Occhiobello, 11 gennaio 2020 - Mercatone Uno, scompare un simbolo. In questi giorni operai al lavoro nell’area esterna dell’ex punto vendita per la rimozione delle insegne. E’ la fine di una storia imprenditoriale, in attesa di conoscere quale sarà il futuro di questa location. I 1700 dipendenti dell’ex Mercatone Uno, 55 punti vendita, dal 23 maggio 2019 sono in cassa integrazione a zero ore, quindi, devono attendere ancora risposte concrete sul loro futuro.
Il ‘Mercatone Uno’ di Occhiobello è rimasto per decenni un punto di riferimento della Provincia. Negli ultimi anni è stato oggetto di una ristrutturazione globale sia interna ed esterna. Si tratta di una struttura storica, che ha aperto al pubblico il 1 maggio 1983. Era prima attività nella nascente area commerciale di Occhiobello. La ‘matricola n. 1’ dello stabilimento di Occhiobello, Stefania Ghisellini, con amarezza spiega: "La tristezza c’è anche se razionalmente era scontato che da gennaio nessuno avrebbe più pagato per le insegne, il marchio ‘Mercatone Uno’ ha finito di esistere. Ora la speranza è che qualcuno decida di entrare nello stabile e lo faccia rinascere. Per ciò che riguarda la proroga della cassa integrazione, ci fa ben pensare che entro maggio possa nascere qualcosa di nuovo. Si può dire che le speranze ci sono, anche se ormai il marchio storico di ‘Mercatone Uno’ è fallito e la rimozione dell’insegna ne segna la fine definitiva".
Le ultime novità sono di martedì quando si è svolto un incontro a Roma al ministero dello Sviluppo Economico sulla situazione ex Mercatone Uno. Al tavolo, dove hanno partecipato i rappresentanti del ministero, i tre commissari dell’amministrazione straordinaria e le parti coinvolte dalla crisi. Si è discusso principalmente della richiesta di proroga, già ipotizzata nell’incontro del 3 dicembre scorso, sia per definire l’individuazione dei possibili acquirenti e anche della cassa integrazione. Tutto questo per approfondire le condizioni di conformità e far sì che dalle manifestazioni di interesse si ottengano delle offerte vincolanti. I commissari hanno chiesto la proroga sia del termine del programma di cessione dalla procedura di amministrazione straordinaria e degli ammortizzatori sociali per i dipendenti, fino al 23 maggio prossimo.
Il sindaco Sondra Coizzi, sulla rimozione delle insegne ‘Mercatone Uno’ e sul futuro del punto vendita, precisa: "Concordo con la lettura che molti cittadini hanno espresso in queste ore. È triste vedere la scritta eliminata, perché certifica la fine di un’azienda importantissima per il nostro territorio. Si pensi che il primo Mercatone Uno è nato proprio a Occhiobello e poi si è diffuso in tutta l’Italia. Purtroppo la crisi globale ha colpito anche questa azienda, che nei passaggi amministrativi non è stata gestita per quanto poteva valere. La crisi del Mercatone Uno – prosegue il sindaco – discende da assurde scelte imprenditoriali, che hanno distrutto questo patrimonio commerciale, da parte di chi l’ha avuto in gestione negli ultimi anni. Restano i dipendenti che dovranno reimpiegarsi in altre opportunità occupazionali, sor retti dagli ammortizzatori sociali che, grazie ai sindacati sono garantiti per alcuni mesi anche nel 2020. Approfitto – conclude il sindaco – per ringraziare l’assessore regionale Donazzan per essere sempre presente ai tavoli ministeriali dove si parla dei lavoratori. Mi muoversò convinta sulla strada della Zls perché possa offrire nuove occasioni di occupazione per tanti lavoratori e in particolare per quelli dell’ex Mercatone Uno".