MARIO TOSATTI
Cronaca

Trecenta, manca l’ortopedico al San Luca: paziente dirottato a Rovigo. Il comitato: “Ospedale smantellato”

Dopo lunghe attese al pronto soccorso, un ragazzino di Lendinara con una frattura è stato costretto a cambiare pronto soccorso. Si torna a parlare dei servizi di assistenza della struttura dell’Altopolesano

l'ospedale di San Luca a Trecenta

L'ospedale di San Luca di Trecenta (Rovigo)

Trecenta, 25 ottobre 2024 – Si continua a discutere sull’ospedale ‘San Luca’ di Trecenta sotto accusa i servizi del Pronto Soccorso. A catalizzare ancora una volta la situazione della struttura ospedaliera alto polesana, l’eco di un fatto segnalato da un cittadino di Lendinara per un piccolo incidente subito al figlio. Recatosi al Pronto Soccorso del San Luca, dove è stata diagnosticata una frattura, ma per l’assenza di un medico ortopedico si è dovuto recare all’ospedale di Rovigo, con lunghe attese e girare da un reparto all’altro, fino all’assistenza finale.

Si è trattato di una frattura e nulla di grave, ma quanto accaduto al ‘San Luca’ di Trecenta riaccende la polemica sui servizi della struttura, che appaiano spesso carenti e con segnalazioni che si ripetono. Nonostante che si tratti di un ospedale costruito poche decine di anni fa. Una struttura, tra l’altro, che nel periodo pandemico divenne centrale per il territorio Polesano.

A sollevare il problema, nell’ennesima occasione, il Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca, sempre attento a denunciarne le carenze ed a chiederne il potenziamento, che ha chiesto in questa occasione il ritorno alla piena operatività per la gestione delle emergenze.  

Il comitato: “Smantellate le attività di assistenza”

L’esperienza del Comitato Intercomunale è nata nel 2004. “Si gioca al massacro sul San Luca – spiegano i portavoce – dicendo che la sanità moderna è una sanità territoriale che cura e accompagna l’ammalato a casa, ma nella realtà viene smantellato il San Luca ed è contemporaneamente ridotta l’attività di assistenza sul territorio”.

"Non troviamo sia segno di rispetto raggirare i cittadini – continuano – che in questo caso sono provati da problemi di salute e spesso sono i più poveri che non hanno possibilità economiche per difendersi e trovare alternative. Purtroppo ci sono persone che intendono screditare e indebolire il movimento. Ma noi siamo fermamente decisi a continuare ad oltranza: la nostra disponibilità e la nostra pazienza sono solide. Sollecitiamo in continuazione giornali, politici di tutte le correnti, tutti i sindaci dell’altopolesine. È utile ricordare che il Comitato Altopolesano ha al suo interno rappresentanti di molti comuni ed è in collegamento con tutti i paesi del distretto”.