Porto Tolle, 23 agosto 2023 - Si è chiusa stamani con la provocatoria ultima spaghettata di cozze e vongole, tra reti divelte e gusci rotti di molluschi, l’incontro di Zaia con i pescatori di Coldiretti al porto peschereccio di Pila. I granchi blu, oggi presenti in una nassa dedicata alla sua raccolta, rappresentano un vero disastro per le lagune polesane e Zaia è stato il primo presidente regionale a chiedere al Governo lo stato d’emergenza.
Questo fenomeno, per i molluschicoltori, è davvero un’emergenza e oggi il governatore ha incontrato proprio loro, i pescatori di Porto Tolle e non solo, che da qualche mese soffrono quella che è una vera invasione che purtroppo sta mettendo a rischio un intero comparto composto migliaia di lavoratori.
Zaia: “Granchio blu è un cataclisma”
“Centinaia di pescatori solo in Polesine (1.500, si stima) potrebbero perdere il posto di lavoro nelle prossime settimane a causa del granchio blu che, come accaduto nella Laguna del Canarin, ha divorato tutte le micro-vongole e ha predato l'80%-90% di quelle adulte", ha detto il presidente Luca Zaia, rivolgendosi alla rappresentanza dei pescatori del Delta e alle autorità presenti al sopralluogo.
"In queste acque, sul delta del Po, avviene il 40% della produzione di vongole a livello nazionale", stime che si aggirano intorno ai 52mila quintali l’anno. “La semina di quest'anno è stata totalmente distrutta e annientata dal granchio blu, con una situazione che ogni giorno peggiora. Il futuro dell'economia basso-polesana è compromesso, occorre da subito che il Governo decreti lo stato di emergenza e si possano indennizzare i pescatori, riorganizzare le semine di novellame, contenere la popolazione dei granchi blu”, ha concluso Zaia, che oggi ha voluto essere a Pila “per portare ai pescatori locali la vicinanza della Regione che, prima in Italia, ha decretato lo stato di emergenza per il settore”. E ha aggiunto: “Questo è veramente un cataclisma, va capito a livello nazionale e in fretta”.
Coldiretti: “Situazione sempre più grave”
Il granchio blu sta provocando ingenti perdite alla categoria pesca e acquacoltura ed è diventato velocemente un’emergenza. “Abbiamo sempre portato ai tavoli istituzionali la situazione, chiedendo più attenzione su questo fenomeno che ora ha assunto dimensioni enormi”, ricordano Marina Montedoro e Silvio Parizzi di Coldiretti Rovigo.
"Se non si raccolgono più molluschi, non c’è più lavoro per gli addetti. E probabilmente – continuano i responsabili di Coldiretti – non ne raccoglieranno per molto tempo, perché le perdite riguardano sia il prodotto maturo che quello presente nelle nursery, le zone di semina. Infatti, questi crostacei indesiderati stanno mangiando avidamente e indistintamente quello che trovano nelle lagune. Coldiretti quotidianamente fa una ricognizione della situazione, che purtroppo si sta aggravando di giorno in giorno”.
Vongole del Delta: i dati della produzione
Nell’ultima pubblicazione di Veneto Agricoltura su dati del 2021, il Veneto vantava di essere la seconda regione italiana per produzione di vongole veraci (39,5% del valore della produzione nazionale), un dato oggi a rischio a causa del granchio. La produzione del 2022, su dati del Consorzio di Scardovari, si attesta sui 52mila quintali di vongole e 20mila quintali di cozze. Nel 2023 la produzione fino a inizio giugno era del 10% in più rispetto al 2022, poi è arrivata la crisi del granchio blu. A spaventare sono le previsioni del 2024: si stima almeno un -80% fino al 90%. Fino a ieri, sono stati raccolti 3.300 quintali di granchi dalle lagune (i dati del 22 agosto forniti dal Consorzio di Scardovari) che sono tutti andati allo smaltimento. In media se ne raccolgono circa 130 quintali al giorno.
Il granchio blu in tavola
Coldiretti è stata tra i primi ad aver mostrato la versatilità gastronomica del crostaceo infestante, ma sa che non è questa la soluzione al problema: “Si stanno cercando delle filiere alternative – spiega Parizzi della Coldiretti Rovigo – come l’utilizzo dei granchi in impianti biogas: è al via la sperimentazione nell’azienda Miana-Serraglia. Non sono i granchi che rappresentano il nostro territorio, i pescatori vogliono continuare a coltivare cozze e vongole e pescare”.