
Nei riquadri Luca Ghirotto responsabile dell'Unità di Epidemiologia e Comunicazione del Rischio e Paolo Giorgi Rossi, che ne è il direttore
Reggio Emilia, 31 marzo 2025 – Il fumatore tenace, pur informato riguardo ai rischi correlati al tabacco, instaura con la sigaretta un rapporto che lo porta a rimandare o a rifiutare di sottoporsi a interventi di prevenzione o screening per il tumore al polmone.
E’ questo l’esito di uno studio qualitativo finanziato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt), coordinato da Luoghi di Prevenzione /Lilt Reggio Emilia, dall’Associazione Provinciale Lilt di Firenze e dall’Azienda Usl IRCCS di Reggio Emilia, e pubblicato sull’intervista internazionale Plos One.
Studio sul legame tra abitudine al fumo e prevenzione
Il lavoro di ricerca si basa su interviste individuali e di gruppo (focus group), è emerso che il senso di colpa associato all’abitudine al fumo sarebbe un freno all’adesione alle proposte di prevenzione e condizionerebbe pesantemente il comportamento del forte fumatore.
Ricercatori coinvolti e metodologia dello studio
Lo studio qualitativo dal titolo “Self-blaming as a Barrier to Lung Cancer Screening and Smoking Cessation Programs in Italy: A Qualitative Study” è di grande rilevanza per la prevenzione oncologica e la salute pubblica in Italia "perché analizza i meccanismi psico-comportamentali che influenzano la partecipazione a programmi di screening per il tumore al polmone e percorsi di cessazione del fumo offrendo nuovi spunti utili a indirizzare progetti di prevenzione e promozione della salute”, fa sapere l’Ausl di Reggio.
Protagonisti dello studio i ricercatori reggiani dell’Unità di ricerca qualitativa dell’Ausl IRCCS di cui è responsabile Luca Ghirotto e dell’Unità di Epidemiologia e comunicazione del rischio, di cui è direttore Paolo Giorgi Rossi.
Oltre agli enti già citati sono stati coinvolti i Centri Antifumo di Pisa, Prato, l’AOU Careggi e Borgo San Lorenzo.
Il progetto di ricerca è supportato da un finanziamento nazionale “5x1000” della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) e ha contribuito, senza ricevere ulteriori finanziamenti, a un progetto pilota del Ministero della Salute.
Lo studio è stato inoltre parzialmente finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Programma Annuale di Ricerca Corrente 2025 del Ministero della Salute
Importanza e supporto dello studio
“Si tratta di un’importante innovazione nel panorama della ricerca sanitaria italiana – spiega Ghirotto -. Grazie all’approccio qualitativo utilizzato per comprendere le barriere emotive, sociali e culturali che ostacolano l’accesso a interventi di prevenzione e cura emerge come il senso di colpa associato al fumo possa influire negativamente sulla decisione di aderire a programmi di screening o volti a smettere di fumare”.
Il dato sottolinea “l’importanza di progettare interventi nel campo della prevenzione oncologica che tengano conto delle complesse dimensioni psicologiche e sociali del comportamento umano e conferma il ruolo dell’IRCCS di Reggio Emilia come centro di eccellenza nella ricerca sanitaria e nella promozione della salute pubblica”, conclude.