Adria (Rovigo), 23 ottobre 2019 - «Mi hanno ammazzato mia figlia Giulia. Non si uccide una moglie. E Roberto Lo Coco non mi è mai piaciuto, nemmeno a mio marito. Ho detto tante volte a Giulia di allontanarsi da lui, ma non mi ha mai ascoltato. Era innamorata di quel bastardo. Lui non voleva che lei fosse felice. Ora deve pagare». A pochi giorni dallo sfogo del padre Devis Lazzari, al termine della fiaccolata di sabato scorso, anche la madre Moira ha pronunciato pubblicamente dure parole all’indirizzo dell’assassino della figlia. L’ha fatto davanti alle telecamere della trasmissione Rai ‘Una vita in diretta’, andata in onda lunedì pomeriggio, che l’hanno raggiunta nella sua abitazione di Cavanella Po.
L’inviata Rai Lucilla Masucci è andata anche tra i palazzoni Ater delle ‘case rosse’, ad Adria, dove Giulia viveva assieme al marito, inquadrando proprio la porta della loro abitazione, dentro la quale è avvenuto il massacro. In studio la conduttrice Lorella Cuccarini e la psicologa Maura Manca hanno approfondito i dettagli della vicenda. Intanto la raccolta fondi per pagare il funerale di Giulia Lazzari ci sarà. Anzi, è già cominciata. E verrà attivato anche un fondo vincolato per il futuro della figlia di quattro anni rimasta orfana della madre.
Questo l’esito del confronto tra i capigruppi consiliari che si è svolto nella tarda serata di lunedì, dopo il consiglio tematico dedicato al ricordo della ragazza. L’iniziativa, denominata ‘Una luce per Giulia’, è stata organizzata dall’associazione Croce Verde di Adria e autorizzata dalla famiglia Lazzari. Il Comune non si occuperà direttamente del pagamento delle esequie, ma ha messo ordine in relazione a tutte le proposte di contributo arrivate nei giorni scorsi, affidando la responsabilità alla Croce Verde, vicepresidente è il consigliere Lamberto Cavallari. La raccolta, iniziata lunedì, terminerà il 30 novembre. Le somme raccolte eccedenti al costo delle esequie verranno depositate in un conto vincolato a favore di Ginevra. Il contributo potrà essere versato su conto corrente bancario presso BancAdria, intestato a ‘Associazione Croce Verde Adria’ iban IT75E0898263120000001004401 indicando la causale di versamento «Donazione Una luce per Giulia»; oppure in contanti presso le cassette di raccolta autorizzate dalla Croce Verde e riconoscibili dalla dicitura «Una luce per Giulia» e dal logo dell’associazione. Al fine di garantire la massima trasparenza, comunica l’associazione, «le decisioni relative alle spese e alla predisposizione del deposito vincolato saranno assunte da un comitato di gestione di tre persone: un rappresentante della famiglia Lazzari, uno della Croce Verde e uno del Comune».
Lunedì sera tutti i membri della giunta e del consiglio, al termine della seduta, hanno portato un mazzo di fiori davanti al teatro, nello spazio allestito per commemorare Giulia. Nel frattempo i Servizi sociali hanno deciso di togliere la piccola dalla famiglia Lo Coco, per trasferirla in una struttura protetta. La decisione ha provocato lunedì la vibrante protesta dei familiari di Lo Coco, che si sono recati davanti al municipio. A calmare le acque sono intervenuti i carabinieri e la polizia locale. Intanto è stato chiesto l’incidente probatorio per Roberto Lo Coco al quale è stata contestata la premeditazione, questo a seguito di alcuni scritti che lui avrebbe indirizzato alla moglie. Il pubblico ministero, Sabrina Duò, ha richiesto al giudice delle indagini preliminari, Pietro Mondaini l’incidente probatorio, con la presenza di un perito dell’accusa ed uno della difesa. Obiettivo comprendere le capacità d’intendere e volere dell’accusato. E’ stata, inoltre, disposta oggi l’autopsia sul corpo di Giulia Lazzari. Nel frattempo l’accusato è stato trasferito nel carcere di Verona.