Rovigo, 26 giugno 2023 – "Ci dovrà essere un ripensamento sul significato e sul ruolo, all'interno dell'intero anno scolastico, del voto di condotta". Lo ha spiegato il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara intervenendo all'evento Futuro Direzione Nord a Milano. "Siccome il caso di Rovigo mi ha lasciato perplesso - ha aggiunto - ho mandato un'ispezione per capire come sia stato possibile che un ragazzo che aveva sparato dei pallini nei confronti dell'insegnante (la docente Maria Luisa Finatti, ndr) abbia potuto prendere 9 in condotta. Credo che a breve gli ispettori ci faranno questa relazione, ma non basta mandare gli ispettori, interverremo anche sul voto di condotta, vogliamo capire che margini di manovra può avere il ministero". Ma la preside della scuola, Isabella Sgarbi, ribatte: “Servire una cornice ministeriale sul tema del voto in condotta, perché ci potremmo muovere in un quadro più corretto”.
Il 9 in condotta
Secondo quanto ricostruito dagli ispettori ministeriali – che stanno ancora raccogliendo materiale – la coppia di adolescenti, a causa della sospensione, aveva avuto un 5 in condotta nel primo quadrimestre. Tuttavia, alla fine dell'anno il Consiglio di classe ha ritenuto il comportamento dei 15enni “irreprensibile”, in linea con il piano di offerta formativa dell'istituto, con conseguente 9 in condotta.
"Lavori di pubblica utilità”
"É giusto intervenire sul voto in condotta, sui lavori di pubblica utilità, rivedere il concetto di sospensione, ma innanzitutto se vogliamo combattere il bullismo, la mancanza di rispetto, la devianza sottile che c'è in certe realtà, dobbiamo essere capaci di valorizzare i talenti che ogni ragazzo ha in sé, di dare ai sogni che ogni giovane coltiva la possibilità di avere una speranza di realizzazione. Senza questa scuola metà delle nostre fatiche rischia di essere vana". ha spiegato il Ministro.
“Prevista la difesa legale”
"Abbiamo previsto la difesa legale e abbiamo diverse richieste di attivazione dell'Avvocatura dello stato. Chi è aggredito potrà utilizzarla. Nei casi più gravi e se c’è coscienza e volontà ci sarà anche lo stato che si costituirà parte civile" – ha aggiunto Valditara, rispondendo a una domanda.
Parlando del ricorso fatto dalla famiglia contro la bocciatura ed espulsione dello studente di una scuola di Abbiategrasso (Mi) che aveva accoltellato una docente, il ministro ha risposto: "Rispetto l'autonomia di una scuola che ha deciso in un certo modo. Ero andato il giorno stesso a trovare la professoressa, mi ero accertato delle sue condizioni di salute e avevo espresso solidarietà".
“Finalmente – ha aggiunto Valditara – c’è una statistica del personale della scuola aggredito, quindi noi siamo in grado di sapere ogni mese quanti vengono aggrediti". Inoltre "agli insegnanti verrà garantita l'assicurazione contro gli infortuni che era preclusa al personale della scuola ed è invece garantita a tutto il pubblico impiego, è un gesto di attenzione".
Riforma istruzione tecnico professionale
"Una delle svolte decisive che stiamo cercando di mettere in campo è far sì che l'istruzione tecnico-professionale (il ‘caso Rovigo’ con lo sparo di pallini di gomma contro la prof si è verificato all’interno dell’'Istituto tecnico Viola Marchesini, ndr) diventi un canale formativo di Serie A. Vi annuncio che fra non molto vareremo una riforma importante in questo settore". – ha rimarcato il Ministro. "Mi sono confrontato con Regioni, sindacati, parti sociali e associazioni di categoria - ha aggiunto - stiamo costruendo un consenso trasversale molto ampio. A parte qualche posizione estrema critica, il consenso è traversale geograficamente e in alcuni casi anche politicamente".
Formazione e lavoro per 1,2 milioni di ragazzi
Secondo il ministro, "una grande riforma dell'istruzione tecnico-professionale è quello che ci serve per dare una chance a tanti ragazzi", perché "quando leggo i dati di Unioncamere di 1,2 milioni di posti di lavoro che non vengono coperti per mancanza di qualifiche corrispondenti dico che è un crimine e un delitto nei confronti di 1,2 milioni di ragazzi - ha concluso - che non riescono a trovare lavoro e dall'altra parte anche nei confronti del mondo dell'impresa perché perde competitività".
“Giovani hanno lampadina dentro”
"Gli eventi che mi hanno colpito di più in questi mesi da ministro sono quelli che mi hanno coinvolto con gli studenti e le scuole. Andando a visitare le scuole, avere contatti diretti. È sbagliato quando si parla di giovani oggi continuare a dire che sono fragili, che il bullismo riguarda tanti: i nostri ragazzi hanno dentro una lampadina che aspetta di essere accesa, il compito della scuola è accenderla. Ho visto ragazzi meravigliosi, pieni di voglia di farcela e di gioia", ha concluso.