconosco nel mio viso allo specchio e ho potuto contare sulla presenza umana di professionisti straordinari che si sono presi cura di me, mi hanno dato forza e voglia di tornare alla mia vita”.
L’assessore alle Politiche per la salute Fabi
“In Emilia-Romagna i risultati più stupefacenti della ricerca e dell’innovazione tecnologica in ambito medico sono a disposizione di chiunque ne abbia bisogno - sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi - grazie al nostro sistema sanitario pubblico e universalistico, a tecnologie all’avanguardia, e a professionisti d’eccellenza. In concreto, ciò significa permettere a un paziente di guarire da un tumore al volto senza compromettere la qualità della sua vita. In altre realtà, queste tecniche sono riservate solo a pochi privilegiati. Un doveroso ringraziamento e le congratulazioni vanno a tutti i ricercatori e all’équipe chirurgica”.
La chirurgia di ultima generazione
La tecnologia Cad/Cam (Computer Assisted Design - Computer Assisted Manufacturing) permette di progettare digitalmente un intervento demolitivo e ricostruttivo sulla base della Tac del paziente. Attraverso un programma di pianificazione virtuale, è possibile disegnare e stampare in 3D guide di taglio personalizzate, che consentono al chirurgo di replicare con precisione il piano chirurgico virtuale e di realizzare protesi fedelissime con materiali di ultima generazione. Queste tecnologie di pianificazione virtuale e stampa 3D sono facilitate all’interno dell’Irccs anche grazie alla presenza dell’eDimes Lab diretto dalla prof.ssa Emanuela Marcelli dell’Università di Bologna.
La tecnologia Cad/Cam non solo ha rivoluzionato la pianificazione preoperatoria, consentendo ai chirurghi di valutare opzioni e prevedere risultati con precisione, ma ha anche ridotto il rischio di complicanze intra e postoperatorie. La produzione di protesi con materiali biocompatibili ha migliorato significativamente l’adattabilità anatomica e funzionale, contribuendo all’eccellenza nella ricostruzione cranio-facciale. Le protesi realizzate tramite tecnologia Cad-Cam sono inoltre più rapide da produrre rispetto alle tecniche tradizionali, riducendo i tempi di attesa per i pazienti.
La Chirurgia Orale e Maxillo Facciale dell’Irccs è stata pioniera sin dal 2012. Ad oggi sono state impiantate circa 200 protesi personalizzate, rappresentando così la casistica più ampia in ambito nazionale. Centro di eccellenza nazionale accoglie per il 60% pazienti provenienti da altre regioni.