Rovigo, 11 giugno 2023 – Nel Polesine 'resiliente' ripartito dopo la pandemia da Covid 19 c'è un'azienda modello che ha saputo imporsi come leader mondiale nel settore dentale. Nello stabilimento con vista sull'argine dell'Adige, a Badia Polesine, Zhermack Spa, fondata nel 1981, produce e distribuisce a livello internazionale alginati, gessi e composti siliconici.
Paolo Ambrosini è il general manager, un 'timoniere' che ha scandito virtuosamente la rotta industriale di Zhermack, superando anche le insidie produttive del flagello pandemico.
Ingegner Ambrosini, cominciamo con alcuni numeri: quanti sono i lavoratori attualmente occupati? Cosa significa per voi essere un’azienda internazionale?
Zhermack, con 291 lavoratori, è un business in costante crescita che fornisce capillarmente i professionisti dentali di tutto il mondo ed è il centro di eccellenza per i materiali da impronta a livello mondiale della Multinazionale Dentsply-Sirona a cui appartiene, leader mondiale nel settore dentale.
L’emergenza sanitaria da Covid ha avuto ripercussioni sul sistema manifatturiero nazionale e mondiale, come ha reagito Zhermack? Come è riuscita a garantire livelli produttivi competitivi in un mercato sotto stress pandemico? E soprattutto, tale emergenza, cosa ha insegnato al tessuto industriale?
L’emergenza sanitaria è stata senza dubbio una sfida a cui l’intera azienda, unita, ha dovuto far fronte. Forti delle nostre procedure di business continuity, saldamente implementate in Azienda e testate regolarmente ogni anno con simulazioni in campo, sin da subito, il 24 Febbraio 2020, abbiamo tutelato la sicurezza delle persone permettendo a tutti i lavoratori che non erano direttamente collegati al ciclo produttivo di lavorare in smart working. Per il personale produttivo, abbiamo redatto un protocollo di sicurezza interno per contenere la diffusione della pandemia.
Grazie a questa tempestiva reazione, alla dotazione tecnologica di cui Zhermack era già fornita prima del lockdown, e alla collaborazione da parte di tutti i lavoratori, siamo riusciti a dare continuità al lavoro, a soddisfare anche i picchi di richieste più elevati in ambito disinfezione e, soprattutto, a salvaguardare le nostre Persone. Orgogliosamente posso affermare che in più occasioni il personale dipendente ha manifestato apertamente l’apprezzamento di come abbiamo gestito la crisi ed esternato un feeling di sicurezza nel contesto lavorativo. Questo difficile periodo che abbiamo vissuto, e che leggeremo nei libri di storia, reputo abbia insegnato parecchie cose, sia a livello imprenditoriale che personale: essere più reattivi e flessibili, prendere in considerazione anche nuovi modi di comunicare e di fare business, valorizzare maggiormente le proprie risorse umane e, importante, dare più peso ai valori e alla sfera privata.
Nel sito aziendale si legge: 'Abbiamo un sogno. E lo realizziamo ogni giorno'. Quali sono gli elementi cardine che determinano il successo di Zhermack?
Il nostro sogno, condiviso con il Gruppo Dentsply-Sirona, consiste nel trasformare l‘odontoiatria per migliorare la salute orale in tutto il mondo. Realizzarlo è la sfida più grande, ma con impegno, passione e dedizione è possibile renderlo concreto. Nel nostro lavoro quotidiano siamo ispirati da valori come la reattività, la responsabilità, il rispetto, la collaborazione e l’affidabilità. Avere un Credo solido e condiviso è ciò che permette ad un’azienda di raggiungere il successo.
In un processo costante di crescita e sviluppo, pensando sia alla posizione dell’azienda all’interno della multinazionale sia al contesto internazionale, con quale atteggiamento si devono affrontare nuovi progetti e nuovi traguardi?
I traguardi si raggiungono ogni giorno, purché lo si voglia e si abbia la determinazione per raggiungerli. Ognuno di Noi è artefice dei propri successi, un’Azienda è la somma di più persone aventi un obiettivo comune, questa la definizione di Team. Ripeto spesso ai collaboratori un concetto che ha caratterizzato questi ultimi anni: a causa di una serie di eventi, come ad esempio la pandemia, lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, il terremoto in Turchia e altre situazioni critiche legate ad eventi naturali, ci siamo ritrovati a dover affrontare situazioni “straordinarie”, esterne alla nostra gestione, come “ordinarie”, ovvero all’ordine del giorno. La straordinarietà è diventata ordinarietà, occorre saperla gestire per trasformarla in opportunità. Siamo riusciti a capovolgere la situazione con fatti e risultati tangibili, grazie ad un atteggiamento resiliente.
In un futuro di ricerca e innovazione, nell'ottica della competitività, qual è il rapporto tra Zhermack e le nuove tecnologie, il 4.0 digitale e l'intelligenza artificiale?
Team internazionali, guidati dal nostro centro di eccellenza di Ricerca e Sviluppo, sviluppano soluzioni innovative e competitive, volte a soddisfare i bisogni e le necessità dei nostri clienti. In particolare, nelle aree Produttive e Qualità sono state lanciate iniziative atte a implementare in Azienda le pratiche della Digital Transformation. Col supporto anche di consulenti esterni specializzati in queste tematiche, abbiamo un portafoglio di attività inquadrabili nell’ambito dell’Industria 4.0 che accompagneranno il percorso di sviluppo innovativo dell’Azienda nei prossimi anni.
Un’azienda oggi più che mai si trova di fronte a responsabilità sociali verso il territorio in cui opera. Cosa fa Zhermack per rispettare l’ambiente, favorire la crescita del territorio polesano dove opera e rispondere alle necessità della sua popolazione?
Sotto il cappello del progetto internamente chiamato “#standtogeZher”, realizziamo una serie di iniziative legate a Valori, DE&I (Diversità, Equità & Inclusione) e Ambiente. Sono iniziative che nascono dai suggerimenti delle nostre Persone. Tra queste, possiamo citare il progetto dell’Oasi Zhermack, un bosco di alberi nettariferi che aiuterà le api a nutrirsi e a vivere in un ecosistema riqualificato e l’evento Run with Zhermack, una marcia podistica non competitiva che organizziamo insieme alle associazioni locali a scopo benefico. Facciamo beneficienza per aiutare bambini e ragazzi con disabilità o in altre condizioni di fragilità, nonché per supportare l’assessorato sociale a dare risposte concrete alle tante famiglie in difficoltà.
Quotidianamente continuiamo ad esplorare opportunità per valorizzare il Territorio in cui operiamo e viviamo. Reputo che un Amministratore, unitamente al suo incarico di massimizzare la redditività per i Soci, debba avere ben chiara la Responsabilità Sociale dell’Impresa, quale driver quotidiano.
Secondo lei, dal punto di vista di una cultura sinergica allo sviluppo economico, dopo avere brillantemente resistito alla pandemia, al Polesine servirebbe una nuova narrazione che capovolga l'immagine di una terra 'ultima ruota del carro veneto' e quindi irrilevante?
Questo è un tema a me molto caro. Purtroppo, ci trasciniamo una nomea ingiusta di area depressa e ritengo che dobbiamo sentirci tutti coinvolti per capovolgere, insieme, questo paradigma con responsabilità e senso civico. A mio modesto avviso il territorio Polesano vanta da un lato aziende di spicco, attive su scala sia nazionale che internazionale, e dall’altro una geografia che presenta caratteristiche invidiabili. Tutti noi, dagli Imprenditori alle Istituzioni, dalle Autorità ai singoli, abbiamo la responsabilità di agire assieme per creare un network che ci colleghi con le altre realtà regionali e nazionali. Dobbiamo iniziare a comunicare quello che siamo, i nostri progetti ed i nostri sogni perché anche l’imprenditoria del Polesine ha dimostrato di essere credibile. Così riusciremo a garantire un territorio migliore per le generazioni future.
In conclusione, in poche parole come sintetizzerebbe il suo credo?
Riprendo una frase dell’ingegnere Enzo Ferrari che reputo sia calzante in ogni circostanza e trasmetta chiaramente un messaggio a tutti i Soggetti attivi nel Territorio in cui operano ed hanno responsabilità sia imprenditoriali, che sociali e nondimeno politiche: “ll destino è in buona parte nelle nostre mani, sempre che sappiamo chiaramente quel che vogliamo e siamo decisi ad ottenerlo”.
Giuliano Ramazzina