MARIO TOSATTI
Cronaca

Truffa ad anziani, con la scusa del figlio in carcere tentano di raggirare una donna: due fermati

Due uomini polacchi hanno cercato di estorcere denaro ad una ultra settantenne che ha chiamato la volante e li ha fatti arrestare

Truffe: anziani nel mirino  "Occhio alle telefonate  Spesso c’è l’inganno"

Truffe: anziani nel mirino "Occhio alle telefonate Spesso c’è l’inganno"

Rovigo, 28 giugno 2023 – Una tentata truffa che ha avuto un lieto fine. La Squadra Mobile della Questura di Rovigo sabato 24 giugno scorso ha arrestato due uomini di nazionalità polacca, gravemente indiziati per il reato di tentata truffa aggravata.

Nella tarda mattinata una signora ultra settantenne aveva telefonato alla sala operativa della Questura di Rovigo in forte stato di agitazione in quanto poco prima era stata contattata da una donna qualificatasi come maresciallo dell’arma dei Carabinieri. In particolare, la donna aveva comunicato alla signora che suo figlio aveva investito, uccidendo, una bambina e pertanto rischiava il carcere.

La truffatrice ha riferito che la detenzione poteva essere scongiurata solo pagando in contanti o con gioielli una somma pari a 25mila euro. Gli operatori della sala operativa della sezione volanti, compreso che si trattava di una truffa, hanno rassicurato subito la signora, avvisando nel frattempo gli investigatori della Squadra Mobile. Quest’ultimi hanno immediatamente raggiunto l’abitazione della donna, con lo scopo d’individuare i due truffatori e scongiurare ulteriori truffe in città.

La trappola 

La vittima, fidandosi degli investigatori, li ha fatti entrare in casa per farsi assistere nel caso in cui i due malviventi avessero provato un nuovo contatto per persistere nel loro disegno criminale. Difatti, poco dopo, la donna è stata contattata nuovamente e invitata a preparare oro e contanti. Durante la conversazione telefonica, alla richiesta della signora di sentire suo figlio per sapere come stava, una voce maschile si è presentata come tale, pregando la madre di fare quello che le veniva richiesto. Tuttavia, la signora, furba, decidendo di fidarsi dei poliziotti della squadra mobile, ha preparato una borsa con i beni richiesti, in attesa di consegnarla ai malviventi. Nel frattempo, oltre agli operatori che avevano raggiunto la signora, erano presenti nei pressi dell’abitazione altri investigatori allo scopo di intercettare i malviventi. Uno dei presunti truffatori, ha bussato la porta e si è fatto consegnare i beni, tentando poi la fuga, ma è stato inseguito e arrestato in flagranza di reato dagli investigatori. Gli stessi poliziotti, sono riusciti a individuare un’auto che girava nel quartiere in modo sospetto, probabilmente in attesa di essere raggiunta dal complice incaricato di farsi consegnare i preziosi. Insospettiti dai movimenti, considerato che notata la scena dell’arresto l’auto ha tentato una fuga repentina, è stata inseguita e bloccata dopo un km dagli operatori della Squadra mobile, che hanno poi proceduto all’arresto in flagranza anche dell’altro uomo.

L’arresto

La Procura della Repubblica di Rovigo ha disposto che gli uomini fossero trattenuti nelle camere di sicurezza della Questura di Rovigo, in attesa di essere giudicati con rito direttissimo. Lunedì 26 giugno, il giudice in sede di giudizio per direttissima ha convalidato l’arresto di entrambi gli uomini presunti truffatori, e su richiesta della Procura di Rovigo disposta la misura cautelare del divieto di dimora nella Provincia di Rovigo e Padova. Gli avvocati dei due cittadini polacchi si sono avvalsi del termine a difesa cosicché il giudice ha fissato il rinvio del processo per la metà del mese di luglio. Nei confronti dei due presunti truffatori, l’ipotesi accusatoria è quella di tentata truffa aggravata dal fatto di aver profittato della condizione di vulnerabilità della vittima, dovuta all’età, e per aver ingenerato nella persona il timore di un pericolo immaginario e l’erroneo convincimento di dover eseguire un ordine dell’autorità.