Rovigo, 10 luglio 2023 – È grosso, spaventoso ed è stato protagonista silenzioso con Hannibal Lecter, ma se lo incontrate non avete nulla da temere. Stiamo parlando della ‘sfinge testa di morto’, un famoso lepidottero che è stato trovato in una coltivazione di patate a Magnolina di Gavello, in provincia di Rovigo, fra lo stupore dei presenti.
L’Acherontia atropos, nome scientifico che rimanda al fiume degli Inferi della mitologia greca, è una specie di farfalla notturna entrata nella cultura popolare dopo l’uscita del Silenzio degli innocenti, film del 1991 in cui l’animale è collegato al ritrovamento delle vittime di un serial killer.
Durante un’intervista con Luca Mazzon, entomologo del Dafnae, dipartimento di agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente dell’università di Padova, l’esperto ha spiegato la presenza sul territorio di questa curiosa falena che per nulla nuoce all’uomo o all’ecosistema.
Caratteristiche e come riconoscerla
La sfinge testa di morto si presenta inizialmente nello stadio di bruco, come quello ritrovato a Rovigo. Si tratta di un animale grosso dal colore verde chiaro o giallo che può raggiungere i 6 cm di lunghezza e si nutre prevalentemente di foglie fresche. Non è raro, quindi, trovare esemplari di questa meravigliosa specie anche nel proprio orto.
È solo quando diventa falena che l’atropo mostra il suo tratto più speciale: un macabro disegno bianco sulla parte alta del torace che ricorda un teschio umano. Il simbolo, che in natura pare non avere alcuno scopo particolare, è invece quello che ha contribuito ad accerchiare l’insetto di un’aura spettrale, collegata al pericolo e alla morte.
Nonostante le grosse dimensioni e il teschio, che possono spaventare chi si trovi davanti a questo gigante buono, la sfinge testa di morto è assolutamente innocua e non solo non è pericolosa per l’uomo, ma non è nemmeno una specie invasiva o dannosa per le coltivazioni.
Diffusione e aumento delle temperature
Insetto che predilige i climi caldi, l’acherontia atropos è molto comune nella nostra penisola e specialmente nel centro d’Italia, dove trova la temperatura ideale per poter crescere.
“È una specie autoctona piuttosto diffusa ma molto sensibile agli insetticidi per le zanzare, per cui trovarne una è diventato più raro” spiega Mazzon, “ma questo aumento delle temperature non può che giovare alla specie e si può prevedere un incremento della popolazione anche verso nord”.
Il ritrovamento di un esemplare a Rovigo, quindi, non è così casuale ma rientra nella zona in cui il testa di morto si sta lentamente spingendo contribuendo alla biodiversità dell’area.
Alla domanda “che effetti potrebbe avere sull’ecosistema?”, Mazzon ha voluto rassicurare gli abitanti del nord Italia. “Non trattandosi di una specie invasiva, la sua diffusione non può che portare benefici e contribuire alla biodiversità, la cui crescita è sempre un bene”.
Cosa fare se la si incontra
Innocua, bella e delicata, in caso di ritrovamenti l’importante è non causarle danno, perché lei sicuramente non ne causerà a voi. Se minacciata, questa falena produce un verso stridulo dal suono unico per allontanare i malintenzionati.
Se si trova in forma di bruco e sentite questo grido, quindi, non bisogna tentare di raccoglierlo o toccarlo. Come molti altri lepidotteri, per quanto sia bella anche la sfinge testa di morto è molto delicata e ha una vita limitata, per cui deve essere lasciata libera in natura: non cercare di catturarla o metterla in una teca.