SANDRO PARTESANI
Cronaca

Coronavirus Rovigo, imprenditrice agricola assume baristi senza lavoro

Sofia Michieli, assume sei persone rimaste disoccupate dopo la chiusura di bar e ristoranti

L'imprenditrice agricola Sofia Michieli

L'imprenditrice agricola Sofia Michieli

Crespino (Rovigo), 13 maggio 2020 - Hanno tra i 20 ed i 50 anni e da alcuni mesi non lavorano più perché i bar e ristoranti dove erano impiegati hanno chiuso i battenti. Ha aperto loro le porte Sofia Michieli, 24 anni, che nel 2018 ha aperto una serra high tech che permette di duplicare la produzione di fragole rispetto ai metodi tradizionali. Hanno trovato così una speranza passanto dai tavoli ai filari delle fragole sostenibili. Sei persone della nostra provincia, che erano rimaste senza lavoro per l’emergenza Coronavirus, sono state assunte dalla giovane imprenditrice di Crespino.

"In questo periodo ci servono circa sei dipendenti per mandare avanti l’azienda – spiega –. Così abbiamo pensato da dare lavoro a persone della nostra provincia in difficoltà al posto di fare ricorso a manodopera straniera". Sofia stava per iniziare la raccolta, con la coltivazione fuori suolo con canaline mobili up and down che era entrata a regime, quando l’epidemia ha bloccato l’Italia. "Abbiamo avuto una grande richiesta di lavoro da parte di chi era rimasto a casa nella ristorazione e nei bar e abbiamo deciso di assumere altre sei persone per la stagione, oltre alle sei che avevamo già – racconta Sofia –. Non avevano esperienza, gli abbiamo insegnato noi. Le operazioni finora le abbiamo svolte allo stesso ritmo, come se non ci fosse stato il virus. Il risultato sarà legato ai prezzi, che in questo periodo oscillano molto".

L’imprenditrice ha vinto nel 2019 il premio Smau per l’innovazione. La produzione della sua serra di 6mila metri quadri ha un valore di 100mila euro. In questo momento è difficile programmare il futuro. "Eravamo sicuri di spendere nella lotta integrata per la protezione delle piante, abbinando, all’uso di mezzi chimici, il lancio di insetti antagonisti naturali, ma abbiamo rimandato al prossimo anno", dice Sofia che, per aumentare la sostenibilità della produzione mira a realizzare un ciclo chiuso di irrigazione e a produrre marmellate per ridurre gli sprechi. La serra, con il sistema up and down, consente di dimezzare l’uso di suolo, ridurre il consumo di acqua e rendere il lavoro meno pesante, grazie alla possibilità di operare in piedi. "Il tempo è sempre più impazzito – spiega ancora – tra siccità per quattro mesi e poi bombe d’acqua che vanno a deteriorare il prodotto, la serra ci offre la possibilità di avere un prodotto più sicuro". © RIPRODUZIONE RISERVATA