REDAZIONE ROVIGO

Una rete di salvataggio. I gruppi di auto-aiuto contro la dipendenza dall’alcool: le iniziative

Al via i corsi di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale al benessere della comunità, organizzati nella parrocchia di Roselle dalle associazioni Acat di Grosseto, Follonica e Val di Cornia .

Una rete di salvataggio. I gruppi di auto-aiuto contro la dipendenza dall’alcool: le iniziative

Un momento dell’incontro di presentazione dei corsi promossi dall’Acat

Non è dentro il bicchiere il problema. Si scrive alcolismo, ma si legge insieme alle criticità intrinseche alla persona. Per aiutare persone legate a stili di vita inadeguati rispetto all’alcool, viene proposto il corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico- sociale al benessere della comunità, dai problemi alcolcorrelati agli stili di vita, da lunedì 18 a venerdì 22 alla parrocchia di Roselle organizzato da Acat Grosseto Nord Green, Acat Follonica e Acat Val di Cornia. I temi centrali del Corso sono: il concetto di benessere esteso a tutte le reti della comunità sociale (informale, semiformale e formale, cioè famiglie, gruppi sociali e servizi socio-sanitari); la prevenzione e la promozione della salute della comunità; l’approccio ecologico- sociale a partire dai problemi alcol-correlati per essere esteso a tutti gli stili di vita sani o rischiosi. L’approccio ecologico-sociale è centrato sulla rete dei Club Alcologici Territoriali, di cui verranno forniti le modalità di funzionamento, i dati di efficacia scientificamente accertati e di un’ esperienza nella rete locale dei Club e dei gruppi di auto-mutuo-aiuto del territorio. "Gli stili di vita hanno una doppia faccia della medaglia e si distinguono fra positivi e negativi – spiega Giuseppe Corlito, psichiatra, alcologo, psicoterapeuta – perché prima possono portare un piacere, ma l’eccesso poi può sfociare in una dipendenza, o può semplicemente far male. Questo corso tratterà non solo di alcolismo ma di tutti i problemi correlati. C’è bisogno ancora di far conoscere la nostra rete, che ha risentito il periodo post pandemico con una diminuzione degli accessi. L’alcolismo che trattiamo nella nostra sede non è un problema singolare come si pensa, ma relazionale. Non è il problema del bere ma è sempre familiare e collettivo, sono problemi di silenzio che prevale, l’alcol prende il posto della noia. Dunque grazie ai club, ovvero gruppi di incontro, aiutiamo le persone, perchè nel club non si giudica nessuno. Ognuno racconta la sua esperienza creando un confronto senza dare consigli, raccontando ciò che sta passando o ciò che ha risolto". "Dobbiamo tornare a ragionare come comunità – dice Azelio Giani, volontario – e non singolarmente come siamo spesso abituati. E’ importante ascoltare, capire cosa viene detto dagli altri. Questa è la chiave della riduzione dei problemi: il potere dell’ascolto. Così diamo strumenti per cambiare gli stili di vita senza sostituirci alle cure sanitarie". "Il club non porta beneficio solo a chi ha il problema a seguito di stili di vita sbagliati – conclude Marino Ciocchetti, volontario – ma a tutte le persone che stanno intorno alla persona. Per aiutare mia moglie, ho eliminato anche una piccola abitudine per agevolare il suo percorso perchè un gesto apparentemente di minore importanza, fa la differenza". Il corso è gratuito, per informazioni 3703368168.

Maria Vittoria Gaviano