Rovigo, 30 luglio 2024 – Chi ha ucciso il granchio blu? Due giorni fa sulla costa di Boccasette (Porto Tolle), sul delta del Po, sono stati recuperati circa 100 chilogrammi di molluschi morti sulla sabbia: è la prima volta che un evento del genere, di tali proporzioni, accade in Veneto. L’ipotesi è che il fenomeno sia stato causato dall’aumento della temperatura dell’acqua del mare: infatti, la moria di granchi è un problema tipico delle lagune, dove il livello dell’acqua così basso semplifica il surriscaldamento. La grande presenza di alghe peggiora poi la situazione sottraendo ossigeno alla fauna. Episodi simili sono accaduti anche nella zona di Orbetello in Toscana e nell’Oristanese in Sardegna.
Ma non tutti condividono questa spiegazione. “Non è il caldo che uccide il granchio blu, ma la mucillagine”, ha spiegato all’Ansa Paolo Mancin, presidente del Consorzio cooperative pescatori del Polesine, zona particolarmente colpita dalla presenza di questa specie ‘aliena’, originaria delle coste dell’Atlantico.
“Si tratta al momento di un caso isolato, non ci sono altre segnalazioni in altre zone del nostro territorio – continua Mancin – L'azienda sanitaria locale e l'istituto Zooprofilattico stanno facendo le analisi sui granchi morti. Ma secondo il nostro biologo, Emanuele Rossetti, i granchi ritrovati a Boccasette sono morti al largo, in mare aperto, per colpa della mucillagine”. D’altronde, il Consorzio ha fatto sapere che nello stesso giorno del ritrovamento delle carcasse a Boccasette, sono stati pescati ben 21mila chili di granchi “vivi e vegeti”.