REDAZIONE ROVIGO

Sabrina Ferilli a Porto Tolle, il Delta del Po conquista i big dello spettacolo

L'attrice romana, Carlo Cracco e Luciana Littizzetto hanno fatto tappa in laguna. Visita nell’impresa che produce le ostriche

Sabrina Ferilli

Porto Tolle (Rovigo), 10 ottobre 2020 - Carlo Cracco, Luciana Littizzetto e Sabrina Ferilli nei giorni scorsi hanno fatto tappa nel Delta del Po. L’attrice, la comica e cabarettista, conduttrice radiofonica e il cuoco, personaggio televisivo, nel loro tour a Porto Tolle e Scardovari, sono andati alla scoperta di un’eccellenza dell’imprenditoria del Polesine, l’allevamento di ostriche di Alessio Greguoldo che si è lanciato alcuni anni fa in un’avventura che si è rivelata vincente.

Durante la visita ai tre personaggi del mondo dello spettacolo e della gastronomia sono state servite le ostriche del Delta, specialità che è stata annaffiata dai vini di Elisa Dilavanzo, la miss del vino che ha realizzato a Baone (provincia di Padova) una cantina con una tenuta che produce bottiglie che hanno fatto il giro del mondo. Un filo rosso univa queste eccellenze del palato – le ostriche ed il vino – che rappresentano infatti due ricchezze dei parchi, quello del Delta del Po e quello dei colli euganei. Greguoldo, nella zona dove si produce la cozza dop, la Sacca di Scardovari, coltiva dal 2017 le ostriche. L’allevamento riesce a ricreare le maree, condizione indispensabile per la produzione delle ostriche, grazie ad un processo completamente ecocompatibile basato sull’energia prodotta dai pannelli solari. Il mollusco made in italy di Greguoldo – ribattezzato la ‘perla del Delta’ – dà parecchi punti alle ostriche che vengono da altri mari.

E’ prodotta grazie ad una stretta di mano con il marchio francese Tarbouriech, una collaborazione tra uno dei più importanti produttori di ostriche della Francia, Florent Tarbouriech, inventore di un metodo di allevamento esclusivo che produce le ostriche rosa, e il nostro imprenditore che in questa avventura è sostenuto dal Consorzio dei Pescatori del Polesine (Scardovari). Con il macchinario brevettato da Tarbouriech, le ostriche nella loro fase iniziale di crescita vengono attaccate a funi, quindi messe in acqua. Poi, azionando un motore alimentato da energia eolica e fotovoltaica, è possibile metterle periodicamente a secco. I molluschi sono confezionati in un locale messo a disposizione dal Consorzio dei Pescatori del Polesine e vanno a finire sulle tavole di ristoranti di Milano e Roma, Matera. Un prodotto che insieme alle ricchezze di un territorio unico come il Delta del Po ha fatto breccia. La visita di Carlo Cracco, Luciana Littizzetto e Sabrina Ferilli rappresenta un motivo d’orgoglio per il Polesine.  

m. b.