Rovigo, 14 marzo 2023 – Nella mattinata odierna le rappresentanze sindacali di categoria con Davide Benazzo e Giampietro Pegoraro FP CGIL di Rovigo e Giuseppe Terraciano FNS CISL di Padova e Rovigo hanno organizzato il sit-in con i lavoratori davanti al carcere per denunciare e porre all'attenzione pubblica sulla grave situazione in cui versa la struttura. La Casa Circondariale di Rovigo prevede attualmente un organico di 123 unità di polizia penitenziaria, ma sono realmente presenti 116 agenti, a fronte di una popolazione carceraria ristretta pari a 220 ristretti. “L'organico previsto – spiegano i sindacati – a causa della mancata classificazione che tenga conto della tipologia di detenuti, risulta essere inadeguato per la gestione dell'Istituto.
Cento detenuti ad ‘alta sicurezza’
Al suo interno sono infatti ospitati un centinaio di detenuti classificati ad alta sicurezza, senza che poi la classificazione sia conseguente. Inoltre, le poche unità a stento garantiscono i diritti spettanti ai detenuti, in alcuni casi a discapito dei diritti del personale di polizia penitenziaria, con importanti carichi di lavoro, arrivando a dover rinunciare anche al riposo settimanale. La cronica mancanza – proseguono i rappresentanti sindacali – in pianta stabile di un direttore, stante l’odierna situazione che vede la stessa figura gestire, oltre al carcere di Rovigo, anche altri due Istituti di pena, pone seri interrogativi sulla reale volontà di porre rimedio e prevedere la giusta classificazione dell’Istituto. Si sperava che, con la mobilità dei Direttori, a Rovigo ne fosse designato uno a tempo pieno, ma non è stato così”.
Manca un comandante
A questo i due sindacati di categoria aggiungono “la mancanza di un comandante di reparto e del suo supplente, situazione grave, in quanto porta ad avere almeno due volte alla settimana un comandante di un altro istituto, determinando, anche per queste figure, la mancanza della necessaria continuità. La mancata classificazione dell'Istituto, che attualmente risulta essere di bassa sicurezza, non può più essere sottaciuta e non affrontata. Già in passato nel 1982 nel carcere di Rovigo erano custodite detenute ad alta sicurezza, senza che, al Dap, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, fosse avviata una verifica sul grado di sicurezza dell'Istituto, determinando che lo stesso mantenesse la classificazione di livello basso”.
Detenuti con problemi psichiatrici
Ulteriore tema critico è la presenza di detenuti con problemi psichiatrici all'interno del carcere: “Sia per il venir meno al principio/diritto degli stessi ad un luogo di cura/riabilitazione, oltre alle difficoltà gestionali che ne conseguono perché, a nostro parere, luogo non adatto a tali situazioni. Come Fp Cgil e Fns Cisl chiediamo a tutte le forze politiche ed istituzionali di farsi promotori affinché il carcere di Rovigo venga correttamente classificato, con la conseguente revisione ed incremento dell'organico e dei ruoli, e la previsione di un Direttore ed un Comandante in pianta stabile. Diventa poi importante un impegno comune delle forze politiche nel migliorare la Legge 81/14, affinché sia trovata idonea soluzione per i detenuti con problemi psichiatrici che non posso essere inseriti in carcere”.