AGNESE CASONI
Cronaca

Medici no vax a Rovigo: arrivano le prime sospensioni

L’annuncio di Noce, presidente dell’Ordine: "Si stanno facendo le ultime verifiche, poi comunicherò chi resta a casa"

Francesco Noce, presidente dell’ordine dei medici

Francesco Noce, presidente dell’ordine dei medici

Rovigo, 30 luglio 2021 - Sono poco meno di 80 i medici del sistema sanitario non ancora vaccinati. Fra questi ci sono professionisti che non possono essere sottoposti al vaccino per problemi di salute o che sono in attesa di ricevere la somministrazione. Tutti gli altri a breve riceveranno la sospensione, come previsto dal decreto legge emanato ad aprile. Secondo il presidente dell’ordine dei medici Francesco Noce non si può tollerare anche un solo medico che rifiuti il vaccino per motivi ideologici.

Come si è deciso di procedere nei confronti del personale sanitario che ha rifiutato la vaccinazione? "L’obbligo di vaccinarsi, per i medici, è dettato non solo dalla coscienza ma ora anche dalla legge. La modalità prevista dalla nuova normativa prevede che le aziende sanitarie ricevano i nominativi degli operatori sanitari, di tutte le professioni, e dei dipendenti che nonostante l’obbligo per legge di adempiere alla vaccinazione, non l’avessero fatta. Una volta ricevuti questi nominativi le aziende sanitarie devono verificare quanti e quali sono coloro che non hanno fatto la dose per motivi concessi dalla normativa. Può infatti evitare il vaccino solo chi ha reali problemi sanitari. Per i dipendenti che non appartengono ad un albo professionale, come ad esempio per gli oss, si è provveduto immediatamente alla sospensione. Per i rimanenti, invece, si tenterà di trovare una collocazione alternativa, anche demansionandoli, in un reparto dove non sono a contatto con gli ammalati. Se ciò non fosse possibile verranno sospesi fino a fine dicembre. La sospensione decade nel momento in cui si vaccineranno o proseguirà fino alla scadenza del decreto. Poi verrà valutato se prorogarlo il base alla situazione pandemica". Com’è la situazione nella provincia? "Stanno arrivando le prime sospensioni. È stata istituita una commissione per capire i motivi per cui non si sono vaccinati. Si stanno facendo le ultime verifiche e poi, come ordine, provvederemo a comunicare la decisione ai colleghi. Le sospensioni si basano sul fatto che in questo caso vengono a mancare i requisiti professionali per operare. Non conosco i colleghi che verranno sospesi, attendo di capire cosa succederà per parlare con loro, per capirne i motivi e ragionare insieme sulla loro decisione". Perché questa sospensione è un passo importante? "I cittadini hanno diritto di sapere se nel luogo dove si recano, struttura sanitaria o studio, ci sono persone no vax. Luoghi dove non si usa mascherina o non si rispettano le norme igieniche, dato che per loro il virus non esiste. Proprio in ambienti del genere possono essere contagiati. Siamo tra l’altro davanti a paziente fragili che potrebbero non essere vaccinati per motivi di salute". Non c’è il rischio di avere una carenza di figure sanitarie con queste sospensioni? "La legge è di aprile e c’è stato il tempo per organizzare la sanità delle strutture e del territorio proprio sul rischio che si verifichi una carenza di personale. La domanda è se queste sospensioni potrebbero portare a chiudere i reparti. Ma questo potrebbe accadere anche in caso di focolai dovuti ad operatori vaccinati. Ricordiamo molto bene le conseguenze degli operatori positivi in geriatria. È un rischio che non si può più correre".