Salara (Rovigo), 29 settembre 2019 - Ancora una volta siamo costretti a raccontare di una giovane vita spezzata, di una famiglia distrutta, di una comunità attonita che si stringe idealmente al dolore di familiari e amici di un ragazzo di 23 anni che a casa non tornerà più.
LEGGI ANCHE L'avvocato del guidatore: "Aveva bevuto in maniera moderata"
Fiori e dediche sul luogo della tragedia
La vita di Manuel Signorini, residente a Salara con i genitori e la sorella Elena, cui Manuel era molto legato, si è fermata nella notte tra venerdì e sabato mentre, insieme agli amici, stava tornando dalla serata trascorsa in una discoteca di Vigarano Mainarda (foto). Era uno dei passeggeri Manuel, insieme a Giulio Nali e Miriam Berselli, gli altri due giovani che hanno perso la vita nel terribile incidente stradale, era un ragazzo che, come altre mille volte, aveva scelto la discoteca per trascorrere una serata dopo la settimana di lavoro.
Impiegato al supermercato IperTosano di Ferrara, Manuel Signorini aveva frequentato le elementari a Bagnolo di Po e l’Ipsaa ‘Bellini’ di Trecenta. Da qualche tempo aveva trovato lavoro e stava costruendo, giorno dopo giorno, il proprio futuro. I suoi occhi guardavano con fiducia al domani. Oggi gli occhi degli amici e dei cittadini di Salara guardano nel vuoto, quasi a cercare una figura, un volto, qualcosa in grado di riportare, anche solo nel proprio sentire, Manuel a casa. Inutile tentare di strappare qualche parola, inutile ogni commento.
LEGGI ANCHE: Lacrime per Miriam: "Era seria e bellissima: avevamo solo lei" - "Giulio, sempre allegro, intelligente e generoso"
A Salara, in queste ore, è il momento del silenzio, dell’elaborazione di un lutto maledetto, di un vissuto che ognuno vorrebbe cancellare. Appassionato di calcio, un passato tra le giovanili del Legnago, il Badia, l’Union Vis a Lendinara e recentemente, Salara e Nuova Audace Bagnolo, non era impossibile vederlo sul suo skateboard, anche a Salara, attraversare le vie del centro del paese, libero e felice.
La famiglia, gli amici, il lavoro, l’amore per i suoi cani, papà Sauro è allevatore e addestratore di rottweiler, le gioie e la voglia di vivere che caratterizzano tutti i ragazzi a quell’età, ragazzo come tanti altri e, come ognuno di loro, particolare, semplicemente unico, impossibile da replicare.
Ed è proprio questo che rende la perdita di qualcuno difficilmente superabile, ed è proprio questo che rende impossibile da metabolizzare una tragedia così assurda, improvvisa. La corsa di Manuel è stata stroncata in un attimo e tutto, adesso, entra nella sfera del ricordo. Tanti ricordi, tutti importanti, significativi. Tra questi, quello di una sua insegnante alle superiori: "Era un mio alunno, non riesco a capacitarmi. Vedo i suoi atteggiamenti, lo vedo seduto al suo banco. E’ una tragedia".