MARIO TOSATTI
Cronaca

Greta Spreafico, riaperte le indagini. La Procura di Rovigo: “Utile investigare sulla zona del Po”

La 53enne di Erba è scomparsa nel nulla due anni fa: la sua auto è stata vista per l’ultima volta a Porto Tolle. Il caso era stato archiviato lo scorso ottobre in quanto non erano emersi elementi utili

Greta Spreafico

Greta Spreafico

Rovigo, 4 giugno 2024 - Un vero proprio giallo, tutt’ora rimasto insoluto, che ha scosso l’intero Polesine e non solo. Nel periodo in cui si segnano due anni dalla scomparsa di Greta Spreafico, viene richiesta alla Procura di Rovigo la riapertura delle indagini, così da poter svolgere ulteriori attività investigative per la ricerca della donna e della sua vettura. Si tratta di una nuova svolta che apre nuovi scenari: tra questi non è esclusa nessuna ipotesi, neanche quella per cui la donna sia stata uccisa.

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La richiesta di archiviazione

Una vicenda giudiziaria che è stata archiviata l’ottobre scorso, in quanto non sono emersi elementi utili. In origine, il fascicolo è stato aperto contro ignoti per un reato ipotizzato di sequestro di persona. Successivamente l’indagine si è incentrata su una persona, T. A., 58enne all’epoca dei fatti e residente in località Cà Tiepolo di Porto Tolle. L’uomo è stato interrogato per le ipotesi di due reati, quali distruzione e occultamento di cadavere, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non vi è stato il ritrovamento di alcun cadavere riconducibile a Spreafico, né è stata ritrovata la sua autovettura Kia Picanto targata EF080DT.

La ricerca dell’auto nel Delta del Po

Il fiume Po, nel quale – secondo una delle ipotesi – Spreafico potrebbe essersi inabissata – torna nel mirino della Procura. “Sebbene tutta l’area sia stata già approfonditamente esaminata e scandagliata a suo tempo dalla polizia giudiziaria anche con i sommozzatori – si legge in una nota – a distanza di tempo non si poteva comunque escludere che fosse utile investigare nuovamente la zona”. Infatti, secondo la Procura, possono “essere intervenute modifiche dei luoghi, sia in superficie che in profondità, rispetto a quando furono fatte le verifiche, e ciò in relazione al fatto che si è in un’area prossima al litorale del fiume e quindi influenzata dai movimenti delle acque”.

In conclusione, a seguito di queste ulteriori indagini e attività investigative, la Procura specifica che “nel caso del ritrovamento del corpo di Greta Spreafico e degli accertamenti tecnici conseguenti, vi sarebbe la necessità di aggiornamento di reati rispetto a quelli originariamente iscritti e per cui era intervenuta l’archiviazione”.