GIACOMO CAPOVILLA
Cronaca

Rovigo, parrucchiere festeggiano la 99enne che torna a farsi bella

La donna, per anni titolare di uno studio fotografico, ha fatto un salto al salone

Silvana Zennaro con Simona e Monica Raule (Foto Donzelli)

Rovigo, 22 maggio 2020 - Silvana Zennaro, 99 anni, che gestiva con il padre Giovanni e il fratello Luciano uno studio fotografico dagli anni Cinquanta in via Umberto I, dopo tre mesi di confinamento in casa finalmente può riprendere le sue abitudini. La prima cosa che ha scelto di fare è stata andare dal parrucchiere a farsi sistemare i capelli e ritornare all’immagine ordinata di sempre. Grande la gioia delle parrucchiere Monica e Simona Raule, che dopo mesi di chiusura hanno potuto accogliere di nuovo la signora nel loro negozio.

"Ha la fortuna di essere più che autosufficiente nella sua quotidianità – racconta la nipote Silvia Zennaro –. E’ felice e orgogliosa di avere pochi problemi di salute e soprattutto di essere una donna combattiva, come è sempre stata in famiglia e nel lavoro. E’ stata molto felice di poter tornare alla normalità, anche se condizionata da una mascherina". Nata nel 1921 a Ferrara, Zennaro si trasferì con il fratello Luciano a Rovigo, dove il padre Giovanni aveva deciso di aprire un’attività come fotografo. Una passione quella per la fotografia, che ha accompagnato la vita di Silvana dagli anni ‘40 quando era una ragazza alla meritata pensione alla fine del secolo scorso.

"Non andavo dalla parrucchiera da tre mesi e mezzo – afferma Silvana Zennaro –. Non vedo l’ora di tornare quando sarà possibile fare la tinta". "La sua vita – prosegue la nipote Silvia – è stata dedicata al lavoro che tanto amava. La prima attività è stata aperta in via Oberdan, per poi trasferirsi in via Umberto I negli anni successivi. E’ stata testimone di molti eventi della città tra matrimoni, battesimi, comunioni e cresime, avvenimenti all’interno del quali il fotografo era una persona molto importante. Centinaia di persone, nel corso degli anni, si sono rivolte a Silvana per chiederle di immortalare i momenti più importanti della loro vita. L’attività non consisteva solo nello scattare le foto, ma anche nel stamparle. Avevano infatti un laboratorio per sviluppare le immagini. Spesso Silvana pensava ai fratelli, emigrati in Argentina negli anni ‘50 e quindi lontani da casa".