Rovigo, 29 gennaio 2019 - “A tutti capita di sbagliare, e ammettere i propri errori è sempre un esercizio virtuoso. Ma che l’Anpi, storicamente e istituzionalmente dalla parte degli oppressi e dei perseguitati, possa aver sostenuto, anche soltanto per un secondo, che le foibe e Basovizza siano un’invenzione ci lascia sgomenti”. Lo dice il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, intervenendo dopo la pubblicazione sul profilo Facebook dell’Anpi di Rovigo di affermazioni negazioniste rispetto all’eccidio delle foibe. “Sarebbe bello spiegare agli studenti delle medie che le foibe le hanno inventate i fascisti, sia come sistema per far sparire i partigiani Jugoslavi che come invenzione storica. Tipo la vergognosa fandonia della foiba di Basovizza”.
Questa la frase apparsa su Facebook nella pagina rodigina dell’Associazione dei partigiani italiani che ha scatenato una bufera politica nella quale è intervenuto anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini che ieri ha commentato sempre su Facebook: «Fate schifo. La sinistra che tanto ama e coccola i clandestini non si fa problemi a calpestare la memoria dei nostri connazionali massacrati per la sola colpa di essere italiani".
E oggi è arrivata anche la replica della segreteria nazionale dell'Anpi: "La tragica vicenda delle foibe, che copre un amplissimo arco di tempo, va affrontata senza alcuna ambiguità, contestualizzando i fatti. L'Anpi lo ha fatto con senso di responsabilità civile e serietà storiografica". "Il post comparso sulla pagina Fb dell' Anpi di Rovigo - ha aggiunto in una nota - è sbagliato e non rappresenta affatto la posizione della nostra associazione. Prova ne è, fra tante, l'inaugurazione il 10 febbraio a Jesolo di un monumento alle vittime delle foibe con l'attiva partecipazione della nostra sezione".
"Nonostante l'Anpi provinciale abbia subito smentito quel post (l'Anpi di Rovigo precisava che non rappresentava il loro pensiero ndr). la destra estrema ha scatenato una campagna di stampa contro l'Anpi e l'eredità dei partigiani. Non ci faremo intimidire: continueremo sulla nostra strada per rispettare la verità storica, salvaguardare i valori della Resistenza", ha concluso l'Anpi.
A sollevare la questione erano stati gli esponenti polesani di CasaPound, dopo la polemica dovuta alla presenza di un banchetto per il tesseramento di CasaPound ad Adria, in provincia di Rovigo, in concomitanza con una mostra sulla Shoah durante il Giorno della Memoria: "Quelle frasi contro le foibe sono di una gravità inaudita", hanno dichiarato. A nulla è servita la giustificazione dell’Anpi: "Mai negato l’esistenza delle foibe. Il nostro riferimento era all’esistenza delle foibe come descritte dalla vulgata di destra".
Immediato anche il commento del sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin. "La dichiarazione dell’Associazione nazionale partigiani di Rovigo dimostra quanto ci sia ancora da studiare e da imparare dalla storia. Giornate della memoria e del ricordo sono quanto mai necessarie. Le frasi che disconoscono le foibe sono vergognose e vedere macchiato l'onore, il ricordo dei morti e il nome della città di Rovigo mi addolora profondamente. I massacri delle foibe uccisero migliaia di italiani e costrinsero oltre 300mila persone a lasciare la loro terra. È da pazzi rinnegare una tragedia simile! Mi confronterò con il Ministro dell’Interno Matteo Salvini per capire quali provvedimenti prendere nei confronti della sezione Anpi di Rovigo.
E anche dal mondo leghista veneto si sollevano voci di protesta. Luciano Sandonà, consigliere regionale del gruppo Zaia Presidente, commenta: "È sconcertante e allarmante vedere come un’associazione che si vanta di tramandare la storia e la memoria neghi pubblicamente, attraverso i social, una tragedia immane come quella delle foibe in nome di un’ideologia seguita ormai da pochi nostalgici bolscevichi". "Trovo molto grave che l’Anpi di Rovigo cancelli la vicenda delle Foibe, i crimini contro l’umanità vanno ricordati tutti, e quello fu esattamente questo", chiosa Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera. “Non più tardi di una settimana fa, in occasione della giornata della memoria per la Shoah che abbiamo celebrato nell’antico Ghetto Ebraico di Venezia - ricorda Zaia - avevo sostenuto che il male peggiore per le nostre giovani generazioni è il revisionismo che si alimenta di fake news e di web”. "Intendevo, ovviamente, qualsiasi revisionismo, riferito a qualsiasi fenomeno della nostra storia - aggiunge il Governatore - perché, così come non si può accettare il revisionismo su milioni di morti nei lager nazisti, non è accettabile il revisionismo sui tanti nostri fratelli barbaramente trucidati da un delirio ideologico non molto dissimile dal nazismo".