Rovigo, 16 settembre 2024 – Prima campanella anche per gli studenti della scuola edile di Rovigo, che si sono seduti in classe per ricominciare il proprio percorso. Un momento significativo anche per il mondo dell’imprenditoria: non è lontano infatti il grido d’allarme lanciato qualche settimana fa relativo alla mancanza di artigiani. Nel Polesine si registra un crollo del 31% dal 2012, terza provincia a livello nazionale secondo le stime della Cgia di Mestre sui dati forniti da Movimprese di Infocamere e Inps.
Il ruolo della Scuola Edile
In questo quadro, si tratta la scuola assume un’importanza cruciale. “La difficoltà di trovare manodopera qualificata è un problema annoso che comprende tutti i settori, non solo il nostro. Per questo motivo, una scuola che formi i giovani in modo professionale e non solo teorico, che li prepari alla vita lavorativa, che insegni l’attività in squadra con un occhio alla digitalizzazione e l’altro alla sostenibilità, può fare la differenza” specifica Paolo Ghiotti, presidente di Assistedil e imprenditore Edile. “Fatico a trovare ragioni a questa tendenza, perché se un giovane ha voglia di impegnarsi in un mondo complesso e diversificato come quello dell’edilizia, troverà grandi soddisfazioni – aggiunge – Vanno sfatate alcune credenze che ancorano l’operatore edile e quello termoidraulico ad un ruolo secondario e manuale: oggi per fare il nostro lavoro occorrono specifiche conoscenze nell’ambito digitale, per l’utilizzo di attrezzature sempre più complesse e innovative”. “L’evoluzione che ha investito il campo in cui noi lavoriamo offre notevoli opportunità a chi abbia voglia di mettersi in gioco – spiega – Ne sono una riprova alcuni giovani studenti che, usciti dalla Scuola Edile di Rovigo, non solo hanno immediatamente trovato lavoro ma, a soli 26, 27 anni sono diventati capo cantiere”. “I professionisti dell’edilizia sono inoltre ben pagati, rispetto ad altri lavori e la varietà della nostra attività quotidiana è un motivo di stimolo quotidiano – conclude – Certo, come in ogni lavoro, chi lo sceglie deve metterci del suo e amarlo”.
La formazione e il futuro della scuola
Gli studenti che hanno iniziato oggi il loro nuovo percorso di formazione nel settore edile si troveranno a contatto con un corpo docenti preparato e pronto a trasferire conoscenze e a far crescere le competenze dei futuri professionisti. Dello stesso parere Rizzieri Lauro Biolcati, vicepresidente di Assistedil, che spiega: “L’aumento del numero di iscrizioni al primo e al secondo anno, ci fanno capire che siamo davanti ad una nuova strada che segna una dinamica in controtendenza rispetto agli anni scorsi: gli studenti che scelgono la nostra scuola edile vengono preparati con cura e dedizione dai docenti (per lo più professionisti del settore) e appena escono dalla nostra scuola sono autonomi e conoscono bene il settore”. “Davanti alla richiesta crescente di riqualificazione del patrimonio architettonico italiano – continua – all’utilizzo delle nuove tecnologie in cantiere, la professione del muratore e dell’idraulico non si può più improvvisare”. “Studiare da noi significa imparare un lavoro ma anche un atteggiamento di vita” conclude Biolcati.
Le novità del nuovo anno scolastico
Lo specifica Nicola Raisi, direttore della Scuola Edile di Rovigo che ricorda le novità che caratterizzano l’anno scolastico 2024-2025. “La prima riguarda gli studenti più grandi – spiega – Lunedì 23 inizieranno infatti le lezioni del IV anno per il conseguimento del diploma di Tecnico Edile o Tecnico Termoidraulico. Un’opportunità che nasce dalla collaborazione con Scuola Edile di Padova e con il CEIV”. “Abbiamo infatti voluto dare un’occasione in più ai ragazzi per la loro formazione – continua – Gli studenti, ottenuto il diploma, avranno anche la possibilità di continuare gli studi frequentando l’Its in realizzazione della nuova normativa sul 4+2”. “Riguarda tutti l’attività pratica: i laboratori sono stati rinnovati ed è anche aumentato il numero di ore che gli studenti trascorreranno qui per imparare l’utilizzo degli strumenti tradizionali e di quelli innovativi”. “Si va dall’edilizia 4.0 ai visori, dai droni, alle stampanti 3D – elenca Raisi – tutte implementazioni che abbiamo fatto grazie ad un finanziamento della Regione Veneto”. “Oggi l’edilizia un campo è in fortissima evoluzione che deve tenere in considerazione anche la richiesta di riduzione delle emissioni degli edifici che, per il 70%, sono energivori: noi a scuola lavoriamo molto anche su questo” conclude il direttore.