Lendinara (Rovigo), 27 settembre 2024. Si preannunciava una grande occasione formativa e di conoscenza per i tanti tecnici del territorio, ed effettivamente lo è stata. La serata organizzata dall’Aiac, associazione allenatori calcio, di Rovigo presso la sala “Carlo Bagno” a Lendinara, è stata un successo, con quasi 130 persone presenti per ascoltare la lezione di Maurizio Viscidi, coordinatore delle nazionali giovanili della Figc, che ha presentato l’ultimo suo libro ‘La partita perfetta’. Una serata resa possibile grazie al coinvolgimento di Alberto Nabiuzzi, allenatore rodigino, che ha fatto da trait d’union con il tecnico di Bassano del Grappa e che ad aprile aveva tenuto a battesimo a Milano la presentazione del libro appena uscito, essendo Nabiuzzi consigliere di Editoriale Sport Italia srl. Con Nabiuzzi presente anche un altro allenatore polesano Matteo Barella, ora vice allenatore dell’Under 19 e che in veste di vice dell’Under 17 ha vinto questa primavera il titolo europeo.
E’ stata una serata di piacevoli ricordi per Viscidi sorpreso dalla presenza di Gigi Pasetti, classe ’45 ex giocatore di Spal, Juventus e poi allenatore dell’Adriese (col club granata concluse nel ’78 la carriera da calciatore) e delle giovanili di Spal, Milan, Padova, Bologna. Viscidi lo conobbe proprio nel suo periodo di allenatore delle giovanili del Padova, “con gli altri miei maestri, Maurizio Seno, Gianfranco Bozzao e Christin Bourrel”.
Flavio Pigato, vicepresidente dell’Aiac Rovigo, dopo aver portato i saluti del presidente Nasti, impegnato assieme al segretario Bacchiega in una riunione regionale dell’Aiac, ha ringraziato le autorità presenti, l’assessore allo sport di Lendinara Monica Pavarin – che poi ha raggiunto il sindaco Francesca Zeggio impegnata in consiglio comunale – e Luca Pastorello, delegato della Figc di Rovigo. Poi, ha preso parola Viscidi che ha dimostrato come il calcio sia uno sport completamente diverso tra i primi 75 metri e gli ultimi 25: tramite video, esercizi tecnico-tattici e studi delle statistiche, il coordinatore delle nazionali giovanili maschili della Figc e tra i più stimati docenti della scuola tecnica del centro federale di Coverciano, ha portato la sua esperienza ai tanti allenatori giunti a Lendinara. Si sono osservati video esemplificativi di tattica e si è parlato di matrici, di Carp (costruzione, ampiezza, rifinitura e profondità) e di Ipo (Indice di pericolosità offensiva). Ma al di là dei numeri e degli acronimi, nell’ascoltare le parole di Viscidi, si nota come alla base di tutto, in chi ha contribuito a riportare in Italia il titolo europeo Under 19 dopo vent’anni, ci sia passione e studio, cominciato tanti anni fa quando l’allenatore di Bassano, dopo il diploma Isef andava a studiare le proposte del calcio estero.
E tra le molte nozioni espresse, ecco alcune pillole significative: “Il calcio non si gioca solo coi piedi, perché comanda il cervello”, “Nelle giovanili togliamo le giocate che fanno la differenza. Se uno è bravo in uno contro uno, e si sente urlare dalla panchina ‘gioca semplice!’ o ‘gioca col compagno!’, entra in un contesto che gli appiattisce il talento”. E ancora, un appello, anzi una tirata di orecchie ai giovani calciatori. “Se veramente vuoi diventare un calciatore, metti via il cellulare e datti da fare, perché dal punto di vista motorio i nostri ragazzi sono disastrosi”. “Quel che mi preme è che i ragazzi giochino, che diano bene la palla, che sappiano perché è meglio fare così”.